Home » Dettaglio Deliberazione della Giunta Regionale
Materia: Urbanistica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1505 del 29 novembre 2022
Recepimento dell'Accordo Stato-Regioni del 03/11/2021, recante le "Linee di indirizzo sull'attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce di età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie", e dell'Accordo Stato-Regioni del 22/09/2021, recante le "Linee di indirizzo per la pianificazione urbana in un'ottica di Salute Pubblica". Costituzione dell'Osservatorio Regionale Urban Health.
Con il presente provvedimento si intende recepire l’Accordo Stato-Regioni del 03/11/2021, recante le “Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce di età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie”, e l’Accordo Stato-Regioni del 22/09/2021, recante le “Linee di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica”. Si istituisce altresì l’Osservatorio Regionale Urban Health. La presente delibera non comporta spese a carico del bilancio regionale.
L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.
L’inattività fisica e la sedentarietà sono tra i principali fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche non trasmissibili e concorrono ad aumentare i livelli di obesità infantile ed adulta, determinando un impatto negativo non solo sui costi diretti per il Sistema sanitario, ma anche su quelli indiretti, in termini di aumento dei congedi per malattia, delle inabilità al lavoro e delle morti precoci. L’esercizio fisico, infatti, non contribuisce solo a migliorare la qualità della vita, ma influisce positivamente anche sulla salute, sul benessere e sull’adozione di altri stili di vita salutari, anche attraverso processi di inclusione ed aggregazione nella società.
Il contrasto alla sedentarietà risulta pertanto un obiettivo prioritario dei Sistemi Sanitari, nell’ambito del controllo delle malattie croniche non trasmissibili, le cui componenti strategiche si muovono su due assi principali, recepiti nei Piani di Prevenzione Nazionali e Regionali: l’azione sugli stili di vita e sugli ambienti di vita. Entrambi gli assi trovano il quadro normativo di riferimento nei LEA (DPCM 12 gennaio 2017); in particolare danno attuazione alle prestazioni dell’ambito Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica, rispettivamente contenuti nel Quadro F, che include l’offerta del counseling individuale quale prestazione esigibile finalizzata al contrasto ai fattori di rischio delle MCNT (F5), e al Quadro B, che include il supporto del personale sanitario nella pianificazione e regolazione urbanistica, con particolare attenzione al rapporto tra salute e pianificazione urbanistica (B3).
Il primo fondamentale asse di intervento è quindi rappresentato dall’azione sui comportamenti delle persone volta ad indirizzare il soggetto verso l'attività fisica per lui più indicata sulla base del livello di rischio e della fascia d’età: tale compito spetta in particolare all’ambito sanitario, che svolge, nella sua funzione di salute pubblica, l’importante compito della promozione nella popolazione dei corretti comportamenti per il benessere e la salute degli individui. In tale ambito si inseriscono anche gli interventi finalizzati alla individuazione di condizioni di rischio anche individuali per le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) e all’indirizzo delle persone verso una adeguata presa in carico.
Già in epoca pre-pandemica, con Accordo Stato-Regioni del 07/03/2019, recepito dalla Regione del Veneto con D.G.R. n. 1112 del 30/07/2019, erano state adottate le “Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce di età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione”, con le quali sono stati individuati e descritti i benefici, in termini di salute e benessere, che lo svolgimento di attività fisica può produrre per ciascuna fascia di età e in relazione a specifiche situazioni sanitarie della popolazione e sono stati illustrati i livelli di attività fisica raccomandati e le modalità per raggiungerli.
In particolare, tale documento ha preso in esame in modo specifico ed approfondito il ruolo del corpo e del suo movimento, utilizzandolo quale parametro di analisi di numerose patologie in atto, di possibili aggravamenti nel tempo e, soprattutto, delle ripercussioni sulla sfera psicologica, considerando altresì i maggiori oneri, in termini economici e di risorse umane, che possono derivare dallo sviluppo di malattie correlate alla sedentarietà. Le citate Linee di indirizzo rappresentano quindi uno strumento importante non solo per gli operatori sanitari e non, ma anche per i decisori e i diversi stakeholders coinvolti a vario titolo nella promozione dell’attività fisica, in quanto delineano i rispettivi ruoli e competenze e forniscono primi elementi di policy, da sviluppare ed aggiornare ulteriormente in relazione ad altre situazioni fisiopatologiche e al coinvolgimento di altre figure professionali sulla base della specificità della patologia considerata. Il progresso delle conoscenze tecnico-scientifiche, gli approfondimenti degli strumenti di policy e le nuove esigenze sorte a seguito della pandemia di Covid-19 hanno, tuttavia, reso necessario ed opportuno l’aggiornamento e l’integrazione delle predette Linee di indirizzo.
Con Accordo Stato-Regioni del 03/11/2021 è stato quindi adottato il documento recante le “Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce di età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie”, che si propone di:
Tali nuove Linee di indirizzo sottolineano l’importanza dell’approccio strategico life-course, per setting e di contrasto alle disuguaglianze di genere e sociali, ribadendo i principi di intersettorialità e dell’”Health in all policies”. Contengono, inoltre, i riferimenti all’attività fisica adattata (AFA) e all'esercizio fisico strutturato, come definiti dal D.lgs. n. 36 del 28/02/2021 (“Attuazione dell’art. 5 della L. 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”), da eseguire sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, anche in luoghi e in strutture di natura non sanitaria, come le “Palestre della Salute”.
Il secondo asse d’intervento si basa invece su un approccio per setting, prevedendo azioni su quegli ambienti e spazi dove le persone trascorrono la maggior parte della loro giornata e dove quindi possono essere più facilmente raggiunte e coinvolte, sia diffondendo informazioni e conoscenze sull’importanza di uno stile di vita attivo, sia offrendo opportunità per facilitarne l’adozione. Negli anni recenti si è sviluppato il concetto di Urban Health, quale specifico orientamento strategico che integra le azioni di tutela e promozione della salute con la progettazione urbana e sottolinea la forte dipendenza tra il benessere fisico, psichico e sociale e l’ambiente urbano in cui si vive. E’ ampiamente dimostrato, infatti, che il benessere psico-fisico e il contesto urbano-sociale in cui si vive sono strettamente correlati e interdipendenti, motivo per cui l’azione sugli spazi fisici può influenzare le abitudini quotidiane dei cittadini e avere un impatto estremamente positivo sulla salute della comunità
Il miglioramento degli spazi di vita delle persone è un obiettivo imprescindibile anche dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (Obiettivo 11) per rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resistenti e sostenibili ed agire contribuendo a ridurre l’impatto delle MCNT attraverso una buona pianificazione dell’assetto urbano, il miglioramento della circolazione urbana e la riqualificazione di zone degradate, la creazione di spazi verdi, di piste pedonali e ciclabili e di percorsi sicuri casa-scuola.
A tal fine è stato approvato con Accordo Stato-Regioni del 22/09/2021, il “Documento di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica”, quale frutto dell’impegno del “Tavolo di lavoro su Città e Salute (Urban Health)”, incardinato presso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute. Detto Tavolo ha visto coinvolti i principali stakeholders, con l’obiettivo comune di elaborare un documento di indirizzo che rappresentasse uno strumento di orientamento metodologico-operativo a supporto di strategie intersettoriali e dei programmi dei Piani regionali di prevenzione. Il documento ha l’obiettivo di individuare i criteri che possano aiutare gli operatori e i decisori nella valutazione della pianificazione urbanistica finalizzata alla promozione della salute e dei corretti stili di vita alla luce dei principi afferenti all’Urban Health. In particolare, promuove:
Entrambi gli assi di intervento sopra illustrati, i cui principi e azioni sono descritti nelle citate Linee di Indirizzo, trovano poi la propria cornice programmatoria nei Piani di Prevenzione nazionali e regionali, ove acquisiscono una dimensione strettamente operativa ed esecutiva anche a livello territoriale, in attuazione dei LEA.
In passato sono state diverse le iniziative realizzate dalla Regione del Veneto volte a promuovere l’attività motoria e stili di vita attivi in ambiente urbano indoor e outdoor. Già a partire dal 2014, ha dato avvio ad un Piano Regionale per la Promozione dell’Attività Motoria in Veneto (approvato con D.G.R. n. 1563 del 26/08/2014), successivamente integrato nel Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018; ha successivamente promosso e attivato i pedibus e i gruppi di cammino; ha costituito le Palestre della Salute e ha implementato processi formativi nell’ambito della tematica dell’Urban Health; ha avviato un percorso interdisciplinare sui temi dell’Urban Health (UH) “Rigenerare spazi urbani per la salute” con la finalità di creare un contesto di confronto intersettoriale, e di individuare buone pratiche fruibili dalla comunità regionale sul tema della salute correlata ai contesti urbani.
Il nuovo Piano Regionale Prevenzione (PRP) 2020-2025, approvato con D.G.R. n. 1858 del 29/12/2021, ha dato ulteriore impulso all’approccio per setting, sviluppando quanto già in essere in una cornice programmatoria multisettoriale e intersettoriale. Le azioni che la caratterizzano, correlate in particolare alla promozione dell’attività motoria e delle strategie di Urban Health, sono definite e dettagliate nei seguenti programmi del Piano:
Alla luce di quanto sopra esposto, con la presente delibera si intende pertanto proporre all’approvazione della Giunta Regionale il recepimento dell’Accordo Stato-Regioni del 03/11/2021, recante le “Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce di età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie” contenute nell’Allegato “A” del presente provvedimento, e dell’Accordo Stato-Regioni del 22/09/2021, recante le “Linee di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica” contenute nell’Allegato “B” del presente provvedimento, di cui costituiscono parte integrante e sostanziale.
Al fine di supportare la realizzazione sul territorio regionale degli indirizzi approvati nei predetti due documenti, con la presente delibera si intende altresì costituire un “Osservatorio regionale Urban Health”, quale sede privilegiata di condivisione, confronto ed elaborazione collettiva tra tutti gli stakeholders coinvolti, a supporto dei programmi citati del PRP 2020-2025 e in attuazione di quanto sancito dal Protocollo “Veneto per la Salute”, approvato con D.G.R. n. 480 del 29/04/2022, che favorisce ed incentiva, tra l’altro, l’istituzione di tavoli tematici interistituzionali per il perseguimento degli obiettivi di salute e lo sviluppo del benessere della popolazione in ottica intersettoriale.
In particolare, il costituendo “Osservatorio regionale Urban Health” avrà il compito di:
Al fine di garantire un approccio intersettoriale nell'implementazione di azioni efficaci e sostenibili l’Osservatorio regionale Urban Health, sarà composto da:
La nomina e l’eventuale successiva integrazione dei componenti avverrà con apposito provvedimento della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria, che coordinerà le attività dell’Osservatorio. Alle singole sedute potranno partecipare altresì enti e figure specialistiche definiti di volta in volta, con funzione consultiva.
Si precisa che le attività dell’“Osservatorio regionale Urban Health” non comporteranno per l’Amministrazione Regionale alcun onere aggiuntivo e che tutti i componenti, interni ed esterni, parteciperanno ai lavori a titolo gratuito.
A supporto dell’“Osservatorio regionale Urban Health” viene individuata l’Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana, in considerazione dell’esperienza maturata nei temi proposti e del ruolo avuto nel precedente Piano Regionale Prevenzione riguardo al coordinamento delle attività dei programmi relativi alla promozione dell’attività motoria, prescrizione dell’esercizio fisico e rigenerazione degli spazi urbani. La stessa avrà il compito di:
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTO il DPCM 12 gennaio 2017;
VISTE la L.R. n.1 del 10/01/1997 e la L.R. n.19 del 25/10/2016;
VISTI l’Accordo Stato-Regioni del 07/03/2019 e l’Accordo Stato-Regioni del 03/11/2021 e l’Accordo Stato-Regioni datato 22/09/2021;
VISTE la D.G.R. n. 1112 del 30/07/2019, la D.G.R. n. 1866 del 29/12/2020, la D.G.R. n. 1858 del 29/12/2021 e la D.G.R. n. 480 del 29/04/2022;
VISTO l’art. 2, co. 2 della L. n. 54 del 31/12/2012.
delibera
(seguono allegati)
Torna indietro