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Materia: Protezione civile e calamità naturali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 343 del 04 aprile 2024
Approvazione dell'Accordo Quadro tra la Regione del Veneto e l'Università degli studi di Padova ai sensi dell'articolo 4, comma 2, decreto legislativo n. 1/2018 e dell'articolo 2, comma 4 della legge regionale n. 13/2022, inerente alla creazione di un tavolo tecnico di supporto alle attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi e alla gestione delle emergenze in territorio veneto. L.R. 13/2022.
Approvazione dell’Accordo Quadro tra la Regione del Veneto e l’Università degli studi di Padova, per la creazione di un tavolo tecnico di supporto alle attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi e alla gestione delle emergenze in territorio veneto, al fine di conseguire la massima efficienza ed efficacia operativa nell'ambito dei contesti emergenziali, della previsione, prevenzione e gestione dei rischi naturali e antropici.
L'Assessore Gianpaolo E. Bottacin riferisce quanto segue.
La Regione del Veneto è un territorio complesso, che deve gestire al suo interno una molteplicità di rischi connessi ad un territorio molto vario, e che spaziano dal rischio idrogeologico ed idraulico, inclusi aspetti relativi ai bacini montani, di pianura e ai sistemi lagunari, il tema dell’erosione costiera e dell’intrusione del cuneo salino; temi di instabilità di pendii e subsidenza; il problema sismico, caratterizzato da intensità dell’azione significative in alcune aree della regione; problematiche connesse al rischio meteorologico e alle sue interazioni con tutti i rischi anzidetti, oggi intensificato per effetto dei cambiamenti climatici che stanno portando a conseguenze quali la siccità ed eventi meteorologici estremi; il tutto nel contesto di un territorio fortemente antropizzato ed industrializzato, con problematiche connesse quindi all’alta esposizione e alla possibilità di perdita di beni culturali, di incidenti industriali, di abbandono dei rifiuti pericolosi e inquinamento.
Il Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (Codice della protezione civile), definisce il Servizio nazionale della Protezione Civile, di seguito Servizio nazionale, quale servizio di pubblica utilità che esercita la funzione di protezione civile costituita dall’insieme delle competenze e delle attività volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo, individuando all’art. 2, c.1 le principali attività volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro superamento e, contestualmente, prevedendo ai sensi dell’art. 4, c. 2, del medesimo D.Lgs. n. 1/ 2018, che le componenti del Servizio nazionale possono stipulare convenzioni con le strutture operative, i soggetti concorrenti o con altri soggetti pubblici che svolgono funzioni utili per le finalità di protezione civile.
L’art. 11 del D. Lgs. n. 1/2018 conferisce alle Regioni, nell’esercizio delle rispettive potestà legislative e amministrative, la disciplina e l’organizzazione dei sistemi di protezione civile nell’ambito dei rispettivi territori, assicurando lo svolgimento delle attività di protezione civile di cui all’art. 2 del Codice ed in particolare le modalità di predisposizione ed attuazione delle attività volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze ed al coordinamento delle stesse, fermo restando le competenze del Prefetto ai sensi dell’art. 9 e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ai sensi dell’art. 10, dell’attuazione degli interventi urgenti ed dello svolgimento dei servizi di emergenza in caso di emergenze, assicurandone l’integrazione con gli interventi messi in atto dai Comuni, sulla base del relativo piano di protezione civile.
Per il perseguimento delle attività sopracitate, la Regione del Veneto intende stabilire con l’Università degli Studi di Padova collaborazioni attive e continuative al fine di sviluppare le necessarie sinergie su discipline inerenti la valutazione dei rischi, l’identificazione degli scenari di rischio possibili, il monitoraggio, la valutazione dell’efficacia di strategie alternative di mitigazione dei rischi, le attività di formazione e diffusione della conoscenza e della cultura della protezione civile; finanche il supporto tecnico-scientifico, nelle forme e modalità possibili, alla gestione delle emergenze e al loro superamento.
L’Università degli Studi di Padova, organismo di diritto pubblico legittimato alla sottoscrizione di accordi ai sensi dell’art. 15, l. 241/1990, rappresenta un eccellente polo di formazione e ricerca, fortemente integrato con realtà produttive e con le pubbliche amministrazioni operanti a livello territoriale e nazionale, inclusi centri di competenza del Dipartimento di Protezione Civile, (ad esempio ReLUIS, Cima, etc.) ed in particolare è in possesso di competenze particolarmente qualificate e di alto profilo scientifico, su specifici temi di ricerca connessi alla valutazione dei rischi naturali ed antropici, alla elaborazione di scenari di rischio possibili, al monitoraggio, alla valutazione dell’efficacia di strategie alternative di mitigazione dei rischi e di adattamento ai rischi climatici. La collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, mediante le proprie strumentazioni, tecnologie e competenze tecnico-scientifiche rappresenta da tempo un valido supporto della Regione nello svolgimento delle attività di protezione civile, stante soprattutto la specificità delle tematiche da trattare.
La Legge regionale 1 giugno 2022, n. 13, all’art. 2 consente alla Regione di perseguire le finalità di cui sopra attivando previo accordo, strumenti di collaborazione e coordinamento con i soggetti pubblici e privati, che esercitano nel territorio regionale compiti anche operativi di protezione civile, con la possibilità di acquisire altresì i servizi, le forniture e le attrezzature necessarie. All’art. 3 della citata legge regionale è previsto inoltre che la Regione effettui Studi, indagini e ricerche finalizzati alle attività di previsione, prevenzione, monitoraggio, soccorso e gestione dell’emergenza, anche mediante convenzioni con università e centri di ricerca.
Sulla base delle citate positive esperienze di collaborazione a livello regionale, è stato predisposto uno schema di Accordo Quadro, della durata di 5 anni, di cui all’Allegato A, allo scopo di definire forme di collaborazione tra la Regione del Veneto e l’Università degli Studi di Padova, ciascuno nell’ambito delle proprie attività istituzionali e competenze, per lo svolgimento di attività di studio e ricerca, valutazione, monitoraggio, formazione e comunicazione su specifici temi, quali:
Vengono inoltre trattati trasversalmente i temi relativi:
Dato atto che la Regione del Veneto e l’Università degli Studi di Padova nel rispetto delle rispettive competenze, condividono lo scopo di definire gli interventi e la struttura organizzativa necessaria per lo svolgimento di attività di studio e ricerca, valutazione, monitoraggio, formazione nonché per fronteggiare gli eventi calamitosi, concordando modalità operative da attivare in caso di emergenza, si propone l’approvazione dello schema di Accordo Quadro di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Tale Accordo Quadro prevede inoltre la costituzione di un Tavolo Tecnico di supporto alle attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi e alla gestione delle emergenze in territorio veneto.
Ai sensi dell’art. 3 dello schema di Accordo Quadro, il referente regionale del Tavolo Tecnico sarà nominato dal Presidente della Giunta regionale.
Nell’ambito del presente schema di Accordo Quadro, la Regione e l’Università degli Studi di Padova opereranno mediante la predisposizione e l’approvazione di singoli accordi attuativi, convenzioni o protocolli d’intesa in relazione ai contenuti e agli obiettivi sopra citati.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTA la L. 07 agosto 1990, n. 241;
VISTO il D. Lgs 2 gennaio 2018, n. 1;
VISTA la L. R. 1giugno 2022, n. 13.
delibera
(seguono allegati)
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