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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 117 del 11 ottobre 2019


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1463 del 08 ottobre 2019

Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014/2020 - Obiettivo generale "Investimenti in favore della crescita e l'occupazione - Reg. 1304/2013 - Asse I Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Innovazione e ricerca per un Veneto più competitivo - Assegni di ricerca Anno 2019" e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si approva l’Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di percorsi di ricerca applicata, a carattere altamente innovativo, centrati su un unico ambito della RIS3 (Smart Agrifood; Sustainable Living; Smart Manufacturing; Creative Industries) ed il conseguente finanziamento di assegni di ricerca collegati ad una singola traiettoria di sviluppo e tecnologica. Si approva inoltre la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura.
Si provvede infine a rideterminare in Euro 2.150,00 il valore della Unità di Costo Standard “Assegni di ricerca” e per tutte le tipologie di Borse previste dalle diverse Direttive regionali, definito dalla DGR n. 671 del 28/4/2015, quale costo mensile omnicomprensivo a carico del soggetto concedente.
Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, adottata dai leader mondiali nel 2015, costituisce il nuovo quadro di sviluppo sostenibile globale e stabilisce 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) finalizzati ad eliminare la povertà e a conseguire uno sviluppo sostenibile entro il 2030 a livello mondiale, garantendo che nessuno rimanga escluso.

Gli OSS puntano ad un equilibrio fra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: l’elemento economico, quello sociale e quello ambientale; forniscono indicazioni concrete per i prossimi 15 anni, imperniate, tra l’altro, su:

  • la dignità umana;
  • la stabilità regionale e mondiale;
  • un pianeta sano;
  • società eque e resistenti;
  • la prosperità economica.

L’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle università e ai centri di ricerca, agli operatori dell’informazione e della cultura.

Ad aprile 2019 il Consiglio europeo ha espresso ufficialmente una posizione secondo la quale gli OSS devono essere assunti quale paradigma ispiratore per tutte le politiche comunitarie nella strategia di crescita dell’Unione Europea (UE) dopo il 2020 attuando, così, un approccio globale a livello dell’UE che consentirà di accelerare il raggiungimento degli obiettivi stessi.

In Italia l’Agenda 2030 ha trovato declinazione nella Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), approvata nel dicembre 2017 ed il Veneto ha avviato, a fine 2018, il processo di elaborazione della propria Strategia di sviluppo sostenibile.

Il Rapporto Statistico regionale 2019 evidenzia che l’Italia si trova al 29° posto nella classifica che misura l’avanzamento dei paesi verso lo sviluppo sostenibile, ottenendo un punteggio di 74,2, a significare che si trova a circa tre quarti del cammino di realizzazione dell’Agenda.

Sulla base degli indicatori compositi ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata nel 2016, che riunisce attualmente oltre 200 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile), in generale il Veneto dimostra una migliore performance nel percorso di transizione verso lo sviluppo sostenibile rispetto alla media nazionale; tuttavia la strada verso la piena e completa sostenibilità è ancora lunga e alcuni ambiti risultano critici per la nostra regione. Per gli obiettivi per cui è disponibile il confronto con l’Italia, il Veneto mostra livelli di sostenibilità migliori della media nazionale per 11 goal, mentre in 2 casi si trova in una posizione leggermente più critica; per uno è in linea con l’Italia.

Il mondo imprenditoriale avanza nella sua riconfigurazione in chiave sostenibile, grazie agli investimenti in innovazione e al maggiore ricorso a capitale umano più altamente qualificato.

Sempre secondo il Rapporto Statistico regionale Veneto 2019, sul fronte della ricerca e dell’innovazione il Veneto, pur partendo da una situazione di debolezza rispetto ad altre regioni del nord, sta facendo evidenti passi in avanti: la percentuale di spesa in ricerca e sviluppo rispetto al PIL è pari a 1,3%, leggermente inferiore al dato nazionale (1,4%), ma negli ultimi 10 anni è raddoppiata.

Ma il Rapporto evidenzia anche una domanda di lavoro che vede solo il 9% delle entrate riferite all’assunzione di laureati, mentre al 36% delle nuove assunzioni è richiesto un diploma di scuola superiore. Rispetto alle altre regioni italiane, in Veneto la laurea sembra essere ancora meno spendibile: in Lombardia, ad esempio, la quota di laureati richiesti dalle imprese è doppia e sfiora il 18%. Questo in parte è dovuto alle diversità del tessuto socio economico, che in Veneto è caratterizzato da piccole e medie imprese: basti sottolineare che la percentuale di dirigenti e professionisti ad elevata specializzazione assunti in Lombardia è pari al 24% (30% se si considera solo la provincia di Milano), mentre in Veneto si ferma al 15%.

Nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014/2020 la Regione del Veneto, anche alla luce di tale contesto imprenditoriale, si è posta proprio la priorità di sostenere l’ingresso di giovani ricercatori nel mercato del lavoro, quale leva per la crescita competitiva dell’intero sistema socio-economico regionale. Dal 2015 ad oggi, sono stati finanziati progetti per un totale di circa Euro 15.000.000,00 finalizzati ad incrementare la cooperazione tra il sistema universitario e il sistema produttivo regionale attraverso l’inserimento di giovani ricercatori, con il fine di sostenere il trasferimento delle conoscenze generate dalla ricerca universitaria nelle produzioni locali ed innescare un meccanismo virtuoso d’innovazione che porti beneficio all’intero sistema territoriale e favorisca l’assunzione di personale altamente qualificato.

Con il fine di capitalizzare appieno questo processo di trasferimento di conoscenze dal sistema universitario al privato, nonché di colmare il più possibile la distanza tra la ricerca accademica e i fabbisogni d’innovazione e sviluppo tecnologico delle imprese del territorio, la Regione del Veneto, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale, a partire da dicembre 2016, ha intrapreso un percorso di analisi delle principali traiettorie di sviluppo strategico per il territorio, che sono state collegate a ciascun ambito di specializzazione intelligente della RIS3 (Smart Agrifood; Sustainable Living; Smart Manufacturing; Creative Industries).

Tale processo, denominato di “Fine Tuning” dalla DGR n. 2276/2016, che approva il Documento attuativo del “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” mira ad identificare le specifiche linee di sviluppo tecnologico sulle quali investire per il consolidamento delle collaborazioni tra il sistema accademico e il sistema produttivo regionale, in grado di offrire maggiori garanzie di successo e margini di ricaduta sul territorio. La sua attuazione, che ha visto l’organizzazione di diversi momenti di ascolto, consultazione e coinvolgimento attivo del territorio e dei vari stakeholder, ha avuto quale momento essenziale l’approvazione della DGR n. 216/2017, che integra il “Piano Strategico Regionale per la Ricerca Scientifica, lo Sviluppo Tecnologico e l’Innovazione 2016-2018”. Per ogni ambito di specializzazione intelligente della RIS3 sono state identificate traiettorie di sviluppo e tecnologie specifiche, da considerarsi prioritarie e rilevanti per tutti gli attori coinvolti nel processo di sviluppo territoriale e per traghettare il sistema produttivo regionale verso una più efficace innovazione tecnologica.

Tale percorso, tuttora in fase di costante aggiornamento, ha l’obiettivo di massimizzare le opportunità di trasferimento tecnologico oggi disponibili sulla base delle peculiarità produttive del territorio. Infatti, le nuove tecnologie e il digitale stanno modificando il modo di fare impresa, attraverso l’introduzione di soluzioni avanzate che consentono di re-interpretare il business aziendale, con impatti lungo l’intera catena del valore: dalla progettazione e disegno del prodotto alla gestione dell’intero ciclo di vita fino ai rapporti di fornitura e sub-fornitura; dai processi produttivi gestiti come spazi cyber-fisici ai sistemi di logistica e magazzinaggio fino al contatto digitale con il cliente finale, ecc..

Intercettare la spinta tecnologica e di innovazione legata alla cosiddetta “Quarta rivoluzione industriale” è, quindi, una grande opportunità per sfruttare pienamente le potenzialità del territorio, per organizzare, integrare e disciplinare le nostre filiere produttive, passando così da un modello frammentato a un modello di filiera interconnesso, in cui le imprese operano congiuntamente per fornire un output competitivo nel mercato globale, grazie a processi produttivi integrati e gestiti in real time basati su innovativi modelli di business.

Con la presente iniziativa la Regione del Veneto intende continuare a sostenere l’occupabilità di giovani ricercatori all’interno del tessuto imprenditoriale veneto, stimolando la cooperazione tra sistema accademico e sistema produttivo regionale attraverso il finanziamento di assegni di ricerca a favore dei ricercatori degli Atenei/Centri di ricerca veneti, interessati a realizzare attività di ricerca focalizzata sulle traiettorie di sviluppo tecnologico individuate al termine del processo di “Fine Tuning” e sullo sviluppo di nuovi modelli di business in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Le proposte progettuali dovranno prevedere la realizzazione di percorsi di ricerca applicata, a carattere altamente innovativo, definiti sulla base di una analisi puntuale dei fabbisogni espressi dal contesto produttivo regionale e centrati su un unico ambito della RIS3. Inoltre, i progetti dovranno svilupparsi su una o più macro-traiettorie di sviluppo (approvate con DGR n. 216/2017), associando ogni assegno di ricerca ad una singola traiettoria di sviluppo e tecnologica.

Le proposte progettuali, inoltre, dovranno evidenziare come le attività di ricerca intendono cogliere le opportunità offerte dalla rivoluzione tecnologica e come le stesse possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, esplicitando il collegamento tra le traiettorie scelte e i goal dell’Agenda.

Il sistema della ricerca e il mondo delle imprese rivestono un ruolo chiave nello sviluppo dell’intero sistema socio-economico regionale, ruolo che va sostenuto e rafforzato anche attraverso l’implementazione di occasioni di interazione e confronto aperte al territorio, che diventino momenti di attrazione di capitale umano altamente qualificato, di trasferimento dei risultati scientifici tradotti in opportunità di innovazione e di crescita socio-economica per l’intero territorio veneto. In quest'ottica, i progetti dovranno favorire momenti di condivisione pubblica degli esiti delle ricerche condotte, in modo tale che i risultati prodotti divengano patrimonio comune in grado di offrire sia nuove occasioni di approfondimento scientifico, che opportunità di investimento da parte delle imprese e di lavoro per i giovani ricercatori.

Possono presentare proposte progettuali gli Atenei, gli Enti e le Istituzioni contemplati dall’art. 22 della Legge n. 240 del 30 dicembre 2010, accreditati dalla Regione del Veneto nell’ambito della formazione superiore nell’elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 e s.m.i. (“Istituzione dell’elenco regionale degli organismi di formazione accreditati”), e gli Atenei, Enti ed Istituzioni non iscritti/e nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per la formazione superiore ai sensi della DGR n. 359 del 13 febbraio 2004, entro la data di scadenza dell’Avviso oggetto del presente provvedimento.

Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.

Si propongono pertanto all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Innovazione e ricerca per un Veneto più competitivo - Assegni di ricerca Anno 2019” (Allegato A), e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per un importo complessivo di Euro 5.000.000,00, a valere sull’Asse I – Occupabilità – POR FSE 2014/2020.

La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I Occupabilità – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.ii. – Obiettivo Specifico POR 2.

Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 5.000.000,00 saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020, che saranno inscritte sul Bilancio regionale di previsione pluriennale 2019/2021, approvato con L.R. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:

Esercizio di imputazione 2020 - Euro 2.500.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102348 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione – Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 1.250.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102349 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione –- Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 875.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102352 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area istruzione –- Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 375.000,00;

Esercizio di imputazione 2021 - Euro 2.500.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102348 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione – Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 1.250.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102349 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione –- Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 875.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102352 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area istruzione –- Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 375.000,00.

Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.

Per la presente Direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 50% anziché del 40% come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”. Con successivo Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione saranno definite nel dettaglio le modalità di erogazione per l’attività in oggetto, potendosi anche valutare l’opportunità di concedere una ulteriore quota di contribuzione in conto anticipi.

Si precisa che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670 del 28/04/2015, possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiamo una stabile organizzazione operativa in Italia.

Il valore attuale degli assegni di ricerca riconosciuti ai ricercatori in relazione ai progetti cofinanziati dal POR FSE 2014/2020 è determinato mediante tabelle standard di costi unitari (in seguito UCS) approvate con DGR n. 671 del 28/4/2015. L’importo fissato attualmente è pari a Euro 2.000,00 mensili, oltre ad oneri contributivi a carico del soggetto concedente. Tale importo, calcolato sulla base degli indici di inflazione al 2011, non ha subito variazioni nel corso del tempo.

Si ritiene pertanto necessario, secondo quanto previsto dalla citata DGR n. 671/2015, provvedere all’aggiornamento del valore dell’assegno di ricerca, al fine di adeguarlo alle variazioni degli indicatori economici nonché alle modifiche delle aliquote contributive INPS intervenute nel corso degli anni.

Si propone pertanto di aggiornare l’importo dell’assegno di ricerca sulla base della variazione dell’inflazione come segue:

Importo lordo assegno attuale

Variazione indice
FOI 2011/2019*

Valore aggiornato

Valore arrotondato

19.367,00

6,65%

20.654,91

21.000,00


* FOI: indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati.
 

Il valore così determinato viene utilizzato per il calcolo dell’UCS sulla base delle aliquote contributive INPS correnti, pari all’11,41% a carico dell’assegnista e al 22,82% a carico del soggetto concedente.

Di conseguenza, il valore dell’UCS “Assegno di ricerca” viene così rideterminato:

Importo lordo
Assegno di ricerca

Aliquota contributiva
a carico assegnista

 Importo netto
Assegno di ricerca

Aliquota contributiva a
carico ente

 Costo lordo
a carico ente

 Costo lordo
mensile

21.000,00

11,41%

18.604,00

22,82%

25.792,20

2.150,00


Si evidenzia che tale UCS verrà utilizzata anche per tutte le tipologie di Borse previste dalle diverse Direttive regionali.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B), entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 20 dicembre 2019.

La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.

Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

 VISTI:

  • il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio sostiene, all’art. 16, l’“Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile”;
  • il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all’obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • il Regolamento “Omnibus” (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
  • la Decisione della Commissione C(2014), 8021 final del 29/10/2014 di approvazione dell’Accordo di Partenariato con l’Italia;
  • la Decisione della Commissione C(2014), 9751 final del 12/12/2014 di approvazione del programma operativo “Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la regione Veneto in Italia;
  • la Decisione della Commissione Europea (C(2018) 8658 final) del 7 dicembre 2018, di modifica del POR FSE Veneto 2014-2020 adottato con Decisione (C(2014) 9751 final) del 12 dicembre 2014;
  • il Decreto del Presidente della Repubblica n. 22 del 5/02/2018 “Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020”;
  • gli Artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di istruzione e formazione professionale e concorrenti in materia di istruzione;
  • il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell'amministrazione digitale”;
  • il D.lgs 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;
  • il D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
  • il D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
  • la Legge 13 agosto 1984, n. 476, articolo 4 e successive modifiche e integrazioni, recante norme circa il trattamento fiscale dei titolari di Assegni di Ricerca;
  • la Legge 8 agosto 1995, n. 335, articolo 2, commi 26 e seguenti e successive modificazioni, recante norme circa il trattamento previdenziale dei titolari di Assegni di Ricerca;
  • la Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 788 e successive modificazioni in materia di congedo per malattia;
  • la Legge 30 dicembre 2010, n. 240, recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario ”, in particolare l’art. 22 relativo al conferimento degli assegni per lo svolgimento di attività di ricerca e successive modifiche e integrazioni;
  • la Legge 30 dicembre 2018, n. 145 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021;
  • il Decreto MLPS del 12 luglio 2007 (GU del 23/10/2007 n. 247), in materia di astensione obbligatoria per maternità;
  • il Decreto MIUR n. 102 del 9 marzo 2011 (GU del 20 giugno 2011 n. 141), recante la determinazione dell’importo minimo lordo annuo degli Assegni di ricerca;
  • la legge regionale n. 39/2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e successive modifiche e integrazioni;
  • la legge regionale n. 11/2011: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112”, ed in particolare gli artt. 136-138;
  • la legge regionale n. 3/2009, “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, così come modificata dalla Legge Regionale n. 21 del 08/06/2012;
  • la legge regionale n. 19/2002 e s.m.i. “Istituzione dell'elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati;
  • la legge regionale 14/12/2018, n. 43 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2019”;
  • la legge regionale 14/12/2018, n. 44 “Legge di stabilità regionale 2019”;
  • la legge regionale 21/12/2018, n. 45 “Bilancio di previsione 2019-2021”;
  • la DGR n. 1928 del 21/12/2018 “Approvazione del Documento Tecnico di Accompagnamento al bilancio di previsione 2019-2021”;
  • il DSGP n. 12 del 28/12/2018 di approvazione del Bilancio Finanziario Gestionale 2019/2021;
  • la DGR n. 67 del 29/1/2019 di approvazione delle Direttive per la gestione del Bilancio di previsione 2019-2021;
  • la DGR n. 2120 del 30/12/2015, “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;
  • la DGR n. 669 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” e DDR n. 19 del 28/10/2016;
  • la DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”;
  • la DGR n. 671 del 28/04/2015 “Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard”;
  • la DGR n. 2276 del 30 dicembre 2016 "Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l'Innovazione" in ambito di Specializzazione Intelligente RIS3. DGR n. 1020 del 17 giugno 2014. Approvazione Documento attuativo”;
  • la DGR n. 216 del 28/02/2017 “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente RIS3. DGR n. 1020 del 17 giugno 2014. Approvazione delle risultanze del percorso di "Fine Tuning" di cui alla DGR n. 2276 del 30 dicembre 2016;
  • la DGR n. 11 del 05/01/2018 “Approvazione Avviso pubblico “La ricerca a sostegno della trasformazione aziendale – Innovatori in azienda – Assegni di ricerca 2018”. Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – Obiettivo generale “Investimenti in favore della crescita e l’Occupazione - Reg. 1304/2013 - Asse “Occupabilità” - Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.ii – Obiettivo Specifico 2”;
  • l’art. 2, comma 2, lettera f) della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012, come modificata con L.R. n. 14 del 17 maggio 2016;

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parti integranti e sostanziali del provvedimento;
  2. di approvare, nell’ambito del POR FSE 2014-2020 Asse I “Occupabilità”, l’Avviso pubblico Innovazione e ricerca per un Veneto più competitivo – Assegni di ricerca Anno 2019 di cui all’Allegato A e la relativa Direttiva di cui all’Allegato B, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di percorsi di ricerca applicata, a carattere altamente innovativo, aventi lo scopo di incrementare l’interazione tra il sistema universitario e il sistema produttivo regionale;
  3. di destinare all’iniziativa la somma di Euro 5.000.000,00, relativa a spesa per trasferimenti correnti, a valere sull’Asse I “Occupabilità” - POR FSE 2014-2020;
  4. di determinare in Euro 5.000.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, aventi natura non commerciale, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012, approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I – “Occupabilità” – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.ii. – Obiettivo Specifico POR 2, che saranno inscritti nel Bilancio regionale di previsione pluriennale 2019/2021, approvato con L.R. n. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:

Esercizio di imputazione 2020 - Euro 2.500.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102348 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione – Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 1.250.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102349 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione –- Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 875.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102352 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area istruzione –- Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 375.000,00;

Esercizio di imputazione 2021 - Euro 2.500.000,00 di cui:

  • quota FSE a carico del capitolo 102348 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione – Quota comunitaria - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 1.250.000,00;
  • quota FDR a carico del capitolo 102349 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Asse I Occupabilità - Area Istruzione –- Quota statale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 875.000,00;
  • quota Reg.le a carico del capitolo 102352 “Programmazione POR-FSE 2014-2020 - Area istruzione –- Cofinanziamento Regionale - Trasferimenti correnti (Dec. UE 12/12/2014, n. 9751)” Euro 375.000,00;
  1. di dare atto che la Direzione Formazione e Istruzione, a cui sono stati assegnati i capitoli di cui al punto precedente, ha attestato la sufficiente capienza degli stessi in termini di competenza;
  2. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;
  3. di prendere atto dell’approvazione del Testo Unico dei beneficiari avvenuta con DGR n. 670 del 28 aprile 2015 e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa;
  4. di stabilire che l’erogazione della prima anticipazione sia di un importo pari al 50% del costo di ogni progetto anziché del 40% come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - Procedure per l’erogazione dei contributi di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”;
  5. di precisare che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670 del 28/04/2015, possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiamo una stabile organizzazione operativa in Italia;
  6. di rideterminare in Euro 2.150,00 il valore della Unità di Costo Standard “Assegni di ricerca” e per tutte le tipologie di Borse previste dalle diverse Direttive regionali, definito dalla DGR n. 671 del 28/4/2015, quale costo mensile omnicomprensivo a carico del soggetto concedente;
  7. di demandare a successivo atto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’accertamento in entrata ai fini della copertura finanziaria della correlata spesa prevista e programmata nel presente provvedimento, ai sensi del punto 3.12, allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i.;
  8. di stabilire che domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati debbano pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 20 dicembre 2019;
  9. di affidare la valutazione dei progetti che perverranno a seguito del presente provvedimento ad una Commissione di valutazione che sarà appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto;
  10. di incaricare il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione dell’esecuzione del presente atto e dell’adozione di ogni ulteriore e conseguente atto che si rendesse necessario in relazione alle attività oggetto del presente provvedimento, anche determinato dal sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma della spesa e delle fonti di finanziamento, con particolare riferimento al pieno e coerente utilizzo del cofinanziamento regionale e delle risorse di competenza disponibili;
  11. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, comma 1 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
  12. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_1463_19_AllegatoA_404832.pdf
Dgr_1463_19_AllegatoB_404832.pdf

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