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Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 254 del 02 marzo 2020
Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo generale "Investimenti in favore della crescita e l'Occupazione" - Reg. n. 1303/2013 e Reg. 1304/2013 - Asse I - Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Il lavoro si racconta - Botteghe e Atelier aziendali. Itinerari di scoperta dei patrimoni d'impresa" e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.
Con il presente provvedimento si approva, nell’ambito del Programma Operativo Regionale – Fondo Sociale Europeo 2014/2020 – Asse I – Occupabilità, l’Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la valorizzazione del patrimonio aziendale veneto, attraverso il finanziamento di progetti in grado di sostenere le imprese, costituite da almeno 10 anni, di diversi settori e di varie dimensioni, nel recuperare e valorizzare la propria eredità culturale, così da rafforzarne il legame con il territorio di riferimento e diventare volano di crescita economica, sociale e culturale. Si approva, inoltre, la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
Secondo il Rapporto Statistico regionale 2019, il Veneto rimane la terza regione in Italia per produzione di ricchezza, dopo Lombardia e Lazio, confermando il suo ruolo di traino dell’intera economia nazionale negli ultimi 10 anni.
Analizzando le peculiarità regionali emerge che nella nostra regione è alta la concentrazione di specializzazioni produttive del comparto manifatturiero, le quali hanno fatto registrare una crescita meno forte rispetto ai settori del terziario, che rappresentano, invece, il motore prevalente di crescita negli ultimi anni a livello nazionale. Sempre secondo il rapporto statistico “il contributo alla crescita economica fornito dalla composizione strutturale del tessuto produttivo veneto è quindi meno incalzante rispetto alla tendenza nazionale. Isolato l’effetto sulla crescita della componente strutturale, il vero contributo premiante per il Veneto è legato alla componente locale, ossia la capacità di crescita autonoma dell’area, data da una serie di fattori difficilmente individuabili e misurabili, che riguardano caratteristiche del territorio legate alla sfera tecnologica, infrastrutturale e logistica, alla profondità della cultura del management nelle imprese, da peculiarità riguardanti la produttività delle forze lavoro dell’area, o, in altre parole, semplicemente la dinamicità e la forza competitiva del popolo veneto”.
Il tessuto imprenditoriale veneto è fatto di imprese di media o piccola dimensione che spesso originano dal territorio e mantengono con esso uno stretto legame, contribuendo a determinarne l’intero sviluppo socio-economico, anche attraverso la costruzione di virtuose relazione tra realtà pubbliche e private. Le aziende italiane e venete sono custodi di una eredità culturale (cultural heritage) intangibile, fatta di prassi, rappresentazioni, espressioni, conoscenze, know-how, oltre che di strumenti, oggetti, manufatti e spazi fisici e culturali associati agli stessi. Le imprese testimoniano non solo una tradizione produttiva d’eccellenza, ma anche storie aziendali straordinarie, fatte di uomini e donne, che si intrecciano con la storia dei territori in cui originano e possono, ancora oggi, essere volano di crescita e scoperta culturale.
Come sostiene anche Marco Montemaggi, sociologo esperto di valorizzazione del patrimonio industriale, in un contesto socio-economico come quello attuale non basta avere una storia per distinguersi dai concorrenti, ma bisogna anche saperla raccontare: usare strategie di Heritage Marketing per un’azienda significa far diventare la propria storia uno strumento di branding marketing e comunicazione a beneficio della propria impresa. È evidente che, per molti Brands, poter mostrare il proprio passato d’eccellenza è un argomento in più per distinguersi sul mercato, per acquisire maggiore forza contrattuale, per marcare la propria identità rispetto a un concorrente, per far sentire i propri clienti all’interno di una comunità esclusiva, per mostrare un valore d’appartenenza vero per i propri dipendenti, etc.. Questa opportunità è valida ovunque, soprattutto sui nuovi mercati internazionali, dove il fascino di una storia prestigiosa ha un valore importante che fa la differenza rispetto ai propri concorrenti.
Far conoscere il patrimonio aziendale di un determinato territorio ad un più vasto pubblico può rappresentare l’occasione per creare un vero proprio brand industriale territoriale, capace di attrarre sul territorio di riferimento nuovi investimenti e capitale umano, sviluppando anche nuove forme di turismo esperienziale. I prodotti delle aziende italiane e venete, infatti, testimoniano una capacità e un saper fare che li distingue agli occhi degli altri paesi: il “Made in Italy” è diventato non solo un’etichetta, ma una firma d’autore e un marchio distintivo, che richiama l’idea di prodotto unico e speciale, apprezzato nel mondo per la qualità, l’innovazione, il design. In generale i prodotti “Made in Italy” sono espressione di una tradizione di arti e di mestieri, di lavorazioni artigianali e di sapienza industriale nonché di grande cura al dettaglio maturate nel corso di decenni.
Il turismo di impresa o turismo industriale, che può svilupparsi sia attraverso la conoscenza dei processi produttivi grazie alle visite alle imprese, sia come riscoperta dell’archeologia industriale o visita ai musei d’impresa valorizzando anche le tradizioni ed il saper fare del passato, si configura come una modalità di fruizione delle varie destinazioni territoriali e rappresenta ancora una potenzialità non del tutto espressa nel panorama italiano ed in quello veneto.
Non dobbiamo dimenticare come il turismo rappresenti per il Veneto un’importante risorsa economica ed un settore strategico, che merita di essere rafforzato in un’ottica di sostenibilità, secondo gli impegni dell’Agenda Europa 2030, sviluppando un turismo sostenibile che “crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali” attraverso l’attuazione di politiche e l’applicazione di strumenti mirati. L’impegno è favorire un turismo responsabile e di qualità al fine di raggiungere tre obiettivi chiave: prosperità economica, equità e coesione sociale, protezione dell’ambiente. Questi aspetti, in un’ottica a lungo termine, sono connessi in un legame imprescindibile, un equilibrio tra sviluppo economico e tutela delle destinazioni, da raggiungere grazie a strategie politiche integrate (Rapporto Statistico regionale).
Dal Rapporto Statistico regionale emerge che il Veneto offre ai visitatori e ai residenti un panorama completo, da ammirare, vivere e gustare, che costituisce la ricchezza e la forza della nostra terra e che valica la consueta classificazione dei cinque comprensori turistici. Una sinergia tra soggetti pubblici e privati è fondamentale per evidenziare tutti gli aspetti produttivi che ci rendono immediatamente riconoscibili.
A partire dal 2017 la Regione del Veneto ha prestato particolare attenzione al tema della valorizzazione del patrimonio aziendale e della costruzione di possibili itinerari di riscoperta del territorio anche dal punto di vista del turismo industriale, quale occasione di crescita e sviluppo dell’intero territorio regionale. Una prima iniziativa (DGR n. 686 del 16/05/2017 - Atelier aziendali. Il patrimonio d’impresa quale strategia competitiva aziendale e territoriale) ha permesso il finanziamento di 12 progetti, a fronte delle 21 richieste di contributo pervenute, per un importo complessivo di 1 milione di Euro. Nel corso del 2019, con un ammontare complessivo di 2 Milioni di Euro sono stati finanziati altri 25 progetti finalizzati alla valorizzazione del patrimonio d’impresa nelle sue diverse dimensioni, a fronte di 69 richieste di contributo pervenute a testimonianza dell’interesse del territorio (DGR n. 1987 del 21/12/2018 - Botteghe e atelier aziendali. La tradizione si rinnova per guardare al futuro).
L’iniziativa che si sottopone all’approvazione della Giunta regionale, intende, quindi, sostenere le imprese, di diversi settori e dimensioni ma costituite da almeno 10 anni, nelle attività di valorizzazione del proprio patrimonio aziendale, inteso sia come fattore di competitività per l’impresa stessa, sia quale volano di crescita dell’intero territorio in cui è inserita l’impresa, attraverso la costruzione di nuovi rapporti con le altre realtà territoriali pubbliche e private.
Le finalità che si intendono perseguire sono:
Tenuto conto delle diverse finalità che l’iniziativa persegue e delle differenti dimensioni delle realtà aziendali/imprenditoriali che possono essere coinvolte, ogni progetto deve fare riferimento ad una sola delle linee progettuali sotto riportate:
Linea progettuale
Finalità
Caratteristiche
Botteghe in rete
Atelier aziendali
Tutto ciò premesso si propongono all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Il lavoro si racconta - Botteghe e Atelier aziendali. Itinerari di scoperta dei patrimoni d’impresa” (Allegato A) e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per la presentazione di progetti per la valorizzazione del patrimonio aziendale delle eccellenze del Made in Veneto.
All’iniziativa sono destinati Euro 2.000.000,00. La copertura finanziaria delle obbligazioni di spesa da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento sarà assicurata dalla dotazione di cui al Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo (POR FSE) 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I – Occupabilità – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.v – Obiettivo Specifico POR 4.
L’erogazione dei contributi avviene in conformità alla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato.
In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del Decreto Legge n. 34 del 30/04/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in Legge n. 58 del 28/06/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n. 124 del 04/08/2017.
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 23/06/2011, n. 118 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 2.000.000,00, saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020 con iscrizione sul bilancio regionale di previsione 2020-2022, approvato con L.R. n. 46 del 25/11/2019, nei seguenti termini massimi:
Esercizio di imputazione 2020 - Euro 1.900.000,00 di cui:
Esercizio di imputazione 2021 - Euro 100.000,00 di cui:
Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.
Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) entro e non oltre le ore 13.00 del 16 aprile 2020.
Conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”, punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi”, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 70% del contributo finanziato, esigibile nel corso dell’esercizio 2020, anziché del 40%. È inoltre prevista la possibilità di procedere alla richiesta di un acconto intermedio pari al 25% del contributo finanziato, con esigibilità 2020. Le erogazioni a saldo potranno avvenire nel corso dell’esercizio 2021, successivamente all’approvazione della resa del conto con apposito decreto direttoriale.
Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014-2020.
La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.
Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTI:
delibera
(seguono allegati)
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