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Scarica versione stampabile Ordinanza del Presidente della Giunta regionale

Bur n. 85 del 19 luglio 2022


Materia: Difesa del suolo

Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 60 del 19 luglio 2022

Carenza di disponibilità idrica nel territorio della Regione del Veneto. Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. Azioni regionali a tutela della salute pubblica. Ulteriori disposizioni a seguito della dichiarazione dello stato di crisi idrica nel territorio regionale di cui all'O.P.G.R. n. 37 del 3 maggio 2022.

Note per la trasparenza

Nel territorio veneto è presente una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. Con il presente provvedimento a seguito del persistente periodo di siccità e della dichiarazione dello stato di crisi idrica di cui all’O.P.G.R. n. 37 del 3 maggio 2022, si stabiliscono ulteriori misure necessarie alla gestione della risorsa idrica e alla salvaguardia della salute pubblica.

Il Presidente

VISTO l’art. 1 della L.R. 16.08.2007, n. 20 che dispone che “In previsione ed in concomitanza di eventi alluvionali di intensità particolarmente elevata o di periodi di persistente ed eccezionale siccità, tali da aver causato o da poter causare il rischio per la pubblica incolumità o rilevanti e diffusi danni a infrastrutture e attività produttive, il Presidente della Giunta regionale, con proprio provvedimento, dichiara lo stato di crisi, dandone comunicazione alle autorità di distretto idrografico e alle province interessate”;

RICHIAMATA l’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 37 del 3 maggio 2022 di dichiarazione dello stato di crisi idrica nel territorio della Regione del Veneto, trasmessa agli Enti Locali, ai Consorzi e agli Enti preposti, con la quale, in ragione della particolare condizione di deficit idrico, sono state indicate alcune misure volte a garantire la maggiore conservazione possibile della risorsa acqua mediante azioni di uso parsimonioso della stessa;

VISTA la nota del Presidente della Regione del Veneto n. 279141 del 21 giugno 2022 di richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. 2 gennaio 2018, n. 1, in relazione alla situazione di crisi idrica in atto nella pianura Padana;

VISTA la Delibera del Consiglio dei Ministri in data 4 luglio 2022 con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico fino al 31 dicembre 2022 anche per la Regione del Veneto;

PRESO ATTO, con riferimento al Bacino delle Alpi Orientali, dell’aggiornamento del "Documento di valutazione sullo stato della risorsa idrica aggiornato al 22 giugno 2022 nel territorio distrettuale e di orientamento rivolto agli Enti e Autorità competenti sulle possibili misure da adottare a termine", come predisposto dall'Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto idrografico delle Alpi Orientali;

CONSIDERATO che il sopra citato Osservatorio ha ritenuto di:

  • confermare lo stato di severità idrica “medio” nel settore occidentale del territorio distrettuale (bacino del fiume Adige), dove permane una condizione di conflittualità degli usi (in primis tra l’uso di produzione idroelettrica, l’uso irriguo e l’uso idropotabile) rispetto ai quali le misure già adottate consentono ad oggi di assicurare una condizione di sostanziale equilibrio, riservandosi la possibilità di riconvocare l’Osservatorio nel caso la situazione si aggravasse;
  • incrementare lo stato di severità idrica da “medio” ad “alto” nel settore centrale ed orientale del distretto (l’insieme di bacini collocati ad est del fiume Adige): infatti nel territorio del settore centrale si registra un rapido depauperamento della risorsa idrica sotterranea che mette a rischio la possibilità di approvvigionamento idropotabile nell’area collinare (attraverso le sorgenti) e nell'area di pianura (attraverso l'emungimento delle falde); nei bacini del Brenta, del Livenza e del Tagliamento le riserve idriche oggi accumulate, perdurando l’attuale stato siccitoso, non consentiranno ragionevolmente di integrare i deflussi naturali per il soddisfacimento della domanda irrigua;

RILEVATO che in data 12 luglio 2022 si è nuovamente riunito il citato Osservatorio per valutare la situazione idrica complessiva. In tale occasione si è riscontrato un generale peggioramento del quadro complessivo con situazioni particolarmente gravose nei distretti del Brenta e del territorio orientale della Regione. Parimenti è stata evidenziata la risalita del cuneo salino non solamente lungo il Po, ma anche lungo l’Adige in ragione delle portate ridotte, anche al di sotto di 50 mc/sec, con particolare criticità in materia di approvvigionamento idropotabile;

RILEVATO che la risalita del cuneo salino in occasione della crisi idrica in corso si è manifestata su tutta la rete idraulica superficiale del Veneto orientale, interessando il Piave, il Livenza e il Tagliamento; peraltro, il regime idraulico del Livenza è strettamente legato in condizioni di magra, a quello del Piave, attraverso la gestione dei deflussi degli impianti idroelettrici, che consentono il trasferimento di portate del Piave nel Livenza, al fine di garantire le derivazioni irrigue esercitate da quest’ultimo;

RILEVATO che nella medesima seduta del 12 luglio 2022 sono stati mantenuti i livelli di criticità già previsti in occasione della precedente seduta dell’Osservatorio con l’intesa, per quanto riguarda l’Adige, di monitorare i livelli di portata a Boara Pisani e, se del caso, di riconvocare il medesimo Osservatorio qualora se ne manifesti la necessità;

PRESO ATTO del “Notiziario sullo stato delle risorse idriche - Aggiornamento giornaliero sullo stato delle risorse idriche nel bacino del fiume Adige (stato di riempimento degli invasi e portate fluenti) - Situazione al 14 luglio 2022”;

DATO ATTO altresì che, a seguito dell’aggravarsi della situazione, nelle more della definizione delle disposizioni conseguenti alla seduta del 12 luglio 2022, è stata convocata una seduta straordinaria dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto idrografico delle Alpi Orientali, per il giorno 15 luglio 2022, con il seguente ordine del giorno:

1. aggiornamento sullo stato e sulla disponibilità della risorsa idrica del bacino del fiume Adige;

2. individuazione delle misure da intraprendere a tutela dei prelievi idropotabili collocati sull’asta terminale del fiume Adige;

VISTI gli esiti della seduta straordinaria dell’Osservatorio del 15 luglio 2022, trasmessi con nota n. 6971/2022, in relazione ai quali l’Osservatorio - sulla base del relativo quadro conoscitivo - ha preso atto della perdurante assenza di precipitazioni e della correlata persistente condizione di elevata conflittualità degli usi e ha ritenuto che ricorrano i presupposti per innalzare, anche nel bacino del fiume Adige, il livello di severità idrica da “medio” ad “alto” formulando una serie di indirizzi, che prevedono che

  • le portate prelevate dal fiume Adige ad uso irriguo e di vivificazione siano contenute entro il 70% del valore di concessione;
  • i gestori degli invasi idroelettrici ubicati nel territorio montano del bacino orientino la gestione dei rispettivi impianti in modo da assicurare alla sezione di Trento – sezione fluviale di P.te San Lorenzo una portata continua di 140 mc/sec;
  • i gestori idroelettrici sperimentino la possibilità, attraverso il coordinamento dei rispettivi sistemi, di distribuire sulla durata giornaliera i volumi di picco generati da ogni impianto, così consentendo di orientare la portata fluente alla sezione di Trento – sezione fluviale di P.te San Lorenzo al valore di 145 mc/sec;

PRESO ATTO, altresì, con riferimento al Bacino del Po, del Bollettino n. 11/2022 dell’11/07/2022 dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto Idrografico del Fiume Po che indica uno scenario di severità “alta” e in particolare evidenzia la portata alla sezione idrometrica di Pontelagoscuro che ha raggiunto valori molto inferiori alla soglia di riferimento pari a 450 mc/sec;

CONSIDERATO che per il Bacino del Po, al fine di sostenere le portate del fiume Po, il citato Osservatorio per assicurare nel tratto di valle l’uso idropotabile nelle province di Ferrara, Ravenna e Rovigo e contrastare la risalita del cuneo salino nelle acque superficiali e sotterranee, riducendo allo stesso tempo i rischi di potenziali impatti negativi sullo stato ambientale dei corpi idrici ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, e sulla base della ricognizione dell’andamento delle derivazioni monitorate bisettimanalmente, ha confermato le misure definite nella seduta del 29 giugno 2022, di seguito brevemente elencate:

  • riduzione del 20% dei prelievi irrigui a livello distrettuale rispetto ai valori medi dal 23 giugno al 30 giugno 2022;
  • aumento dei rilasci dai grandi laghi, laddove possibile in funzione dei volumi e dei livelli disponibili;
  • monitoraggio a cura di Terna e delle Aziende idroelettriche del riempimento degli invasi idroelettrici alpini, al fine di valutare la possibilità di ulteriori rilasci aggiuntivi giornalieri senza intaccare la riserva strategica da garantire per l’uso idroelettrico.

L’Osservatorio Permanente, nella seduta dell’11 luglio 2022, ha altresì evidenziato la necessità di limitare al massimo i potenziali ulteriori danni all’uso agricolo e di portare a termine il primo ciclo di raccolto, condividendo in linea generale la possibilità di mantenere le deroghe già assentite o da assentire al DMV/DE fino alla data del 22 luglio 2022. Al riguardo, l’Osservatorio ha invitato le Autorità Concedenti (Regioni, Province, Città Metropolitane, Province Autonome, Agenzie regionali, nel rispetto delle singole attribuzioni previste dall’ordinamento vigente), ad assumere nelle opportune sedi decisionali i provvedimenti adeguati all’attuazione delle misure suddette;

CONSIDERATO che permane lo stato di severità idrica “alta” dichiarato dalle rispettive Autorità di bacino Distrettuali per tutti gli ambiti territoriali afferenti alla Regione Veneto e sussistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di siccità prolungata, ai sensi dell’art. 4.6 della Direttiva 2000/60/CE;

VERIFICATO inoltre che, con riferimento al rilascio di portate dai serbatoi, sono applicabili gli artt. 144, 167 e 168 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e in particolare:

  • è definita la priorità per il consumo umano. Gli usi dell’acqua diversi dal consumo umano sono consentiti nei limiti nei quali le risorse idriche siano sufficienti e a condizione che non ne pregiudichino la qualità (ai sensi dell’art. 144);
  • è stabilita la possibilità di agire sulle concessioni di derivazione in caso di crisi idrica, tutelando dopo il consumo umano gli usi agricoli e irrigui (ai sensi dell’art. 167);
  • è disciplinato l’utilizzo delle acque dei serbatoi idroelettrici per fronteggiare situazioni di emergenza idrica, senza che ciò comporti obbligo di indennizzo, fatta salva la riduzione del canone di concessione (ai sensi dell’art. 168);

CONSIDERATE le azioni proposte anche dall’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici del Distretto idrografico delle Alpi Orientali da porre in essere da parte dei diversi Enti nel territorio della Regione Veneto, consistono nel:

  • adottare con urgenza disposizioni per il controllo degli emungimenti da pozzi con particolare attenzione ai pozzi zampillanti privi di organi di regolazione del flusso, nella considerazione che qualora dovesse perdurare il trend negativo dei livelli freatimetrici, potrebbero essere pregiudicati i prelievi idropotabili del servizio idrico integrato, e più in generale, la fruizione della risorsa idrica per il consumo umano;
  • valutare la possibilità di ridurre temporaneamente gli obblighi di rilascio del deflusso ecologico qualora siano già state avviate tutte le possibili preventive azioni di risparmio della risorsa idrica ed a condizione che tale misura non costituisca pregiudizio per la fruizione di usi prioritari più a valle, con particolare riguardo al consumo idropotabile;

CONSIDERATO che l’Autorità di bacino Distrettuale delle Alpi Orientali con nota n. 6221/2022 del 29 giugno 2022, trasmessa anche all’Amministrazione regionale, relativa alla “Richiesta di riduzione del DMV a Fener e Nervesa” avanzata dal Consorzio Piave, ha specificato che, sussistendo le condizioni per il riconoscimento dello stato di severità idrica “alta”, ritiene che il provvedimento di deroga agli obblighi di rilascio del deflusso minimo vitale, coerentemente alle indicazioni del Protocollo d’intesa di costituzione dell’Osservatorio Permanente:

  • dovrebbe verificare che il soggetto concessionario ha messo in atto tutte le possibili misure gestionali di risparmio della risorsa idrica;
  • dovrebbe essere subordinato al contenimento dei prelievi da Fener e Nervesa entro il valore massimo del 70%;
  • dovrebbe assumere efficacia temporale contenuta rispetto all’intera stagione irrigua, per consentirne l’adeguamento in funzione dell’eventuale evoluzione dello stato di severità idrica, anche in esito all’azione di monitoraggio messa in atto da Regioni e Province Autonome a supporto dell’Osservatorio Permanente;

DATO ATTO che i Consorzi di Bonifica, con varie azioni di regolazione e turnazione, nonché con una generale riduzione dei prelievi, pur nella grave situazione di crisi idrica, hanno messo in atto tutte le prescritte misure di mitigazione, come da indicazioni delle Autorità distrettuali;

DATO ATTO che con varie note regionali finalizzate al parsimonioso uso irriguo sono state fornite indicazioni per la riduzione o l’interruzione dei prelievi attraverso anche azioni di verifica con la collaborazione degli Enti locali;

DATO ATTO che sono state poste in essere, specie nell’area del fiume Brenta, varie misure di regolazione delle emissioni dagli invasi e di regolazione, nei settori più a valle, di limitazioni alla navigazione fluviale;

RITENUTO necessario intervenire definendo le modalità di regolazione degli utilizzi, al fine di assicurare la più adeguata utilizzazione e gestione della risorsa idrica e la salvaguardia della salute pubblica;

VALUTATO, altresì, che in relazione all’evoluzione della situazione, dette modalità di regolazione potranno essere modificate al fine di renderle più efficaci;

VISTO l’art. 44 - Deroghe al deflusso minimo vitale delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto (approvato con Deliberazione del Consiglio regionale 5 novembre 2009 n. 107) e in particolare i commi 2 e 3 che, tra l’altro, consentono deroghe al DMV per limitati e definiti periodi di tempo, a condizione che siano adottate strategie di risparmio della risorsa idrica e di riduzione degli sprechi e non vi siano sostenibili alternative di approvvigionamento nei casi: a) quando sussistano esigenze di approvvigionamento per il consumo umano non altrimenti soddisfacibili; b) quando sussistano esigenze di approvvigionamento per utilizzazioni irrigue limitatamente ai bacini dei fiumi Piave, Brenta e Adige in quanto aree caratterizzate da rilevanti squilibri del bilancio idrico e per il periodo strettamente necessario; c) al verificarsi di situazioni di crisi idrica dichiarate ai sensi del D.Lgs. n 1/2018 e successive modificazioni. Le deroghe ai valori DMV non possono pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici; 

VISTO il Piano stralcio per la Gestione delle Risorse Idriche del Fiume Piave dell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico;

VISTO il vigente Piano di gestione delle acque dell'Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali (Aggiornamento 2021-2027);

VISTE la L.R. 13.04.2001, n. 11 e la L.R. 16.08.2007, n. 20;

DATO ATTO che le strutture competenti hanno attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

ordina

  1. Di considerare le premesse parte integrante del presente provvedimento;
  1. Di richiamare quanto disposto con precedente Ordinanza n. 37 del 3 maggio 2022 relativa alla dichiarazione dello stato di crisi idrica su tutto il territorio della Regione del Veneto, a seguito delle anomale condizioni meteoriche e idrologiche;
  1. Di applicare la massima attenzione alla tutela della risorsa idrica per le finalità idropotabili ed irrigue, nonché per garantire la salute pubblica;
  1. Di stabilire, per le finalità di cui al punto 3 che per i bacini idrografici del Veneto ricadenti nel Distretto Idrografico delle Alpi Orientali tutte le utenze irrigue, private e dei Consorzi di Bonifica, di acque superficiali e sotterranee, dovranno contenere i prelievi rispetto a quanto previsto dalle competenze di concessione secondo le indicazioni fornite dall’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali. I Consorzi di Bonifica, al fine di assicurare la massima valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile, daranno priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, intervenendo sui sistemi e sulle attrezzature distributive, nonché nel soddisfacimento dei fabbisogni delle colture legato alla loro fase di sviluppo;
  1. Di consentire deroghe del 30% ai valori del DMV/DE in applicazione dell’art. 44 delle NTA del Piano di Tutela delle Acque (PTA) ai sensi della Deliberazione del Consiglio regionale n. 107 del 5/11/2009 e successive modifiche e integrazioni - Aggiornamento ad agosto 2021, sussistendo una situazione di crisi idrica dichiarata, ai sensi del D.lgs n.1 del 2 gennaio 2018;
  1. Di stabilire che per consentire il risparmio della risorsa per le finalità di cui al precedente punto 3, il gestore degli invasi idroelettrici di S. Croce, Mis e Pieve di Cadore, per l'intero periodo di attuazione delle misure, provvederà a trattenere integralmente la risorsa idrica ottenuta con le riduzioni realizzate nel nodo di Nervesa della Battaglia, nelle sezioni di diga Bastia, Valle di Cadore e Pontesei (per il serbatoio di S. Croce), nelle sezioni di La Stanga e Mis (per il serbatoio del Mis) e nella sezione di Pieve di Cadore (per il serbatoio di Pieve di Cadore). Nell'alveo del fiume Piave deve comunque essere garantita una portata di minimo deflusso vitale, a valle della traversa di Nervesa della Battaglia di almeno 70% della portata di DMV/DE;
  1. Di stabilire che, nel rispetto di quanto disposto nei punti precedenti, al fine di limitare la risalita del cuneo salino nel fiume Livenza e garantire l'esercizio delle relative derivazioni irrigue, venga valutata la possibilità di trasferire acque dal Piave al Livenza attraverso la gestione idroelettrica di monte;
  1. Di stabilire che per consentire il risparmio della risorsa per le finalità di cui al precedente punto 3, il gestore dell’invaso idroelettrico del Corlo per l’intero periodo di attuazione delle misure provvederà a trattenere integralmente la risorsa idrica ottenuta dal torrente Cismon ad eccezione del 70% della portata di DMV/DE;
  1. Di stabilire che i pozzi a salienza naturale destinati all’utilizzo ornamentale senza specifico impiego (fontane a getto continuo) debbano restare chiusi;
  1. Di incaricare il Sindaco del Comune territorialmente interessato di intervenire per la necessaria vigilanza sulla corretta applicazione di quanto disposto al punto 9 anche mediante appositi provvedimenti;
  1. Di stabilire che i gestori delle strutture acquedottistiche procedano alla più razionale gestione della risorsa idropotabile rinviando se possibile tutte le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di risorsa idropotabile, fatte salve le operazioni eventualmente necessarie per motivi di igiene pubblica;
  1. Di stabilire che i Consorzi di Bonifica attivino presso i propri consorziati campagne di sensibilizzazione per l'uso accorto della risorsa idrica orientate al soddisfacimento dei reali fabbisogni irrigui delle colture; dove possibile dovrà essere raccomandato ed incentivato l'utilizzo di strumenti di consiglio irriguo (per esempio ricorrendo alla piattaforma denominata Irriframe) per supportare le aziende irrigue nell’individuazione del preciso momento di intervento irriguo e nella valutazione del volume di adacquata, sulla base dei dati di bilancio idrico suolo/pianta/atmosfera. L'attività di sensibilizzazione dovrà anche essere finalizzata a rendere gli operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di aggravamento del problema di carenza idrica nei periodi di più intensa attività irrigua, nel caso in cui, a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell'area montana, non si verificassero significative precipitazioni meteoriche;
  1. Di incaricare la Direzione Difesa del Suolo e della Costa di trasmettere la presente ordinanza all’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, al Ministero della Transizione Ecologica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile (presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ad ANBI Veneto, ai Consorzi di Bonifica, al Consorzio LEB, al Consorzio ARICA, ad ANEA - Associazione Nazionale Autorità ed Enti d’Ambito, ai Consigli di Bacino del Servizio Idrico Integrato, ai Comuni del Veneto, ad ARPAV, ad ELETTRICITA’ FUTURA, a ENEL Green Power Italia S.p.A., alle Province del Veneto e alla Città metropolitana di Venezia, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, alle Province Autonome di Trento e di Bolzano e alle Regioni del Distretto Idrografico del Po;
  1. Di stabilire che la presente ordinanza ha validità dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione fino alla modifica o al venir meno della criticità, riservandosi di modificarne i contenuti in relazione all’andamento meteorologico e idrologico. Per quanto riguarda le disposizioni di cui ai punti 9 e 10 le Amministrazioni competenti sono chiamate a darne attuazione nel più breve tempo possibile;
  1. Di dare atto che la presente ordinanza non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  1. Di pubblicare integralmente la presente ordinanza nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Luca Zaia

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