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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 131 del 01 ottobre 2021


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1313 del 28 settembre 2021

Sostegno allo "Sportello Famiglia" previsto dall'art. 21 della legge regionale 28 maggio 2020, n. 20 "Interventi a sostegno della famiglia e della natalità".

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento, si approva la destinazione di risorse economiche al sostegno dello “Sportello Famiglia”, previsto dall’art. 21 della legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020 “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità” e lo schema di accordo con l’Associazione Regionale Comuni del Veneto (A.N.C.I. Veneto) di Selvazzano Dentro (PD), per il supporto tecnico ai territori e per l'individuazione di forme di coordinamento dei servizi del territorio regionale che svolgono attività a favore della famiglia.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto - nell'osservanza dei principi sanciti dagli articoli 2, 29, 30 e 31 della Costituzione, dall’articolo 6, comma 1, lettera n) dello Statuto e dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, firmata a New York il 20 novembre 1989, ratificata ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176 - promuove e persegue una politica organica ed integrata volta a riconoscere e sostenere la famiglia nel libero svolgimento delle sue funzioni sociali ed ha approvato, a tal fine, la legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020, ”Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”.

La medesima legge prevede, all’articolo 21:

  • l’attivazione, da parte dei Comuni (in forma singola o associata) degli “Sportelli per la famiglia”, che assicurano attività di supporto per agevolare la conoscenza delle norme e dei provvedimenti nazionali, regionali e locali in materia di politiche familiari e di accesso ai servizi rivolti ai nuclei familiari;
  • la collaborazione da parte dei Comuni nei confronti della Giunta regionale per l'individuazione di forme di coordinamento tra gli “Sportelli per la famiglia” e i servizi del territorio regionale che svolgono attività d'interesse per i nuclei familiari, al fine di fornire un supporto complessivo alla famiglia;
  • la definizione, in capo alla Giunta Regionale, delle forme di coordinamento tra i servizi territoriali e gli “Sportelli per la famiglia”.

Prima della legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020, l’Amministrazione Regionale, con la deliberazione numero 1247 del 1° agosto 2016 della Giunta Regionale, aveva avviato un’attività progettuale a carattere sperimentale denominata “Sportello Famiglia”. Al riguardo, lo “Sportello Famiglia” si poneva quale intervento a sostegno del ruolo genitoriale, puntando a diffondere, a favore delle famiglie o delle persone interessate a costituirne una, informazioni relative ai servizi sanitari e sociali, alla scuola, alla formazione ed all’università, alle opportunità (anche d'impiego), alle iniziative, ai bandi, alle agevolazioni e alle scadenze fiscali (in connessione con le progettualità regionali in essere). Si qualificava per l’ascolto del bisogno espresso dalle famiglie-utenti e l’orientamento verso i servizi più appropriati del territorio, erogati da soggetti pubblici o privati (autorizzati ai sensi della normativa vigente), in grado di offrire sostegno alla famiglia, con particolare attenzione agli aspetti sociali, psicologici e legali.

Inoltre, lo “Sportello” si caratterizzava per l’attivazione di uno sportello fisico o di un “luogo virtuale in internet”, la presenza di una figura di riferimento per l’interfaccia con i servizi socio-sanitari pubblici e privati del territorio (autorizzati ai sensi della normativa vigente), l’aggiornamento, costante e attivo, dei collegamenti alle banche-dati di utilità per le famiglie o per le persone interessate a costituirne una e la produzione di apposito materiale esplicativo e divulgativo cartaceo o “on web”.

Con il decreto numero 50 del 9 maggio 2017 del Direttore della Direzione Servizi Sociali, sono state approvate le attività progettuali relative a 31 Comuni aderenti al progetto “Sportello Famiglia” e, con decreto numero 125 del 23 ottobre 2017 del direttore della Direzione Servizi Sociali, è stata impegnata la somma complessiva di euro 591.629,26.

Successivamente, con la deliberazione numero 1367 del 23 settembre 2019, la Giunta Regionale ha previsto la prosecuzione dell’attività progettuale, stabilendo, in aggiunta alla precedente edizione, una misura di accompagnamento verso i Comuni beneficiari. A tal scopo, sono stati stanziati euro 470.000,00 a favore delle Amministrazioni Comunali aderenti all’avviso di finanziamento ed euro 30.000,00 per l’Associazione Regionale Comuni del Veneto (A.N.C.I. Veneto) di Selvazzano Dentro (PD), col fine di supportare i singoli territori nell’individuazione, sulla base degli esiti delle attività progettuali previste dalla deliberazione n. 1247 del 1° agosto 2016 della Giunta Regionale, degli elementi di risorsa e di criticità delle attività realizzate, così da favorire una riprogettazione delle azioni, anche a prescindere dai finanziamenti della Regione del Veneto, sia in termini di “prodotto” (intesi quali “mutamenti intenzionalmente prodotti rispetto agli obiettivi definiti”) che di “processo” (intesi come “rilevazione della modalità di attuazione dell’azione oggetto di valutazione”).

I Comuni aderenti erano 26, il progetto si rivolgeva, nell’insieme, a 1.004.450 potenziali utenti e, su apposita richiesta dei Comuni attuatori e tenuto conto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, la fase di conclusione è prevista per il 30 settembre 2021 (stabilita con il decreto numero 11 del 4 marzo 2021 del Direttore dell’unità organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile).

Con la legge regionale numero 48 del 28 dicembre 2018, la Regione del Veneto ha adottato il “Piano socio-sanitario regionale 2019-2023”, il quale prevede la promozione della famiglia quale obiettivo strategico da perseguire per favorire l’integrazione socio-sanitaria (Obiettivo Strategico 9, OS9).

Specificamente, il Piano socio-sanitario regionale 2019-2023 stabilisce di porre “la famiglia al centro delle dinamiche sociali, economiche, culturali, attribuendole il ruolo effettivo di soggetto di politica sociale. L’approccio che viene adottato prevede sì l’adozione di misure di supporto alla famiglia, finalizzate alla risoluzione di situazioni di disagio, ma anche, per uscire da un’ottica puramente assistenzialistica, il sostegno, la promozione e il potenziamento delle capacità della famiglia, per ricoprire il ruolo attivo che oggigiorno le viene affidato” (“9.3 L’infanzia, l’adolescenza e la famiglia”, pagina 135).

A questo fine, il Piano socio-sanitario regionale prevede “la necessità di realizzare una programmazione duratura nel tempo, così da andare verso un piano poliennale per la famiglia che incentivi e attivi politiche di sviluppo attraverso azioni rivolte al sostegno […] degli Sportelli famiglia” (“9.3 L’infanzia, l’adolescenza e la famiglia”, pagina 137).

Coerentemente con le disposizioni del Piano socio-sanitario regionale 2019-2023, la Giunta Regionale ha approvato la deliberazione numero 910 del 28 giugno 2019, avente ad oggetto “Approvazione progetto sperimentale ‘Rilevazione e sostegno della fase di avvio degli Sportelli per l'assistenza familiare e del Registro regionale degli assistenti familiari’ - Articoli 7 e 8 della L.R. 17/10/2017, n. 38”, che ha stabilito, fra l’altro, anche gli “Sportelli per l’assistenza familiare”, che puntano ad offrire servizi qualificati di informazione, orientamento e supporto alle famiglie/persone, ai fini, in particolare, di facilitare l’incontro tra “domanda” (esigenze delle famiglie/persone) ed “offerta” (disponibilità, formazione ed esperienza dei lavoratori), nella prospettiva di favorire la personalizzazione, l’adeguatezza e la continuità nel tempo delle soluzioni in relazione ai bisogni, al progetto personale e al contesto di vita.

Con la statuizione dello “Sportello Famiglia” nella legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020, l’Amministrazione Regionale, con la deliberazione numero 1305 dell’8 settembre 2020 della Giunta Regionale, ha inteso sostenere l’avvio degli “Sportelli per la famiglia” da parte di tutti i Comuni del Veneto (in forma singola o associata), prevedendo di destinare, a tal fine, euro 500.000,00 per il tramite degli “Ambiti territoriali sociali” del territorio regionale (individuati con la deliberazione numero 1191 del 18 agosto 2020 della Giunta Regionale e la comunicazione protocollo numero 556920 del 31 dicembre 2020 alla Regione per quanto attiene alla Federazione dei Comuni del Camposampierese di Camposampiero - PD), lasciando in capo agli stessi, in un’ottica di sussidiarietà verticale, la discrezionalità nell’attuazione di dettaglio dello “Sportello”, seppure all’interno di indirizzi tesi ad assicurare un livello omogeneo di intervento in tutto il territorio regionale sotto il profilo della qualità.

Alla data attuale, le attività sono in fase di realizzazione e la conclusione di esse è prevista per il 31 dicembre 2021 (ai sensi del decreto numero 25 del 6 maggio 2021 del Direttore dell’Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile).

Il decreto-legislativo 15 settembre 2017, numero 147, “Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà”, all’articolo 21, stabilisce l’istituzione della “Rete della protezione e dell'inclusione sociale”, governance incardinata presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per definire le linee-guida per gli interventi in ambito sociale su tutto il territorio nazionale e favorire un’omogeneità territoriale nella loro attuazione.

In occasione della seduta del 28 luglio 2021, la “Rete della protezione e dell'inclusione sociale” ha approvato il “Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023”, il quale prevede, fra le azioni di sistema prioritarie, l’implementazione del “Punto Unico di Accesso” (PUA).

Il “PUA” si colloca nell’ambito del “welfare d’accesso di comunità”, area alla quale sono associati, nei diversi contesti locali, servizi definiti in vario modo (“segretariato sociale”, “sportello sociale”), di cui il “Punto Unico di Accesso” rappresenta uno stadio più evoluto. Infatti, esso si pone come modello organizzativo finalizzato al benessere della persona, dove il termine “unico” dell’acronimo “PUA” non assume il significato di “esclusivo”, ma di “unitario”. In altri termini, il “PUA” deve essere inteso non solo come luogo fisico ma anche come modalità organizzativa, come approccio multiprofessionale ed integrato ai problemi del cittadino e di interfaccia con la rete dei servizi. Da questo punto di vista, il “PUA”  è il luogo dell’accoglienza sociale e sociosanitaria, “porta di accesso” alla rete dei servizi e delle risorse territoriali e modalità organizzativa dei servizi di accoglienza ed orientamento tra Comune/ATS e Distretto ASL, finalizzato ad avviare percorsi di risposta appropriati ai bisogni della persona, superando la settorializzazione degli interventi e favorendo l’accesso integrato ai servizi, in particolare per coloro che richiedono interventi di natura sociale e/o sociosanitaria.

Sebbene a livello nazionale lo sviluppo dei “PUA” sia stato assicurato in modo prioritario nell’ambito dei servizi socio-sanitari rivolti alla non-autosufficienza e alla disabilità, sempre di più negli ultimi anni i “PUA” estendono la propria competenza anche all’ambito dei servizi rivolti all’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità.

In base al “Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023”, il “PUA” persegue diversi obiettivi:

  1. promuovere, agevolare e semplificare il primo accesso ai servizi sociali e socio-sanitari, favorendo l’integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari, in un’ottica di integrazione (o valorizzandola, ove già esistente); la caratterizzazione sociale di sportelli informativi e di orientamento va intesa come ampliamento delle informazioni non solo alla materia sociale ma alle opportunità inclusive e di partecipazione che la comunità locale esprime;
  2. orientare le persone e le famiglie sui diritti alle prestazioni sociali e socio-sanitarie, in una logica di continuità assistenziale e sulle modalità di accesso;
  3. garantire un accesso unitario, superando la differenziazione dei diversi punti d’accesso, anche valorizzando l’apporto delle nuove tecnologie e degli obiettivi di digitalizzazione ed interoperabilità dei diversi sistemi informatici;
  4. assicurare e rafforzare l’integrazione tra il sistema dei servizi sociali ed il sistema sociosanitario, del lavoro e della formazione, assicurando sia il livello dell’accesso che della successiva presa in carico multidisciplinare;
  5. promuovere la semplificazione e l’uniformità delle procedure, l’unicità del trattamento dei dati e la garanzia della presa in carico “globale” della persona da parte dei Comuni/ATS e delle Aziende Sanitarie, con particolare attenzione ai servizi di supporto alla domiciliarità dell’assistenza.

Nella prospettiva di consolidare una misura coerente con gli obiettivi strategici del settore socio-sanitario della Regione per il periodo 2019-2023, con il “Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023” e in attuazione dell’articolo 21 della legge numero 20 del 28 maggio 2020, l’Amministrazione Regionale intende proseguire, ora, per assicurare un’effettiva e territorialmente diffusa attivazione degli “Sportelli per la Famiglia” avviati nel 2016 da parte dei Comuni e, nel contempo, operare per definire le forme di coordinamento tra i servizi territoriali e gli “Sportelli” del territorio regionale.

A tal fine, si destinano risorse complessive pari a euro 470.000,00 a favore degli “Ambiti territoriali sociali” individuati con la deliberazione n. 1191 del 18 agosto 2020 della Giunta Regionale e la comunicazione protocollo n. 556920 del 31 dicembre 2020 alla Regione per quanto attiene alla Federazione dei Comuni del Camposampierese di Camposampiero - PD, suddividendo il finanziamento in ragione della popolazione residente al 1° gennaio 2020 (Fonte Geo-Demo ISTAT), come da Allegato A al presente provvedimento, parte integrante e sostanziale del medesimo; gli “Ambiti territoriali sociali” opereranno in aderenza delle indicazioni contenute nell’Allegato B al presente provvedimento, parte integrante e sostanziale del medesimo, in modo da consentire livelli omogenei di intervento e un’adeguata possibilità di confronto fra le diverse esperienze attivate.

Accanto a ciò, in aderenza all’articolo 21 della legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020, è necessario definire le forme di coordinamento tra i servizi territoriali e gli “Sportelli per la famiglia”, così da assicurare sinergia organizzativa e supporto integrato alla famiglia (sotto il profilo sociale e sanitario), evitando, in un’ottica di alleanza strategica sugli interessi comuni degli enti coinvolti, sovrapposizioni o duplicazioni di funzioni e spreco di risorse economiche destinate al medesimo fine.

A tale scopo, si prevede di attivare, nel limite di euro 30.000,00, un accordo di collaborazione con l’Associazione Regionale Comuni del Veneto (A.N.C.I. Veneto) di Selvazzano Dentro (PD), tenuto conto:

  1. delle comuni attività istituzionali, di seguito precisate:
    1. per la Regione del Veneto, il riconoscimento, la promozione e la garanzia dell’autonomia degli enti locali nelle loro diverse manifestazioni (Statuto del Veneto, di cui alle Legge regionale statutaria numero 1 del 17 aprile 2012, in particolare l’articolo 3, comma 2);
    2. per l’A.N.C.I. Veneto, il raggiungimento della piena attuazione del riconoscimento delle autonomie locali (Statuto A.N.C.I. Veneto, in particolare l’articolo 2, comma 1, protocollo 1137 dell’8.6.2016 di A.N.C.I. Veneto);
  2. del ruolo di rappresentanza e di coordinamento svolto da A.N.C.I. Veneto a favore dei Comuni del territorio del Veneto e sancito:
    1. nel suo statuto, in particolare per quanto attiene allo sviluppo economico e sociale delle popolazioni amministrate, per l’opera di diffusione della conoscenza delle istituzioni comunali, della tutela dei diritti civili, per l’incremento della partecipazione dei cittadini Veneti alla vita amministrativa del proprio Comune e per l’attivazione di progetti di formazione per amministratori, segretari e dipendenti dei Comuni (articolo 2);
    2. per esplicita previsione della legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020 “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”, dove è indicato quale membro di diritto della “Cabina di regia per la famiglia”, strumento di “governance” avente la funzione di agevolare i territori al monitoraggio, alla verifica e alla valutazione degli effetti prodotti dagli interventi previsti dal “programma triennale degli interventi per la famiglia” (articoli 4 e 5).

L’accordo di collaborazione è contenuto nell’Allegato C alla presente deliberazione, parte integrante e sostanziale della medesima e si dà atto che l’unità organizzativa “Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile” ha condiviso il medesimo accordo con A.N.C.I. Veneto, che ha espresso la sua preliminare volontà di aderire.

Ciò premesso, si determina in euro 500.000,00 l’importo massimo complessivo delle obbligazioni di spesa, di cui:

- euro 470.000,00 a favore degli “Ambiti territoriali sociali” ex-deliberazione n. 1191 del 18 agosto 2020 della Giunta Regionale e la comunicazione protocollo n. 556920 del 31 dicembre 2020 alla Regione per quanto attiene alla Federazione dei Comuni del Camposampierese di Camposampiero – PD, per l’esercizio 2021;

- euro 30.000,00 a favore dell’Associazione Regionale Comuni del Veneto (A.N.C.I. Veneto) di Selvazzano Dentro (PD), di cui euro 18.000,00 per l’esercizio 2021, euro 5.000,00 per l’esercizio 2022 ed euro 7.000, per l’esercizio 2023,

alla cui assunzione provvederà, con propri atti, il Direttore dell’Unità Organizzativi Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo di spesa n. 103422 denominato “Fondo nazionale per le politiche sociali - interventi per le famiglie - trasferimenti correnti (art. 20, l. 08/11/2000, n.328 - art. 80, c. 17, l. 23/12/2000, n.388)”, del Bilancio regionale di previsione 2021-2023.

L’ammontare di euro 500.000,00 è finanziato con trasferimenti statali dal Fondo nazionale per le politiche sociali, con copertura dell’obbligazione assicurata dall’accertamento in entrata numero 1839/2021, di complessivi euro 28.259.385,81, disposto con DDR n. 45 del 14 aprile 2021, ai sensi dell’articolo 53 del Decreto-legislativo numero 118/2011 a valere sul capitolo di entrata numero 1623 “Assegnazione del Fondo nazionale per le politiche sociali – risorse indistinte (art. 20, L. 8/11/2000, n. 328 – art. 80, co. 17, L. 23.12.2000, n. 388)”.

Si incarica il Direttore regionale dell’Unità Organizzativi Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile ad adottare tutti i provvedimenti conseguenti in attuazione del presente provvedimento.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI:

  • il Decreto-legislativo 23 giugno 2011, numero 118;
  • il decreto Interministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’economia e delle Finanze del 19 novembre 2020;
  • la L.R. numero 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;
  • la L.R. numero 54, articolo 2, comma 2, lettera b), del 31 dicembre 2012 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17.04.2012, n. 1 ‘Statuto del Veneto”;
  • la L.R. numero 41 del 29 dicembre 2020, avente ad oggetto “Bilancio di previsione 2021-2023”;
  • la L.R. numero 20 del 28 maggio 2020, “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”, in particolare l’articolo 21;

delibera

1. di considerare le premesse quali parti integranti del presente provvedimento;

2. di proseguire nel sostegno del progetto “Sportello Famiglia”, avviato con la deliberazione della Giunta Regionale numero 1247 del 1° agosto 2016 ed ora statuito all’articolo 21 della legge regionale 28 maggio 2020, numero 20 “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”, destinando, a tal fine, euro 500.000,00, limite massimo complessivo delle obbligazioni di spesa, di natura non commerciale, di cui:

- euro 470.000,00 a favore degli “Ambiti territoriali sociali”, in ragione della popolazione residente al 1° gennaio 2020 (Fonte Geo-Demo ISTAT), come da Allegato A, ex-deliberazione n. 1191 del 18 agosto 2020 della Giunta Regionale e la comunicazione protocollo n. 556920 del 31 dicembre 2020 alla Regione per quanto attiene alla Federazione dei Comuni del Camposampierese di Camposampiero – PD, per l’esercizio 2021;

- euro 30.000,00 a favore dell’Associazione Regionale Comuni del Veneto (A.N.C.I. Veneto) di Selvazzano Dentro (PD), di cui euro 18.000,00 per l’esercizio 2021, euro 5.000,00 per l’esercizio 2022 ed euro 7.000, per l’esercizio 2023,

alla cui assunzione provvederà, con propri atti, il Direttore dell’Unità Organizzativi Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo di spesa n. 103422 denominato “Fondo nazionale per le politiche sociali - interventi per le famiglie - trasferimenti correnti (art. 20, l. 08/11/2000, n.328 - art. 80, c. 17, l. 23/12/2000, n.388)”, del Bilancio regionale di previsione 2021-2023;

3. di approvare i contenuti degli Allegati A, B e C, parti integranti del presente provvedimento, afferenti, rispettivamente, al “Riparto delle risorse destinate agli Ambiti territoriali sociali”, alle “Indicazioni per l’implementazione dello “Sportello per la Famiglia” ” che gli “Ambiti territoriali sociali” sono tenuti a seguire e allo “Schema di convenzione con l’A.N.C.I.”;

4. di dare atto che la Direzione Servizi Sociali ha attestato che il capitolo di spesa presenta sufficiente capienza e che tale spesa trova copertura con il trasferimento statale, dell’annualità 2020, dal Fondo nazionale per le politiche sociali, con copertura della obbligazione assicurata dall’accertamento in entrata numero 1839/2021, di complessivi euro 28.259.385,81, disposto con DDR numero 45 del 14 aprile 2021, ai sensi dell’articolo 53 del Decreto-Legislativo numero 118/2011 e s.m.i. a valere sul capitolo di entrata numero 1623 “Assegnazione del Fondo nazionale per le politiche sociali – risorse indistinte (art. 20, L. 8/11/2000, n. 328 – art. 80, co. 17, L. 23.12.2000, n. 388)”;

5. di incaricare il Direttore U.O. Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile dell’esecuzione del presente atto, compresa la stipulazione di un accordo con l’Associazione Regionale Comuni del Veneto (A.N.C.I. Veneto) di Selvazzano Dentro (PD), finalizzato all'individuazione, ai sensi della legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020 “Interventi a favore della famiglia e della natalità”, di forme di coordinamento tra gli “Sportelli per la famiglia” attivati dai Comuni del territorio regionale e i servizi del medesimo territorio che, a vario titolo, svolgono attività d'interesse verso i nuclei familiari;

6. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, co. 1 del D.Lgs. 14 marzo 2013, numero 33;

7. di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;

8. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_1313_21_AllegatoA_458776.pdf
Dgr_1313_21_AllegatoB_458776.pdf
Dgr_1313_21_AllegatoC_458776.pdf

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