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Materia: Venezia, salvaguardia
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1381 del 20 novembre 2023
Legge Speciale per Venezia. Approvazione dello schema di Accordo Attuativo tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Ingegneria Industriale e il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, finalizzato alla realizzazione del progetto "VIMINE - Piano di Conservazione AFTER LIFE". DGR 387/2020.
Facendo seguito al Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Comune di Venezia, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, il cui schema è stato approvato dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 387 del 31/03/2020, con il presente provvedimento si approva lo schema di Accordo Attuativo regolante le modalità di realizzazione degli interventi di difesa dall’erosione delle barene e delle paludi più interne della Laguna di Venezia, attraverso l’applicazione di un approccio integrato e sostenibile alla gestione del territorio lagunare, sulla base dei risultati ottenuti e in continuità con le metodologie utilizzate nell’ambito del progetto LIFE VIMINE.
L'Assessore Roberto Marcato, di concerto con l'Assessore Federico Caner e l'Assessore Cristiano Corazzari, riferisce quanto segue.
Nell’ambito del Programma Europeo LIFE + Nature 2012, la Commissione Europea ha cofinanziato il progetto “An integrated approach to sustainable conservation of intertidal salt marshes in the Lagoon of Venice” LIFE12 NAT/IT/001122, denominato LIFE VIMINE, iniziato il 12 settembre 2013 e concluso il 1° settembre 2017.
Il progetto LIFE VIMINE si è proposto di definire ed applicare un nuovo tipo di approccio integrato alla gestione del territorio, basato sulla protezione dall’erosione delle barene e paludi più interne della Laguna di Venezia, che rappresentano habitat che subiscono una progressiva riduzione in termini di superficie, a causa di processi naturali ed impatti antropici di varia natura.
Grazie al progetto LIFE VIMINE, nella parte Nord della Laguna di Venezia, in particolare nel comprensorio delle isole di Burano, Mazzorbo, Torcello e della Palude dei Laghi, sono stati realizzati piccoli interventi di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale, attraverso tecniche che includono la realizzazione di fascine utilizzate come barriere lungo alcuni punti strategici dei margini barenali, pennelli e barriere frangionda, nonché attività di ripascimento di sedimento e di trapianti sul sedimento refluito di circa 1.200 zolle di piante di barena.
Nell’ambito del progetto, particolare rilevanza è stata attribuita al coinvolgimento delle comunità locali e dei portatori di interesse, stakeholders strategici per garantire continuità agli obiettivi di progetto, in considerazione del loro legame col territorio e della conoscenza delle sue dinamiche.
Tra i principali risultati ottenuti dalla realizzazione del progetto, si ricorda il ripristino di 1.900 m2 di superfici a barena, localizzate strategicamente per proteggere altri habitat dall’azione erosiva del vento e delle onde, attraverso ripascimenti di margini e superfici barenali che costituiscono un valido supporto per la colonizzazione di vegetazione alofila, da cui è conseguita la protezione diretta (di circa 28,8 ettari) e indiretta (di circa 625,9 ettari) dall’erosione di habitat Natura 2000 (barene, velme, fondali lagunari) nella Laguna nord di Venezia, inclusi habitat prioritari o habitat che ospitano specie prioritarie o specie che si trovano nell’Allegato I della Direttiva Uccelli.
Si è svolto inoltre il monitoraggio continuo delle barene nell’area di progetto, al fine di mappare le aree in erosione e di svolgere con prontezza la necessaria manutenzione ordinaria delle opere di difesa, assicurandone efficacia e durabilità.
Al fine di non vanificare i risultati raggiunti nell’ambito del Progetto LIFE VIMINE, in attuazione dell’“After Life Plan”, la Giunta regionale, con propria Deliberazione n. 387 del 31/03/2020, ha approvato lo schema di Protocollo di Intesa regolante i rapporti tra Regione del Veneto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Comune di Venezia, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale.
Tale Protocollo, sottoscritto digitalmente tra le parti da ultimo in data 13/10/2020, è finalizzato in particolare a sviluppare una progettualità condivisa, volta alla difesa dall’erosione delle barene e delle paludi più interne della Laguna di Venezia, attraverso l’individuazione e l’applicazione di un approccio integrato e sostenibile alla gestione del territorio lagunare, basato sull’utilizzo di tecniche d’ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale e paesaggistico, sulla manutenzione ordinaria e sulla partecipazione delle comunità e degli altri portatori d’interesse locali, secondo specifici criteri e modalità definiti dallo stesso Protocollo.
In particolare, all’art. 5.1 del citato Protocollo, si dispone che le attività in esso previste vengano regolate attraverso la condivisione e sottoscrizione, sulla base tecnica dei documenti relativi al progetto LIFE VIMINE, di specifici Accordi di Programma Attuativi tra i soggetti firmatari del Protocollo stesso.
In tale contesto, sono stati avviati i necessari percorsi istituzionali tra il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, la Regione del Veneto, il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, volti a condividere la realizzazione di interventi coerenti con le modalità di intervento sperimentate nell’ambito del progetto “LIFE VIMINE”.
Con il presente provvedimento, si propone l’approvazione dello schema di Accordo Attuativo (Allegato A) tra il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, la Regione del Veneto, il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale, regolante le modalità di realizzazione di interventi finalizzati alla difesa dall’erosione delle barene, tramite l’utilizzo di nuovi materiali eco-compatibili e soluzioni eco-tecnologiche, nonché di attuazione delle attività di monitoraggio dello stato di erosione dei margini barenali nella Palude dei Laghi e zone adiacenti in Laguna Nord di Venezia e di manutenzione degli interventi già realizzati nel corso del progetto “LIFE VIMINE”.
Si prevede a tal fine, in particolare, l’installazione di 350 fascine di ramaglie di diametro di circa 35 cm e lunghezza circa 2 m. e un totale di 850 m2 di refluimento di sedimento prelevato localmente dai bassi fondali antistanti le barene, tramite il ricorso alla filiera corta del materiale ligneo per la produzione di pali e fascine, della manodopera locale qualificata, dei prodotti consumabili, dell’acquisto di beni strumentali per le attività di micro-refluimento, degli oneri di sicurezza e degli oneri finanziari.
Le attività sopra elencate verranno realizzate mediante l’impiego diretto di manodopera locale qualificata nelle attività d’ingegneria naturalistica, attraverso attività di formazione da parte del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, in accordo con il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e la Regione del Veneto.
Sono infine previste attività di sperimentazione riferite all’applicazione del nuovo “Regolamento recante disposizioni per il rilascio delle autorizzazioni per la movimentazione, in aree di mare ubicate all’interno del contermine lagunare di Venezia, dei sedimenti risultanti dall’escavo dei fondali del contermine lagunare”, approvato con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 22 maggio 2023, n. 86, in relazione agli interventi di refluimento previsti nell’ambito degli interventi oggetto dell’Accordo in argomento.
Il programma degli interventi, dell’importo complessivo di Euro 100.000,00, risulta strutturato come di seguito riportato:
La copertura finanziaria degli interventi di competenza regionale, realizzati dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, dell’importo complessivo di Euro 50.000,00, è garantita a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, di cui alla Deliberazione del Consiglio regionale n. 152 del 6/11/2018 e della Deliberazione della Giunta regionale n. 1726 del 19/11/2018, scheda progetto C/1 “Aggiornamento del Piano Direttore 2000, del Master Plan per la Bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera, attuazione di progetti speciali connessi alla Programmazione Europea e attività di supporto al RUP del Progetto Integrato Fusina e degli interventi ex Ordinanza Capo Dipartimento Protezione Civile n. 68/2013 e n. 69/2013”.
Tale copertura è garantita dal capitolo di spesa n. 100690 del bilancio regionale 2023-2025, avente ad oggetto “Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna – settima fase – Contributi agli investimenti (L.23/12/1999 n. 488)”, che presenta sufficiente disponibilità.
Con il presente provvedimento, si autorizza inoltre il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive ad operare fuori dal proprio comprensorio di competenza, esclusivamente per la realizzazione degli interventi di conservazione delle barene in Laguna di Venezia previsti dall’Accordo Attuativo in argomento, mediante l’impiego di manodopera locale qualificata.
Le modalità di attuazione degli interventi di competenza regionale e di erogazione delle risorse finanziarie a valere sulla Legge Speciale per Venezia sono regolate da uno specifico Disciplinare Tecnico tra Regione del Veneto e Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, il cui schema viene approvato con il presente provvedimento (Allegato A1).
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTE le Leggi n. 171 del 16 aprile 1973, n. 798 del 29 novembre 1984, n. 360 dell’8 novembre 1991 e n.
139 del 5 febbraio 1992;
VISTE le Direttive 92/43/CEE, 2009/147/CE e 2000/60/CE;
VISTO il Regolamento CE n. 614/2007 del 23 maggio 2007;
VISTE la DGR n. 387 del 31/03/2020, la DCR n. 152/2018 e la DGR n. 1726/2018;
VISTO il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 22 maggio 2023, n. 86;
VISTO l’art. 2, comma 2, della Legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;
delibera
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