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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 9 del 02 febbraio 2016


Materia: Organizzazione amministrativa e personale regionale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 72 del 27 gennaio 2016

Adozione del Piano triennale della prevenzione della corruzione 2016-2018 in attuazione della Legge 190 /2012, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione". Adozione del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2016-2018 in attuazione del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n° 33, recante "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.".

Note per la trasparenza

Con il presente atto viene adottato il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità della Giunta Regionale del Veneto per gli anni 2016, 2017 e 2018, predisposti dal Responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione, dott. Fabio Milocchi.

Il Vice Presidente, Gianluca Forcolin, riferisce quanto segue:

La legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico un sistema organico di misure preventive e repressive contro la corruzione e l'illegalità nella pubblica amministrazione, cercando di uniformarlo agli strumenti sovranazionali di contrasto alla corruzione già ratificati dal nostro Paese (come la Convezione ONU di Merida e la Convenzione penale sulla corruzione di Strasburgo).

L'intervento legislativo ha tenuto altresì conto, come illustrato nella relazione di accompagnamento, delle raccomandazioni formulate all'Italia dai gruppi di lavoro in seno all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e al Consiglio d'Europa, che monitorano la conformità della normativa interna di contrasto alla corruzione agli standard internazionali.

La legge n. 190/2012, in particolare l'articolo 1, commi 4, 5 e 8, prevede l'adozione del Piano Nazionale Anti-corruzione (PNA), che individua una strategia di prevenzione, a livello nazionale, da adottare da parte delle pubbliche amministrazioni, con il Piano Triennale della prevenzione della corruzione (PTPC): il comma 5 stabilisce che il PTPC «fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio», il comma 8 stabilisce che «l'organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile individuato ai sensi del comma 7, entro il 31 gennaio di ogni anno, adotta il piano triennale di prevenzione della corruzione».

La strategia di prevenzione della corruzione è stata articolata su due livelli. Il primo, quello "nazionale", è basato sul Piano Nazionale Anticorruzione, predisposto, a seguito del D.L. n.90/2014, dall'Autorità Nazionale Anti-corruzione (ANAC) e approvato dalla stessa, e mira a garantire una coerenza complessiva al sistema, assicurando l'attuazione coordinata delle strategie di prevenzione della corruzione elaborate dalle singole amministrazioni. Il secondo livello, quello "decentrato", è fondato sulla definizione di un Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC) da parte di ciascuna Pubblica Amministrazione in ragione delle proprie peculiarità ed esigenze organizzative.

Il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, come comprensivo non soltanto delle fattispecie penalistiche di cui agli artt. 318, 319 e 319 ter c.p., e dei delitti contro la pubblica amministrazione, di cui al titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche di tutte le situazioni che, a prescindere dalla loro rilevanza penale, evidenziano un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso, a fini privati, di funzioni pubbliche, ovvero l'inquinamento dell'azione amministrativa dall'esterno.

Con l' "Aggiornamento 2015" al PNA si conferma la definizione della corruzione contenuta nel PNA, "coincidente con la "maladministration", intesa come assunzione di decisioni (di assetto di interessi a conclusione di procedimenti, di determinazioni di fasi interne a singoli procedimenti, di gestione di risorse pubbliche) devianti dalla cura dell'interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari. Occorre, cioè, avere riguardo ad atti e comportamenti che, anche se non consistenti in specifici reati, contrastano con la necessaria cura dell'interesse pubblico e pregiudicano l'affidamento dei cittadini nell'imparzialità delle amministrazioni e dei soggetti che svolgono attività di pubblico interesse".

La legge anticorruzione ha, inoltre, evidenziato il ruolo fondamentale della trasparenza quale strumento indispensabile di prevenzione del fenomeno corruttivo e della cattiva amministrazione: la trasparenza va intesa come "accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche". Essa è fondata su obblighi di pubblicazione previsti per legge ma anche su ulteriori misure di trasparenza che ogni ente, in ragione delle proprie caratteristiche strutturali e funzionali, dovrebbe individuare in coerenza con le finalità della l. 190/2012.

Come previsto dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante il "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni", al fine di garantire "un adeguato livello di trasparenza" e "la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità", ogni amministrazione deve adottare un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, predisposto dal Responsabile della trasparenza e adottato dall'organo di indirizzo politico-amministrativo che deve essere aggiornato annualmente e pubblicato sul sito istituzionale, nella sezione "Amministrazione trasparente".

Considerato il ruolo della trasparenza sul fronte della prevenzione della corruzione, è necessario che il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Programma triennale per la trasparenza siano strettamente connessi, al punto che, come previsto dalla delibera ANAC n. 50/2013 "Linee guida per l'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2014-2016", il Programma di norma integra una sezione del Piano anticorruzione: deve essere garantito il coordinamento e la coerenza tra i contenuti di questi due documenti, il Piano e il Programma, in modo da assicurare un'azione sinergica ed osmotica tra le misure previste dagli stessi.

Con delibera n. 369 del 19 marzo 2013, la Regione ha conferito l'incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione e l'incarico di Responsabile della trasparenza al dott. Fabio Milocchi, dirigente responsabile del Settore Sviluppo organizzativo, monitoraggio e audit presso la Sezione Risorse Umane.

Con deliberazione di Giunta 28 gennaio 2014, n. 37, l'Amministrazione regionale ha adottato il proprio Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014-2016 e il proprio Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2014-2016; con deliberazione di Giunta 27 gennaio 2015, n. 71, l'Amministrazione regionale ha adottato il proprio Piano triennale di prevenzione della corruzione 2015-2017 e il proprio Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2015-2017. Tali documenti debbono essere aggiornati annualmente, in modo tale da garantire costantemente un'adeguata strategia di contrasto alla corruzione e, in generale, alla illegalità nell'ente.

Ciò premesso, sulla base di quanto previsto dall'art.1, comma 8, della legge 190/2012, e in conformità alle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione, il Responsabile della prevenzione della corruzione, dott. Fabio Milocchi, ha predisposto, e ufficialmente inviato con nota n. 26216 del 25 gennaio 2016, il Piano triennale di prevenzione della corruzione della Regione del Veneto 2016-2018 (PTPC), che viene ora presentato alla Giunta regionale nell'Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto.

In conformità con le prescrizioni di cui al decreto legislativo n. 33/2013 e in considerazione delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione e nelle delibere ANAC n. 105/2010, n. 2/2012 e n. 50/2013, il Responsabile della trasparenza, dott. Fabio Milocchi, ha predisposto, e ufficialmente inviato con nota n. 26216 del 25 gennaio 2016, il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità della Regione del Veneto 2016-2018 (PTTI), che viene ora presentato alla Giunta regionale quale sezione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione (Allegato A).

Il PTPC rappresenta la definizione di una strategia concreta di prevenzione del fenomeno corruttivo, basata su una preliminare fase di analisi dell'organizzazione e delle sue regole, tramite la ricognizione e l'analisi dei processi organizzativi, l'identificazione e il trattamento dei rischi di corruzione, effettuate sulla base di consolidate procedure, con particolare attenzione alle aree sensibili nel cui ambito possono verificarsi episodi di corruzione e persegue i seguenti obiettivi strategici:

1)   ridurre le opportunità che la corruzione si sviluppi;

2)   aumentare la capacità di fare emergere la corruzione;

3)   creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

La legge 190/2012 prevede che il Piano triennale deve rispondere alle seguenti esigenze:

"a)  individuare le attività, tra le quali quelle di cui al comma 16 (dell'art. 1 L. n. 190/2012), nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, anche raccogliendo le proposte dei dirigenti, elaborate nell'esercizio delle competenze previste dall'articolo 16, comma 1, lettera a-bis), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165;

b)   prevedere, per le attività individuate ai sensi della lettera a),meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

c)   prevedere, con particolare riguardo alle attività individuate ai sensi della lettera a), obblighi di informazione nei confronti del responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano;

d)   monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;

e)   monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;

f)   individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge."

Il PTTI definisce le misure, i modi e le iniziative diretti ad attuare gli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa vigente, ivi comprese le misure organizzative volte ad assicurare la tempestività e la regolarità del flusso di informazioni che devono essere pubblicate. Le misure previste dal Programma triennale sono coordinate con le misure e gli interventi previsti dal Piano di prevenzione della corruzione.

L'arco temporale di riferimento del PTPC e del PTTI della Regione del Veneto è il triennio 2016-2018.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

VISTA la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione";

VISTO il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante il "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni";

VISTO il decreto legge 24 giugno 2014, n. 90;

VISTO il Piano Nazionale Anticorruzione, predisposto dal Dipartimento della Funzione pubblica, approvato, con la delibera n. 72 del 2013, dall'Autorità Nazionale Anticorruzione;

VISTO la determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 dell'Autorità Nazionale Anticorruzione recante "Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione";

VISTA la delibera n. 105/2010 dell'Autorità Nazionale Anticorruzione;

VISTA la delibera n. 2/2012 dell'Autorità Nazionale Anticorruzione;

VISTA la delibera n. 50/2013 dell'Autorità Nazionale Anticorruzione;

VISTA la deliberazione di Giunta della Regione del Veneto n. 369 del 19 marzo 2013;

VISTA la deliberazione di Giunta 28 gennaio 2014, n. 37;

VISTA la deliberazione di Giunta 27 gennaio 2015, n. 71;

VISTO l'art. 2 comma 2, lettere a) e n) della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

VISTA la nota n. 26216 in data 25 gennaio 2016 del Responsabile della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione, dott. Fabio Milocchi;

delibera

1.      di procedere all'adozione del Piano triennale di prevenzione della corruzione della Regione del Veneto 2016-2018, di cui all'Allegato A, così come predisposto, e ufficialmente inviato con nota n. 26216 del 25 gennaio 2016, dal Responsabile della prevenzione della corruzione, dott. Fabio Milocchi;

2.      di procedere all'adozione del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità della Regione del Veneto 2016-2018, quale sezione del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018, di cui all'Allegato A, così come predisposto, e ufficialmente inviato con nota n. 26216 del 25 gennaio 2016, dal Responsabile della trasparenza, dott. Fabio Milocchi;

3.      di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

4.      di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

5.      di incaricare il dott. Fabio Milocchi, in qualità di Responsabile della prevenzione della corruzione e di Responsabile della trasparenza, dell'esecuzione del presente atto;

6.      di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

7.      di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 e del Piano Nazionale Anticorruzione.

(seguono allegati)

72_AllegatoA_316348.pdf

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