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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 497 del 20 aprile 2021
Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 in continuità con il POR FSE Veneto 2014-2020 Asse 1 Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Alleniamoci al futuro. Nuove competenze per il lavoro che cambia" e della Direttiva per la presentazione di progetti per lo sviluppo di azioni di investimento sul capitale umano volte a migliorare la pertinenza dei profili di competenza dei lavoratori alle sfide della competitività sostenibile.
Il presente provvedimento approva l’Avviso pubblico e la Direttiva per la presentazione di progetti volti ad adeguare il profilo di competenze dei lavoratori agli obiettivi di competitività sostenibile delle imprese. I progetti devono prevedere interventi immediatamente cantierabili e finalizzati allo sviluppo o al miglioramento di specifiche competenze dei lavoratori (Linea 1) o interventi finalizzati alla definizione di strategie di rilancio aziendale attraverso l’investimento sulle competenze dei lavoratori che comprendono percorsi mirati all’innovazione strategica, organizzativa e tecnologica (Linea 2). Il provvedimento viene emanato in conformità alla DGR n. 241 del 9 marzo 2021 che individua le azioni del Piano Sviluppo e Coesione misure ex FESR e misure ex FSE da attuare con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione di cui alla DGR n. 1332 del 16 settembre 2020 assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28 luglio 2020. Il provvedimento non prevede impegni di spesa ma ne avvia la procedura.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
Rispetto all’impatto causato dalla crisi finanziaria del 2008, l’impatto registrato a causa della crisi dell’ultimo anno «è molto più significativo e più probabile che aggravi le disuguaglianze esistenti».
Nel 2020, in Veneto si sono persi 11.500 contratti di lavoro subordinato, con un calo delle assunzioni del 24% rispetto al 2019, ovvero, tra mancate assunzioni e rapporti di lavoro cessati, si stima che a causa della pandemia siano venuti meno circa 38.000 posti di lavoro. Nell’attuale scenario di incertezza dominato dall’emergenza sanitaria, le previsioni per il PIL veneto disegnano una brusca contrazione nel 2020 (-10%), leggermente più intensa rispetto a quanto previsto a livello medio nazionale (-9,6%).
I dati percentuali relativi ai settori in cui lo scorso anno, in Veneto, si sono registrate più assunzioni sono tutti negativi: ristorazione e alberghi rispettivamente -45% e -53% (meno 47.080 nuove assunzioni rispetto al 2019), pulizia -22% (-3.540 rispetto all’anno precedente), trasporto di merci su strada -20% (-2.775), costruzione di edifici -21% (-2.810), lavori di meccanica generale -33% (-2.250 a fronte di 4.765 nuove nel 2020).
Il made in Italy (industria alimentare, tessile, conciaria, legno e mobilio, oreficeria, ecc.) registra un saldo occupazionale negativo (-1.575) ad eccezione del solo settore alimentare per il quale nel 2020 è stato registrato un saldo occupazionale pari a 530 nuove assunzioni (su un totale di 17.740 nuovi contratti nel settore). Lo stesso per il commercio: saldo occupazionale pari a -1.550 assunzioni, con l'unico dato positivo relativo ai contratti a tempo determinato attivati nel settore della grande distribuzione (dati osservabili in https://www.venetolavoro.it/la-geografia-del-lavoro).
Come rilevato a livello mondiale lo scorso ottobre in occasione del World Economic Forum, il continuo processo di automazione e di accelerazione tecnologica unitamente alla recessione causata dall’emergenza Covid-19, «sta creando uno scenario di “doppia interruzione” per i lavoratori. Oltre all’attuale interruzione causata dai blocchi indotti dalla pandemia e dalla contrazione economica, l’adozione tecnologica da parte delle aziende trasformerà compiti, posti di lavoro e competenze entro il 2025».
Nel documento “The Future of the Jobs” presentato a ottobre 2020, viene stimato che «il tempo dedicato alle attuali attività lavorative da uomini e macchine sarà uguale. Una quota significativa di aziende prevede inoltre di apportare modifiche alle sedi, alle catene del valore e alle dimensioni della propria forza lavoro a causa di fattori al di là della tecnologia nei prossimi cinque anni».
Su scala planetaria, si pone l’esigenza di realizzare azioni di aggiornamento e riqualificazione delle competenze delle persone, quale leva prioritaria per affrontare il mercato del lavoro in cambiamento, sia per quanto riguarda i lavoratori occupati e che non rischiano di perdere il lavoro, ma che sono chiamati a migliorare il proprio profilo di competenze per sostenere le strategie di sviluppo competitivo sostenibile delle imprese, sia - e tanto più - per quanto riguarda i lavoratori che, invece, rischiano di perdere entrambi.
«La quota di competenze fondamentali che cambierà nei prossimi cinque anni è del 40% e il 50% di tutti i dipendenti avrà bisogno di riqualificazione (+ 4%)». Nello stesso “The Future of the Jobs”, si valuta che le competenze che saranno più richieste dai datori di lavoro nei prossimi cinque anni sono il pensiero critico e l’analisi, la risoluzione dei problemi e le abilità nell’autogestione come l’apprendimento attivo, la resilienza, la tolleranza allo stress e la flessibilità. Infatti, «nonostante l'attuale recessione economica, la grande maggioranza dei datori di lavoro riconosce il valore dell’investimento in capitale umano».
La pandemia di Covid-19 ha evidenziato la necessità di essere resilienti. La sfida del digitale è diventata parte della quotidianità, per dare continuità alle attività didattiche, formative, lavorative, economiche e sociali. Ha fatto emergere la necessità di migliorare la capacità delle persone e delle imprese di prepararsi e rispondere in tempi rapidi a periodi di crisi o di trasformazione del modo di apprendere, di lavorare, di vivere il quotidiano. Migliorare le proprie competenze, quindi, significa essere meno dipendenti dalle condizioni del mercato e più capaci di muoversi attraverso le transizioni professionali e della vita.
Indipendentemente da maggiori o minori carichi di responsabilità o dal settore o filiera di appartenenza, la maggior parte dei lavoratori è chiamata ad acquisire capacità di resilienza alle trasformazioni qualitative ovvero a superare la tentazione di un ritorno al ‘prima’ e a puntare su una ripartenza basata solo sulla crescita quantitativa. I lavoratori e le lavoratrici in difficoltà, pertanto, vanno tutelati puntando sulla loro formazione di qualità: disponendo delle giuste competenze è più facile mantenere il posto di lavoro e gestire le transizioni professionali, è più facile partecipare rispetto a ogni contesto lavorativo.
Si pone, inoltre, la sfida di definire criteri e misure per nuove modalità di lavoro che mirino alla qualità del lavoro stesso anche attraverso l’adozione di parametri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, in particolare per affrontare le sfide poste dal lavoro a distanza. Tale sfida riguarda tutti i contesti lavorativi e tutte le funzioni aziendali, dalla produzione fino alla distribuzione: il commercio al dettaglio, ad esempio, dovrà essere riorganizzato in modo da reinventarsi e non subire ulteriormente a causa dell’e-commerce.
Lo sviluppo e la valorizzazione dei talenti dei singoli giova inoltre a tutto il territorio. Le competenze espresse dalle persone, in tutti i contesti, sono motore indispensabile per la produttività e per l’innovazione, fattore fondamentale per la competitività e la crescita a lungo termine e sostenibile delle imprese e del sistema socio-economico. “Dotare le persone delle giuste competenze permette loro di lavorare con più efficacia e di trarre vantaggio dalle tecnologie avanzate, abbatte i principali ostacoli agli investimenti economici, previene gli squilibri tra domanda e offerta nel mercato del lavoro e getta le basi per l'innovazione e la cittadinanza”.
La capacità di recupero nei prossimi mesi varia da settore a settore ma certo dipenderà dall’investimento sulla formazione e sul capitale umano del territorio.
Tale iniziativa ha, pertanto, l’obiettivo di incentivare e supportare l’investimento sull’aggiornamento delle competenze dei lavoratori presso le imprese venete.
L’iniziativa è attuata a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, assegnate alla Regione del Veneto con la Delibera CIPE n. 39/2020 e si inquadra nelle azioni del Piano Sviluppo e Coesione, misure ex FESR e misure ex FSE, così come individuate dall’Allegato A alla DGR n. 241/2021, con specifico riferimento all’area tematica “9 - Lavoro e occupabilità”.
Tale area tematica prevede la realizzazione di interventi volti al sostegno e allo sviluppo dell’occupazione anche favorendo l’adattabilità ai cambiamenti nel mercato del lavoro, la regolarità del lavoro, l’occupazione femminile e la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, il rafforzamento sul piano infrastrutturale dei servizi per l’impiego.
La stessa DGR contempla la prosecuzione degli interventi che a suo tempo erano stati programmati nell’ambito della priorità 8.5 “Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti” del POR FSE Veneto 2014-2020 le cui risorse, a fronte dell’Accordo tra Regione del Veneto ed il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, stipulato in data 10 luglio 2020 di cui alla DGR n. 786/2020, sono state trasferite a favore di misure emergenziali e la cui ri-allocazione è stato oggetto della riprogrammazione del Programma Operativo approvata dalla Commissione europea con decisione di esecuzione C(2020)7421 del 22/10/2020.
Il provvedimento si pone, pertanto, nella cornice delle azioni del POR FSE Veneto 2014-2020 e attua le priorità di programmazione previste dall’Obiettivo Tematico 8 Priorità di investimento 8.v. Obiettivo specifico Obiettivo specifico 4.
Possono presentare progetti i soggetti iscritti nell’elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 (“Istituzione dell’elenco regionale degli organismi di formazione accreditati”) e s.m.i. per l’ambito della formazione continua e i soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per l’ambito di riferimento ai sensi della DGR n. 359 del 13 febbraio 2004 e successive modifiche ed integrazioni di cui alla DGR n. 4198 del 29/12/2009 e alla DGR n. 2120 del 30/12/2015.
Possono, altresì, presentare progetti esclusivamente monoaziendali le imprese private che abbiano almeno un’unità operativa ubicata in Veneto. Le proposte dovranno essere progettate per rispondere ai fabbisogni di formazione, riqualificazione e adattamento delle competenze dei propri lavoratori.
Nelle more dell’adozione delle disposizioni quadro per il Piano Sviluppo e Coesione e delle relative linee guida per la gestione e controllo delle misure previste di cui alla DGR n. 241/2021 in continuità con la programmazione 2014-2020 del FSE, le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati vengono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.
In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del Decreto Legge n. 34 del 30/04/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in Legge n. 58 del 28/06/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n. 124 del 04/08/2017.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, saranno finanziati con le risorse assegnate alla Regione del Veneto sulla base della sopracitata Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020.
Le risorse destinate all’iniziativa sono pari ad Euro 14.000.000,00, a valere sul cap. n. 104227 “FSC - Accordo Regione - Ministro per il Sud e la coesione - Formazione Professionale - Trasferimenti Correnti (artt. 241, 242, D.L. 19/05/2020, n. 34 - Del. CIPE 28/07/2020, n. 39)”. Nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa saranno assunte a valere sul Bilancio Regionale approvato con L.R. 41 del 29/12/2020, nei seguenti termini massimi:
- Esercizio di imputazione 2021 – Euro 9.800.000,00;
- Esercizio di imputazione 2022 – Euro 4.200.000,00.
Qualora i tempi di esecuzione dei procedimenti d’impegno di spesa, come anche i termini di avvio dei progetti finanziati, non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà provvedere alle opportune modifiche.
Conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei Beneficiari”, punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi”, come modificato con successivo Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, ora Direttore dell’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria, n. 38 del 18/09/20, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 70% del contributo previsto, anziché del 40%, esigibile nel corso del 2021.
È inoltre prevista l’erogazione di pagamenti intermedi per il 25% del totale nel corso dell’esercizio 2022, così come il versamento del saldo residuo del 5%, previa rendicontazione della spesa, nel corso dello stesso anno 2022.
Tale documento costituisce il fondamento della Direttiva (Allegato B) per la presentazione dei progetti.
Si propongono all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Alleniamoci al futuro. Nuove competenze per il lavoro che cambia” (Allegato A) e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento.
Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) entro e non oltre le ore 13.00 di ciascun giorno di scadenza dell’apertura a sportello, così come riportata nella tabella che segue, pena l’esclusione:
PROGETTI LINEA 1 - IMPRESE P.R.O.
Sportello
Periodo di apertura
1
26 aprile – 20 maggio 2021
2
21 maggio – 18 giugno 2021
3
21 giugno – 16 luglio 2021
PROGETTI LINEA 2 – IMPRESE F.I.T.
Unico
La valutazione dei progetti che perverranno sarà affidata ad una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio provvedimento.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTI:
delibera
(seguono allegati)
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