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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 133 del 08 novembre 2022


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1277 del 18 ottobre 2022

Voucher, per l'anno 2022, per i servizi alla prima infanzia, mediante l'applicazione sperimentale del "Fattore Famiglia" di cui all'articolo 3 della legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020 "Interventi a sostegno della famiglia e della natalità".

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento, si destina un contributo alle famiglie, per l’anno 2022, per il tramite degli “Ambiti Territoriali Sociali”, al fine della fruizione dei servizi alla prima infanzia, mediante l’applicazione sperimentale del “Fattore Famiglia” (indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale) di cui alla legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020 “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità” (articolo 3).

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto - nell'osservanza dei principi sanciti dagli articoli 2, 29, 30 e 31 della Costituzione, dall’articolo 6, comma 1, lettera n) dello Statuto e dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, firmata a New York il 20 novembre 1989, ratificata ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176 - promuove e persegue una politica organica ed integrata volta a riconoscere e sostenere la famiglia nel libero svolgimento delle sue funzioni sociali ed ha approvato, a tal fine, la legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020, ”Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”.

La medesima legge regionale, all’articolo 7 “Interventi a sostegno della natalità”, prevede, fra l’altro, il sostegno della natalità anche tramite le spese connesse alla retta di frequenza dei servizi socio-educativi destinati alla prima infanzia.

Con la deliberazione n. 111 del 26 luglio 2022 del Consiglio Regionale, la Regione ha approvato il “Programma 2022-2024 degli interventi della Regione del Veneto a favore della famiglia”, il quale, per l’anno 2022, prevede altresì quanto segue: “Progetti che prevedono la riduzione della retta di frequenza dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (art. 7, c. 1, lett. c), tenuto conto della rilevanza di questo genere di servizi e dei costi che le famiglie devono sostenere per fruirne: da strutture utilizzate per la mancanza di un familiare disponibile per l’accudimento a contesti organizzativi strutturati per lo sviluppo socioaffettivo del bambino, quindi supporto alle attività di cura genitoriale ed impulso verso la socializzazione”.

L’articolo 3 della succitata legge regionale stabilisce che il “Fattore Famiglia” rappresenta uno strumento integrativo per definire le condizioni economiche e sociali della famiglia che accede alle prestazioni sociali e ai servizi a domanda individuale e il suo uso, da parte dei Comuni, è facoltativo.

Nella prassi, è uno strumento già in uso da parte di alcuni Comuni del territorio regionale, applicato per determinare le tariffe di accesso non solo ai servizi alla prima infanzia ma anche al trasporto scolastico e alla fruizione degli impianti sportivi comunali.

Il “Fattore Famiglia” si presenta come un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale, che garantisce condizioni migliorative ed integra ogni altro indicatore, coefficiente e quoziente di premialità per le famiglie, al fine di individuare, in questo modo, eque modalità di accesso alle prestazioni sociali e ai servizi a domanda individuale erogati dai Comuni.

Rispetto all’ “Indicatore Socio-Economico Equivalente” (ISEE, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2013, n. 159 “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente – ISEE”), il “Fattore Famiglia” presenta scale di equivalenza più articolate, in grado di cogliere in modo più preciso le molteplici dimensioni del bisogno. In particolare:

  1. incrementa i pesi dei figli, che non sono considerati come dei componenti generici e, per essi, considera anche la fascia di età di appartenenza;
  2. tiene in maggiore considerazione il peso della presenza di disabilità, valutando anche il grado della stessa;
  3. considera maggiormente il caso di un genitore solo, madre/padre con i figli;
  4. considera il caso di perdita di reddito derivante da problemi di lavoro;
  5. riconosce maggiore peso alla persona che vive da sola (per esempio, al costo della vita più elevato dei padri separati);
  6. considera la presenza di figli gemelli.

Con la deliberazione della Giunta Regionale n. 1609 del 19 novembre 2021 è stata avviata la sperimentazione del “Fattore Famiglia” alle rette di frequenza dei servizi 0-3 anni, stanziando, a tal fine, la somma di euro 4.700.000,00.

Al momento attuale, l’applicazione sperimentale del “Fattore Famiglia” è in fase di piena attuazione da parte degli “Ambiti Territoriali Sociali”, con la pubblicazione di un avviso di finanziamento per accedere ad un voucher per ogni minore frequentante i servizi alla prima infanzia 0-3 anni, di cui è prevista la scadenza al 15 dicembre 2022.

L’avviso di finanziamento è favorito dall’attivazione di una piattaforma web dedicata, attivata dall’Università degli Studi di Verona nell’ambito di un accordo stipulato in data 1 luglio 2021 (ai sensi della deliberazione n. 1251 dell’1 settembre 2020).

Tenuto conto che l’avviso di finanziamento è stato aperto il primo di settembre 2022, risulta evidente che la numerosità delle domande e la spesa corrispettiva attestino l’utilità della misura attivata.

D’altra parte, la consapevolezza dell’importanza dei servizi per la prima infanzia è mutata: da “strutture utilizzate per supplire alla mancanza di un familiare disponibile per l’accudimento” a “contesti organizzativi strutturati per lo sviluppo socio-affettivo del bambino”, quindi “supporto alle attività di cura genitoriale ed impulso verso la socializzazione”, in grado, in più, di agevolare la conciliazione vita-lavoro dei genitori impegnati in un’attività lavorativa.

Relativamente ai costi e alla sostenibilità, le famiglie dichiarano spese in aumento, motivo per il quale il reddito netto delle famiglie che usufruiscono del “nido” è mediamente più alto di quello delle famiglie che non ne usufruiscono. Questo fattore rischia di escludere le famiglie a basso reddito e a rischio di povertà dall’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia, incidendo su quegli aspetti che influiscono sulle disuguaglianze educative e, quindi, sullo sviluppo del bambino. Sebbene alcuni contributi statali abbiano aumentato l’utilizzo dei servizi, ciò deve andare di pari passo con una maggiore accessibilità omogenea.

La “Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile” individua nell’incremento della natalità uno degli ambiti di miglioramento della sostenibilità sociale (Deliberazione del Consiglio regionale n. 80 del 20 luglio 2020, Macroarea 3).

Al riguardo, è opportuno richiamare che diversi studi confermano, ormai, il ruolo che l’incertezza lavorativa e la conciliabilità vita-lavoro hanno sulle intenzioni di fecondità: politiche più incisive per i giovani, le donne e l’infanzia sono cruciali per contrastare il declino della natalità.

Ciò appare particolarmente vero se si tiene in considerazione che proprio donne e giovani sono tra le categorie più colpite dalle ricadute sociali ed economiche della pandemia di “Coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave” (abbreviato in SARS-CoV-2, qui indicata, per brevità, in COVID-19), dichiarata “emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale” (PHEIC) il 30 gennaio 2020 dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Di più, il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR, approvato nel 2021 dall'Italia per rilanciarne l'economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese) ha, tra le sue priorità trasversali a tutte le “Missioni” che lo costituiscono, la parità di genere e generazionale e, fra gli interventi, finanzia il potenziamento dei servizi alla prima infanzia, nella sua duplice valenza di importante stimolo pedagogico per i bambini e di sostegno all’occupazione femminile e alle scelte generative delle famiglie. L’obiettivo europeo di offrire, entro il 2010, un posto nell’asilo-nido o negli altri servizi alla prima infanzia ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni, in Italia non è stato ancora raggiunto. Nel 2019 i posti disponibili coprono il 26,9% del target; in Veneto raggiungono il 30,6%, con presenze assai differenziate sul territorio.

Tutto ciò premesso, la Regione del Veneto intende confermare, per il 2022, un intervento economico a sostegno della piena e larga fruizione dei servizi alla prima infanzia e prevedere, a tal fine, un trasferimento economico di complessivi euro 4.900.000,00 a favore degli “Ambiti Territoriali Sociali”, individuati quali strutture idonee per una corretta ed omogenea attuazione del programma in oggetto e livello ottimale di esercizio delle funzioni associate per le politiche a favore della famiglia, in virtù del fatto che si rivolgono al territorio di competenza dei “Comitati dei Sindaci” (di cui alla legge regionale 25 ottobre 2016, n. 19, articolo 26) e, in un’ottica di sussidiarietà verticale:

  • tengono conto del bisogno rilevato nel proprio territorio;
  • adottano le procedure che garantiscono sia la massima equità tra i cittadini del proprio territorio che la massima celerità nell’erogazione dei contributi per le situazioni rilevate di maggiore sofferenza.

L’utilizzo del finanziamento avviene proseguendo nell’applicazione sperimentale del “Fattore Famiglia” all’ISEE, secondo quanto riportato nell’Allegato A alla presente deliberazione, parte integrante e sostanziale della medesima.

Al riguardo, si precisa che l’impostazione organizzativa è stata definita dall’Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile, che ha operato in analogia all’articolazione operativa prevista nel 2021 per l’avvio sperimentale del “Fattore Famiglia” (giusta deliberazione della Giunta Regionale n. 1609 del 19 novembre 2021).

Specificamente, il modello di intervento prevede un voucher per l’accesso ai servizi alla prima infanzia, mediante l’applicazione del “Fattore Famiglia” all’ISEE, con un contributo una-tantum minimo di euro 400,00 ed uno massimo di 800,00 per minore frequentante nel periodo 1 settembre 2022 - 31 agosto 2023, da applicarsi a cura dell’Università degli Studi di Verona presso gli “Ambiti Territoriali Sociali”, con la quale la Regione ha stipulato apposito accordo di collaborazione già in data 1 luglio 2021 (ai sensi della deliberazione n. 1251 dell’1 settembre 2020). Precipuamente:

  • l’importo del contributo è in funzione dell’applicazione del “Fattore Famiglia” e decresce linearmente da euro 800,00 fino ad un minimo di euro 400,00; euro 400,00 sono corrisposti per i redditi con un valore ISEE di euro 15.000,00 (come rideterminato dall’applicazione del “Fattore Famiglia”), mentre euro 800,00 sono corrisposti per i redditi con un valore ISEE massimo di euro 3.000,00 (come rideterminato dall’applicazione del “Fattore Famiglia”). Le domande con valore ISEE superiore ad euro 15.000,00 (come rideterminato dall’applicazione del “Fattore Famiglia”) non avranno accesso al contributo;
  • il contributo è accessibile ai cittadini che non hanno già beneficiato del Voucher 2021, se applicato al periodo 1 settembre 2022 - 31 agosto 2023 (di cui alla deliberazione numero 1609 del 19 novembre 2021 della Giunta Regionale);
  • l’Università di Verona - Dipartimento di Scienze Economiche seguirà l’attuazione del “Fattore Famiglia” nel territorio degli “Ambiti Territoriali Sociali”, fornendo agli stessi adeguato supporto organizzativo e curando, successivamente, la valutazione degli esiti, in stretto raccordo con la Regione del Veneto; l’intervento prevede la messa a disposizione di un’apposita piattaforma web per la raccolta delle istanze di contribuzione nel periodo 1 aprile 2023 - 15 maggio 2023, garantendo modalità uniformi di raccolta in tutto il territorio regionale;
  • gli “Ambiti Territoriali Sociali” sono tenuti alla divulgazione dell’iniziativa nel territorio di competenza, alla raccolta delle istanze e all’istruttoria sulle medesime, curando l’esclusione dei soggetti non richiedenti, la graduatoria degli aventi diritto, le comunicazioni del caso, la liquidazione ai beneficiari, l’eventuale accesso agli atti e la rendicontazione alla Regione.

Si specifica che il finanziamento per ogni singolo “Ambito Territoriale Sociale” è stato calcolato tenendo conto della capacità ricettiva dei servizi 0-3 anni riconosciuti dalla Regione del Veneto (ai sensi della L.R. n. 32/1990, L.R. 22/2002 e L.R. 2/2006 e di cui al decreto 67 del 5 agosto 2022 del Direttore U.O. Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile - BUR n. 106 del 2 settembre 2022) e del relativo peso percentuale rispetto al totale dei posti disponibili per tutto il territorio regionale.

In considerazione delle funzioni e dei compiti amministrativi di gestione incardinati nell’ “Ambito Territoriale Sociale”, viene prevista una somma destinata ai medesimi “Ambiti” anche per il supporto agli operatori, in coerenza con gli indirizzi espressi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’utilizzo del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (Decreto interministeriale del 22 ottobre 2021, registrato alla Corte dei Conti il 12 novembre 2021 – n. 2803), che prevede che le Regioni, nel rispetto dei modelli organizzativi regionali e di confronto con le autonomie locali, programmano gli impieghi delle risorse complessivamente loro destinate, per il triennio 2021-2023, in coerenza con il “Piano sociale nazionale relativo al triennio 2021-2023”, dove è previsto anche un supporto alla globalità dell’intervento professionale dell’operatore sociale, come accompagnamento di un processo di pensiero, di rivisitazione dell’azione professionale e strumento per sostenere e promuovere l’operatività complessa, coinvolgente e difficile degli operatori.

Per quanto sopra esposto, si determina in euro 4.900.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, di natura non commerciale, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della U.O. Famiglia Minori Giovani e Servizio Civile, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo di spesa:

  • n. 102039 denominato “Fondo nazionale per le politiche sociali - interventi per l'infanzia - trasferimenti correnti (art. 20, l. 08/11/2000, n.328 - art. 80, c. 17, l. 23/12/2000, n.388)”, per euro 4.576.917,32;
  • n. 103389 denominato “Fondo nazionale per le politiche sociali - interventi per gli anziani - trasferimenti correnti (art. 20, l. 08/11/2000, n.328 - art. 80, c. 17, l. 23/12/2000, n.388)”, per euro 323.082,68,

del Bilancio di previsione 2022-2024, esercizio 2022.

La Direzione Servizi Sociali, a cui è stato assegnato il capitolo citato, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza.

La spesa trova copertura, per l’intero ammontare di euro 4.900.000,00, con i trasferimenti statali dal Fondo nazionale per le politiche sociali di cui all’accertamento in entrata n. 3408 del 29 agosto 2022, disposto con DDR n. 9 del 23 agosto 2022, di complessivi euro 28.558.500,17, ai sensi dell’articolo 53 del D.lgs. n. 118/2011 a valere sul capitolo di entrata n. 1623 “Assegnazione del Fondo nazionale per le politiche sociali – risorse indistinte (art. 20, L. 8/11/2000, n. 328 – art. 80, co. 17, L. 23.12.2000, n. 388)”.

Il Direttore della U.O. Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile è incaricato dell’esecuzione del presente atto.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI il D.lgs. n. 126/2014 integrativo e correttivo del D. Lgs. n. 118/2011;

VISTO il Decreto interministeriale del 22 ottobre 2021 (registrato alla Corte dei Conti il 12 novembre 2021 – n. 2803);

VISTA la L.R. n. 39 del 29 novembre 2001;

VISTA la L.R. n. 54, articolo 2, comma 2, lettera b), del 31 dicembre 2012;

VISTA la L.R. n. 20 del 28 maggio 2020;

VISTA la L.R. n. 36 del 20 dicembre 2021;

VISTA la deliberazione n. 111 del 26 luglio 2022 del Consiglio Regionale, che ha approvato il Programma 2022-2024 degli interventi della Regione del Veneto a favore della famiglia, ai sensi della legge regionale 28 maggio 2020, n. 20 “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità” (articolo 4, comma 1);

delibera

  1. di considerare le premesse parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;
  2. di proseguire, presso gli “Ambiti Territoriali Sociali”, nell’applicazione sperimentale del “Fattore Famiglia” (di cui all’articolo 3 della legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020), per favorire la fruizione dei servizi all’infanzia 0-3 anni, prevedendo un contributo una-tantum minimo di euro 400,00 ed uno massimo di 800,00 per minore frequentante nel periodo 1 settembre 2022 - 31 agosto 2023;
  3. di dare atto che l’applicazione del “Fattore Famiglia” avverrà a cura dell’Università degli Studi di Verona presso gli “Ambiti Territoriali Sociali”, secondo quanto riportato nell’Allegato A alla presente deliberazione, parte integrante e sostanziale della medesima;
  4. di determinare in euro 4.900.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, di natura non commerciale, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della U.O. Famiglia Minori Giovani e Servizio Civile, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo di spesa:
    • n. 102039 denominato “Fondo nazionale per le politiche sociali - interventi per l'infanzia - trasferimenti correnti (art. 20, l. 08/11/2000, n.328 - art. 80, c. 17, l. 23/12/2000, n.388)”, per euro 4.576.917,32;
    • n. 103389 denominato “Fondo nazionale per le politiche sociali - interventi per gli anziani - trasferimenti correnti (art. 20, l. 08/11/2000, n.328 - art. 80, c. 17, l. 23/12/2000, n.388)”, per euro 323.082,68,
    del Bilancio di previsione 2022-2024, esercizio 2022, che offre sufficiente disponibilità;
  5. di dare atto che la Direzione Servizi Sociali, a cui è stato assegnato il capitolo di spesa citato, ha attestato l’effettiva disponibilità delle risorse nel Bilancio di previsione 2022-2024;
  6. che il finanziamento di cui al punto 2. sia trasferito agli “Ambiti Territoriali Sociali”, in base alle disposizioni di cui all’Allegato A;
  7. di incaricare il Direttore della U.O. Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile dell’esecuzione del presente atto;
  8. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, co. 1 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33;
  9. di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
  10. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_1277_22_AllegatoA_488349.pdf

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