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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 51 del 14 aprile 2020


Materia: Venezia, salvaguardia

Deliberazione della Giunta Regionale n. 387 del 31 marzo 2020

Approvazione dello schema di Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Comune di Venezia, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Ingegneria Industriale, nell'ambito del progetto "VIMINE" - Piano di Conservazione AFTER LIFE, finalizzato alla difesa dall'erosione delle barene e delle paludi interne della Laguna di Venezia.

Note per la trasparenza

Nell’ambito del Programma Europeo LIFE + Nature 2012, la Commissione Europea ha cofinanziato il progetto “An integrated approach to sustainable conservation of intertidal salt marshes in the Lagoon of Venice” LIFE12 NAT/IT/001122, denominato LIFE VIMINE, iniziato il 12 settembre 2013 e concluso il 1° settembre 2017. Con il presente provvedimento, si approva lo schema di Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Comune di Venezia, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, finalizzato allo sviluppo di una progettualità comune per difendere dall’erosione le barene e le paludi più interne della Laguna di Venezia, attraverso l’applicazione di un approccio integrato e sostenibile alla gestione del territorio lagunare, sulla base dei risultati ottenuti e in continuità con le metodologie utilizzate nell’ambito del progetto LIFE VIMINE.

L'Assessore Roberto Marcato, di concerto con l'Assessore Giuseppe Pan, riferisce quanto segue.

La Commissione Europea, con Regolamento CE n. 614/2007 del 23 maggio 2007, ha costituito lo strumento finanziario per l’ambiente (LIFE +), il cui obiettivo generale è contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, per il periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013.

La dotazione finanziaria per l’esecuzione di LIFE +, pari a € 2.143.409.000,00, è stata destinata al finanziamento di progetti nell’ambito di tre obiettivi specifici: Natura e biodiversità, Politica e governance ambientale, Informazione e comunicazione.

In tale contesto, l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, in qualità di beneficiario coordinatore, ha costituito un gruppo di partenariato composto da altri sette membri: Comune di Venezia, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle Acque di Venezia), Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, Agenda 21 Consulting S.r.l., AttivaMenteCooperativa sociale Onlus, SELC soc. coop., Foundation for Sustainable Development (Olanda), per la redazione della proposta progettuale.

Il progetto LIFE VIMINE è stato quindi finanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma LIFE +, per un importo complessivo di € 2.024.295,00, dei quali € 1.396.763,00 di contributo europeo.

Il progetto LIFE VIMINE si è proposto di definire ed applicare un nuovo tipo di approccio integrato alla gestione del territorio, basato sulla protezione dall’erosione delle barene e paludi più interne della Laguna di Venezia.

Questi habitat rischiano infatti una progressiva riduzione in termini di superficie, a causa di processi naturali ed impatti antropici di varia natura (quali ad esempio la continua perdita di sedimenti dalle bocche di porto, il moto ondoso generato dal vento e dalle barche a motore, tecniche di pesca che risospendono i sedimenti, etc.).

Il progetto ha previsto la realizzazione di piccoli interventi di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale, finalizzati alla protezione di pochi ma strategici punti dei margini barenali. Questo tipo di operazioni permette di rallentare il fenomeno erosivo, grazie al ruolo chiave garantito alle fasi di pianificazione, monitoraggio e manutenzione ordinaria. Nell’ambito del progetto, particolare rilevanza è stata assegnata al coinvolgimento delle comunità locali e dei portatori di interesse, stakeholders strategici per garantire continuità agli obiettivi di progetto, in considerazione del loro legame col territorio e della conoscenza delle sue dinamiche. Il progetto ha dimostrato l’efficacia di questo tipo di approccio nella Laguna nord, nel comprensorio delle isole di Burano, Mazzorbo, Torcello e della Palude dei Laghi.

I principali risultati ottenuti dalla realizzazione del progetto sono stati:

  • la protezione diretta e indiretta dall’erosione, rispettivamente di circa 28,8 ettari e di circa 625,9 ettari di habitat Natura 2000 (barene, velme, fondali lagunari) nella Laguna nord di Venezia, inclusi habitat prioritari o habitat che ospitano specie prioritarie o specie che si trovano nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica. Queste tecniche includono la realizzazione di fascine utilizzate come barriere lungo i margini barenali, pennelli e barriere frangionda, nonché attività di ripascimento di sedimento e di trapianti sul sedimento refluito di circa 1.200 zolle di piante di barena;
  • il ripristino di 1.900 mq di superfici a barena, localizzate strategicamente per proteggere in modo indiretto altri habitat dall’azione erosiva del vento e delle onde, attraverso ripascimenti di margini e superfici barenali che costituiscono un valido supporto per la colonizzazione di vegetazione alofila;
  • l’attività di co-progettazione, insieme alle comunità locali, delle opere di difesa dall’erosione, anche ai fini della loro localizzazione;
  • il monitoraggio continuo delle barene nell’area di progetto, che ha permesso di mappare le aree in erosione, di svolgere con prontezza la necessaria manutenzione ordinaria delle opere di difesa installate precedentemente, assicurando efficacia e durabilità delle opere di difesa appena realizzate;
  • l’avvio a smaltimento di 90 m3 di rifiuti rimossi dalla laguna nel corso dei lavori previsti dal progetto;
  • l’avvio di una filiera corta del legno nell’entroterra veneziano e, in laguna, nell’Isola dei Laghi, per produrre il materiale ligneo necessario per le difese di ingegneria naturalistica: sono state realizzate circa 4.220 fascine e 7.800 pali, utilizzando non solo materiale proveniente da attività di gestione forestale e di riforestazione, con il supporto del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, ma anche cordame in sisal usato nei vaporetti e periodicamente dismesso, grazie alla collaborazione di ACTV. La filiera corta di materiale ligneo e vegetale ha permesso di ridurre i costi progettuali, evitando la produzione di rifiuti ed emissioni di carbonio;
  • l’incremento occupazionale coinvolgendo le comunità locali; sono state rendicontate più di 1.500 giornate-uomo a carico del progetto per l’impiego di lavoratori (quali i pescatori di Burano) per costruire e installare le fascine, nonché provvedere alla loro manutenzione;
  • la sistemazione dell’Isola dei Laghi e delle strutture realizzate nell’ambito del progetto LIFE Barene 1999, al fine dell’utilizzo come base logistica per i lavori di ingegneria naturalistica previsti dal progetto LIFE Vimine, quali la manutenzione e la potatura della vegetazione, la rimozione dei rovi e il successivo impianto di 70 giovani frassini, la rimozione e avvio a smaltimento di rifiuti abbandonati, l’apertura di sentieri utilizzabili per attività ricreative e di educazione ambientale;
  • il coinvolgimento di un’ampia rete di attori pubblici e privati, che ha contribuito al successo delle attività progettuali, inclusa la formazione di un Gruppo di Lavoro permanente a cui hanno partecipato numerosi portatori d’interesse locali (istituzionali e non), che si è riunito 21 volte durante la durata del progetto per discutere in merito all’andamento delle attività;
  • la redazione della “Carta del Turismo Sostenibile della Laguna Nord di Venezia”, al fine di supportare le attività economiche locali ambientalmente sostenibili che dipendono in modo sostenibile dai servizi eco sistemici legati all’ambiente lagunare;
  • la stesura di Linee Guida per la conservazione e il ripristino di ambienti lagunari interni soggetti ad erosione e di un opuscolo descrittivo della filiera corta del legno realizzata in LIFE VIMINE;
  • la redazione di un’analisi costi-benefici che ha messo in evidenza quanto l’approccio integrato di LIFE VIMINE sia decisamente sostenibile, dato che al basso costo delle opere d’ingegneria naturalistica corrispondono alti benefici derivanti dalla difesa delle barene con un approccio integrato.

In tale contesto, si ricorda che la Regione del Veneto, con DGR n. 786 del 27 maggio 2016, ha approvato le Misure di Conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura 2000, al fine della designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), come previsto all'art. 4, co. 4, della Direttiva 92/43/CEE.

L’allegato B, relativo alla Regione Biogeografica Continentale, riporta, tra le buone prassi per le zone umide, (in particolare per gli habitat elencati agli artt. 188 e 190) le azioni facenti parte dell’approccio integrato e sostenibile alla gestione del territorio lagunare già sperimentato in LIFE VIMINE.

Il Piano di Conservazione AFTER LIFE di LIFE VIMINE mira a mantenere nel lungo periodo le opere di difesa create nel progetto e ad estendere le opere di difesa ad altre barene interne della Laguna di Venezia.

In tale contesto, lo schema di Protocollo di Intesa, di cui all’Allegato A del presente provvedimento, definisce i rapporti tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Comune di Venezia, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, finalizzato alla difesa dall’erosione delle barene e delle paludi interne della Laguna di Venezia attraverso un approccio integrato e sostenibile basato sulla manutenzione ordinaria.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTE le Leggi n. 171 del 16 aprile 1973, n. 798 del 29 novembre 1984, n. 360 dell’8 novembre 1991 e n. 139 del 5 febbraio 1992;

VISTE le Direttive 92/43/CEE, 2009/147/CE e 2000/60/CE;

VISTO il Regolamento CE n.614/2007 del 23 maggio 2007;

VISTA la DGR n. 786 del 27 maggio 2016;

VISTO l’art. 2, comma 2, della Legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

  1. Le premesse costituiscono parte sostanziale ed integrante del presente provvedimento;

  2. Di approvare lo schema di Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Comune di Venezia, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, finalizzato alla difesa dall’erosione delle barene e delle paludi interne della Laguna di Venezia, allegato al presente provvedimento (Allegato A);

  3. Di dare atto che il Protocollo di Intesa ha validità 5 anni dalla data di sottoscrizione dello stesso.

  4. Di dare atto che il Presidente della Giunta regionale, o suo delegato, provvederà alla sottoscrizione di tale Protocollo di Intesa in rappresentanza della Regione del Veneto, apportandovi eventuali modifiche non sostanziali;

  5. Di incaricare il Direttore della Direzione Progetti Speciali per Venezia, d’intesa con la Direzione Difesa del Suolo, dell’attuazione del presente provvedimento per quanto di competenza regionale;

  6. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

  7. Di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 23 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

  8. Di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione;

  9. Di trasmettere il presente provvedimento al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, al Comune di Venezia, al Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e all’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale.

(seguono allegati)

Dgr_387_20_AllegatoA_418033.pdf

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