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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 80 del 19 agosto 2016


Materia: Istruzione scolastica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1255 del 01 agosto 2016

Approvazione Avviso pubblico per la presentazione di progetti sperimentali di recupero dalla dispersione scolastica rivolto a minori in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado. (Legge 13 luglio 2015, n. 107).

Note per la trasparenza

Il provvedimento approva la Direttiva per la presentazione di progetti sperimentali di recupero dalla dispersione scolastica rivolti a ragazzi che, non avendo ancora raggiunto la maggiore età, non hanno ancora assolto il diritto dovere all'istruzione formazione ma non risultano inseriti in alcun percorso formale. Il provvedimento prevede la realizzazione di progetti su base provinciale, in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche preposte, i Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti. La delibera non prevede impegno di spesa, ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

A livello europeo, si considera "abbandono scolastico" la situazione nella quale versano i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni che hanno un'istruzione secondaria superiore inferiore a due anni e non sono inseriti in programmi di istruzione e formazione, formali o non formali. Questa condizione di dispersione scolastica è particolarmente grave e foriera di conseguenze nefaste sia sul versante professionale sia su quello più propriamente sociale quando si concretizza prima del compimento del diciottesimo anno d'età e cioè quando ancora si è soggetti al diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale.

Far parte della porzione di popolazione che ha interrotto prematuramente gli studi significa essere più a rischio di disoccupazione, esclusione sociale e povertà. Non sorprende, pertanto, che la riduzione del fenomeno rientri tra gli obiettivi della strategia Europa 2020, che mira a una crescita più intelligente, sostenibile e solidale nell'Unione europea. L'obiettivo europeo è ridurre il tasso di abbandoni precoci fino al di sotto del 10% entro il 2020.

In Veneto, l'8% della popolazione di età compresa tra i 18-24 anni ha abbandonato gli studi senza aver conseguito almeno una qualifica professionale. La situazione appare decisamente migliore rispetto alla media nazionale (14,7%) e persino rispetto a quella Europea (11%). Inoltre, occorre sottolineare la fortissima riduzione dell'incidenza del fenomeno nel territorio regionale, quasi dimezzata negli ultimi 5 anni.

Un risultato che si è potuto ottenere grazie all'investimento della Regione nella lotta alla dispersione, portata avanti soprattutto attraverso il potenziamento del sistema della formazione iniziale, che permette di intercettare i potenziali abbandoni, coinvolgendoli nell'apprendimento di competenze professionali immediatamente spendibili sul mercato del lavoro.

Gli ottimi risultati nel contrasto alla dispersione scolastica si riflettono sui livelli occupazionali dei giovani residenti in Veneto, il cui tasso di occupazione nella fascia di età 15-29 anni è tra i più alti d'Italia (al 36% nel 2015, 8 punti percentuali sopra la media nazionale).

Pur muovendosi in un contesto favorevole, esiste tuttavia un significativo numero di minori che, nonostante tutte le azioni già in campo, hanno abbandonato il sistema di istruzione e risultano quindi "dispersi".

Questi ragazzi, se non recuperati velocemente, finiscono per ingrossare le fila dei NEET, "Not (engaged) in Education, Employment or Training", ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non svolgono altre attività formative quali, ad esempio, un tirocinio. In questa condizione si trova il 17% dei ragazzi veneti tra i 15-29 anni, una percentuale rilevante, anche se inferiore alla media nazionale attualmente al 21%.

Le ragioni che conducono all'abbandono precoce sono molteplici e spesso si accumulano: problemi socio-familiari, difficoltà e disturbi nell'apprendimento, difficoltà economiche. A una molteplicità di fattori che entrano in gioco, deve corrispondere una approccio altrettanto diversificato nel contrasto al fenomeno.

Alcuni suggerimenti per una strategia di contrasto alla dispersione scolastica sono contenute nel rapporto OCSE "Equity and Quality in Education" . Tra le indicazioni contenute nel rapporto, si suggerisce di eliminare le bocciature e supportare piuttosto gli studenti nel recupero delle materie in cui sono in difficoltà, rimandare la selezione alla scuola secondaria superiore, limitare l'influenza dei genitori nella scelta dei percorsi scolastici per ridurre la ghettizzazione degli studenti appartenenti alle classi sociali più povere e creare percorsi diversificati nell'istruzione superiore, al fine di accrescere le possibilità di successo scolastico del maggior numero possibile di studenti.

Uno specifico gruppo di lavoro sul contrasto alla dispersione scolastica è stato istituito anche dalla Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione europea. Il rapporto finale del gruppo di lavoro sottolinea che le abilità e le competenze acquisite grazie all'istruzione scolastica superiore si possono oramai considerare le credenziali minime per un inserimento proficuo nel mercato del lavoro. Inoltre, tali abilità e competenze sono di fondamentale importanza per consentire ai giovani di diventare cittadini attivi e realizzati.

Dal punto di vista delle strategie di contrasto alla dispersione scolastica, il rapporto riconosce che la scuola svolge un ruolo chiave, ma che non può agire da sola: è necessario un approccio globale e integrato che coinvolga, oltre all'intera comunità scolastica, anche i servizi locali, i genitori e le famiglie. Concentrandosi dal lato degli studenti, si suggerisce di puntare su programmi coinvolgenti e stimolanti, prestare attenzione al benessere degli alunni, attivare sistemi di rilevazione precoce dell'abbandono attraverso il monitoraggio delle assenze, incrementare la partecipazione degli studenti alla vita scolastica, puntare sull'orientamento, elevandolo a materia scolastica, per far crescere negli studenti una motivazione professionale e offrire attività extracurriculari (sport, attività artistiche e culturali) che diano ai giovani l'opportunità di distinguersi e alimentino la loro motivazione e il loro senso di appartenenza alla scuola.

Sul territorio regionale sono venute consolidandosi nel tempo alcune significative esperienze di contrasto alla dispersione che hanno visto una importante collaborazione tra una pluralità di soggetti, istituzionali e non. I risultati perseguiti, anche a livello metodologico, sono stati il punto di partenza per la costruzione della direttiva che si propone all'approvazione della Giunta regionale.

Le esperienze hanno evidenziato come il principio di fondo che deve caratterizzare i progetti è la centralità delle persone fruitrici del servizio: le ragazze e i ragazzi che non sono riusciti a rimanere a scuola nemmeno fino al decimo anno, vanno tenuti in aula il meno possibile. Per loro vanno pensate e strutturate soprattutto attività di tipo laboratoriale che abbiano come prodotto finale la costruzione di qualcosa, un prodotto tangibile come esito del proprio operare. Qualcosa che possa rassicurarli sulla propria capacità di costruire, riuscire.

Il disinvestimento di questi ragazzi e ragazze nei confronti del sistema formativo è totale. Si tratta allora di aiutarli a re-investire, ad instaurare un rapporto sano con una realtà che consenta loro di mettere alla prova la propria capacità d'intervento.

Per questo si propone di integrare fra loro, oltre a strumenti di sviluppo delle competenze di base, laboratori di tipo artistico-creativo e laboratori professionalizzanti il tutto accompagnato da attività di accoglienza, ascolto e orientamento.

Basandosi su queste premesse di contesto, si intende avviare una programmazione su base regionale che veda al centro coloro che hanno abbandonato i percorsi di formazione e istruzione, pur essendo ancora soggetti al diritto-dovere all'istruzione-formazione. Agire su questo target permette di far leva sul distacco recente dal sistema scolastico per facilitare l'inclusione in progetti innovativi e sperimentali che combinano formazione generale, formazione professionale, attività creative e artistiche e orientamento professionale, con la doppia finalità di supportare l'ingresso dei giovani partecipanti nel mercato del lavoro e rafforzarne il ruolo di cittadini attivi nella società.

Il presente Avviso, quindi, rappresenta un'occasione per cogliere pienamente le opportunità e le indicazioni proprie della programmazione comunitaria a partire dai risultati conseguiti e dalle capacità progettuali ed attuative maturate dal sistema regionale.

Ai fini del finanziamento dell'iniziativa, stante anche il carattere di sperimentalità, si propone di stanziare un importo complessivo pari a € 250.000,00, a valere sul capitolo 072040 "Trasferimenti per attività di formazione professionale (L.R. 30/01/1990, n. 10)" del Bilancio Regionale 2016/2018 approvato con L.R. 8 del 24 febbraio 2016, che presenta la sufficiente disponibilità. L'attività programmata è di natura non commerciale.

Lo svolgimento di quanto in oggetto comporta la realizzazione di progetti formativi composti da percorsi biennali 2016/2017 e 2017/2018.

Il contributo verrà corrisposto secondo le seguenti modalità di erogazione:

-          il 50% del suo ammontare, pari ad € 125.000,00, successivamente all'avvio documentato delle attività ammesse al contributo, per l'annualità 2016/2017, su semplice richiesta accompagnata da dichiarazione di avvio dell'attività;
-          il restante 50%, per € 125.000,00 massimi, verrà erogato a saldo successivamente all'approvazione del rendiconto, compatibilmente con le risorse di cassa disponibili.

I progetti dovranno essere avviati entro il 15/12/2016 e dovranno avere termine entro il 31/12/2018.

Conseguentemente il cronoprogramma della spesa può essere così determinato:

-          Esercizio 2016 - € 125.000,00 pari all'anticipo del 50%;
-          Esercizio 2018 - € 125.000,00 pari al saldo della prima e seconda annualità.

Si propongono ora all'approvazione della Giunta regionale l'Avviso pubblico (Allegato A) e la Direttiva per la presentazione dei progetti formativi (Allegato B), allegati al presente atto del quale formano parte integrante e sostanziale, alla luce della normativa regionale, nazionale e comunitaria attualmente vigente.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) entro il 30 settembre 2016, pena la non ammissibilità.

Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincidesse con una giornata prefestiva o festiva il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo.

La valutazione dei progetti pervenuti sarà affidata alla Commissione di valutazione nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di istruzione e formazione professionale e concorrenti in materia di istruzione;

VISTO il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 "Codice dell'amministrazione digitale";

VISTA la la Legge del 24 giugno 1997 n. 196 "Norme in materia di promozione dell'occupazione";

VISTA la Legge 28 giugno 2012, n. 92 "Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita" e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la Legge Regionale n. 10/1990 "Ordinamento del sistema di formazione professionale e organizzazione delle politiche regionali del lavoro" e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la Legge Regionale n. 19/2002 e s.m.i. "Istituzione dell'elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati";

VISTA la Legge Regionale n. 39/2001 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione" e successive modifiche e integrazioni;

VISTO il D.Lgs 118/2011 e s.m.i. "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;

VISTA la DGR n. 522 del 26 aprile 2016 "Direttive per la gestione del Bilancio di Previsione 2016-2018";

VISTA la Legge Regionale n. 3/2009 "Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro", così come modificata dalla Legge Regionale n. 21/2012;

VISTO il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis», Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che precisa le categorie di aiuti compatibili con il mercato comune di applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato e Regolamento (UE) n. 702/2014 della Commissione del 25 giugno 2014 che dichiara compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alcune categorie di aiuti nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali e che abroga il regolamento della Commissione (CE) n. 1857/2006;

VISTA la Deliberazione della Giunta regionale del Veneto n. 2120 del 30 dicembre 2015 "Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.";

VISTA la Deliberazione della Giunta regionale del Veneto n. 670 del 28 aprile 2015, "Approvazione documento "Testo Unico dei Beneficiari" Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020";

VISTA la Deliberazione della Giunta regionale del Veneto n. 671 del 28 aprile 2015, "Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013 e 1304/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard";

VISTA la Legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)", co. 821;

VISTA la Legge 28 marzo 2003, n. 53 avente ad oggetto "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale";

VISTO il Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76: Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'art. 2, comma 1, lettera c) della legge 28 marzo 2003, n. 53;

VISTO l'art. 1, commi 622-624 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)";

VISTA la Legge regionale n. 8 del 24/02/2016, di approvazione del Bilancio Regionale di previsione 2016/2018;

VISTO l'art. 2, comma 2, della L.R. 54/2012, come modificato con Legge Regionale 14/2016;

delibera

1.      di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, quanto riportato in premessa;

2.      di approvare, per i motivi indicati in premessa, l'Avviso pubblico per la presentazione di progetti di cui all'Allegato A e la Direttiva di cui all'Allegato B,parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;

3.      di determinare in € 250.000,00 l'importo massimo delle obbligazioni di spesa, aventi natura non commerciale, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo 072040 "Trasferimenti per attività di formazione professionale (L.R. 30/01/1990, n. 10)" del Bilancio Regionale 2016/2018, secondo la seguente ripartizione;

-          € 125.000,00 a carico dell'esercizio 2016;
-          € 125.000,00 a carico dell'esercizio 2018;

4.      di determinare le seguenti modalità di erogazione, del contributo previsto dal presente provvedimento:

-          il 50% del suo ammontare, pari ad € 125.000,00, successivamente all'avvio documentato delle attività ammesse al contributo, per l'annualità 2016/2017, su semplice richiesta accompagnata da dichiarazione di avvio dell'attività;
-          il restante 50%, pari ad € 125.000,00 massimi, verrà erogato a saldo successivamente all'approvazione del rendiconto compatibilmente con le risorse di cassa disponibili;

5.      di dare atto che la spesa di cui si prevede l'impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;

6.      di dare atto che le liquidazioni sono subordinate anche alla effettiva disponibilità di cassa;

7.      di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla citata Direttiva, Allegato B, alla Giunta regionale del Veneto - Direzione Formazione e Istruzione entro 30 settembre 2016, pena l'esclusione;

8.      di affidare la valutazione dei progetti pervenuti ad un apposita Commissione di valutazione nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione;

9.      di incaricare il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione all'esecuzione del presente atto e all'adozione di ogni ulteriore conseguente atto che si renda necessario in relazione alle attività oggetto del presente provvedimento, anche determinato dal sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma dei pagamenti;

10.  di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell'art. 26 comma 1 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33;

11.  di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione nonché sul sito Internet della Regione Veneto.

(seguono allegati)

1255_AllegatoA_328365.pdf
1255_AllegatoB_328365.pdf

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