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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 16 del 07 febbraio 2014


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 6 del 14 gennaio 2014

Sistema regionale integrato per promuovere il benessere delle famiglie anche attraverso la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: "strategia complessiva di interventi da attuare tra i diversi soggetti che operano in ambiti territoriali comunali e/o intercomunali e che condividono la comune finalità di promuovere un maggior benessere familiare". Bandi: "Programmi locali dei tempi e degli orari", "Programmi aziende Family Friendly e Audit Famiglia & Lavoro".

Note per la trasparenza:

Con il presente atto si approvano le disposizioni attuative e i relativi criteri per la partecipazione ai Bandi Regionali finalizzati a realizzare il miglioramento del benessere delle famiglie attraverso il coordinamento tra servizi e imprese.

 

L'Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, con Decreto 26 giugno 2013 ha approvato il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2013, destinando alla Regione del Veneto la quota di € 21.840.000,00.

Il citato Decreto, all'art. 4, specifica che le Regioni si impegnano a programmare gli impieghi delle risorse loro destinate per le aree di utenza, secondo i macro-livelli e gli obiettivi indicati nell'Allegato 1.

Il presente atto considera l'insieme dei macro livelli indicati poiché incide complessivamente nelle organizzazioni familiari le quali riguardano tutto l'arco di vita delle persone, dalla nascita alla terza età, prendendo in esame gli aspetti organizzativi del lavoro (indistintamente pubblico e privato); l'organizzazione delle Pubbliche Amministrazioni che si rivolgono ai cittadini; i Servizi Pubblici (che includono sicuramente anche quelli privati accreditati e riconosciuti a norma di legge) e più genericamente la comunità territoriale comunale e/o intercomunale.

Si tratta di progettualità che coinvolgono insieme forze sociali, economiche e culturali che, in accordo con le istituzioni promuovono nelle comunità locali iniziative attente ai bisogni delle famiglie. L'aspetto maggiormente rilevante è il possibile coinvolgimento di diversi attori sociali verso la meta condivisa di una società amica della famiglia attivando la collaborazione tra tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti.

La Regione del Veneto, già con la propria Deliberazione di Giunta Regionale n. 53 del 21 gennaio 2013 ha individuato le azioni e gli impegni da assumere sulla base dell'Intesa tra Governo, Regioni e Autonomie Locali ai sensi dell'art. 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003 n.131 sul documento "Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro 2012". In esso viene sottolineata la necessità di potenziare le politiche che accompagnano la famiglia lungo tutto il ciclo di vita, promuovendo servizi e opportunità sempre più a carattere relazionale in cui riconoscere, sostenere, promuovere, aiutare la famiglia, facendo emergere le sue potenzialità e rendendola soggetto attivo e propositivo.

La conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare, oltre a contribuire alla riduzione delle disparità retributive di genere possono costituire un elemento chiave per l'occupazione sostenibile e una ripresa indotta del reddito nonché avere un impatto positivo sulla demografia e permettere alle persone di assumere le proprie responsabilità familiari.

Promuovere quanto più è possibile la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro, ha l'obiettivo di facilitare la famiglia nella gestione di quanto deve affrontare nella conduzione del quotidiano, anche sul piano dei servizi e in tutti gli stadi di età dei suoi componenti, dai bambini ai giovani, agli anziani, alle famiglie numerose.

In una logica di empowerment, si ritiene importante promuovere interventi che vadano a rafforzare le famiglie con l'intento di migliorare le condizioni delle stesse, incrementando le connessioni tra i diversi attori del territorio e generando capitale sociale.

Il presente provvedimento è inerente a due bandi e propone pertanto:

A.    "Programmi locali dei tempi e degli orari"

La realizzazione, da parte di Pubbliche Amministrazioni, di servizi/programmi locali per sostenere le famiglie e favorire la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro, con particolare riguardo alla informazione/formazione di quanto il proprio ambito/territorio di competenza mette a disposizione.

B.     "Programmi aziende Family Friendly e Audit Famiglia & Lavoro"

L'impegno delle aziende orientate a considerare la valorizzazione della famiglia nel proprio modello organizzativo che:

  • agiscono implementando processi gestionali delle risorse umane che favoriscono la conciliazione famiglia-lavoro e si impegnano a seguire il percorso di Audit Famiglia & Lavoro o, se quest'ultimo è già in corso, ad implementare il percorso già avviato;
  • sostengono e collaborano, altresì attraverso le professionalità presenti nelle imprese, a progetti e iniziative promosse anche da altri attori impegnati a sostenere le famiglie nell'ambito della conciliazione famiglia-lavoro e nella crescita delle capacità relazionali o a prevenire e/o contrastare forme di disadattamento e disagio di minori e giovani;
  • promuovono reti e collaborazioni tra le diverse aziende per facilitare, tramite accordi territoriali e/o patti-convenzioni, l'accesso a servizi che sostengono i compiti di cura della famiglia.

Per ognuno dei suddetti bandi, A e B, si prevede che una parte dell'importo, fino ad un massimo del 10% della cifra totale che sarà assegnata, possa essere riservato per supportare e coordinare l'intera progettualità di conciliazione.

Al fine della presentazione delle richieste di partecipazione ai predetti bandi, la Direzione Regionale Servizi Sociali provvederà alla stesura e alla diffusione, sul sito www.regione.veneto.it, di apposito Vademecum con le indicazioni e le modalità di partecipazione ai bandi, utile per l'elaborazione del progetto e per la compilazione della domanda.

Le domande potranno essere presentate a partire dalla data di pubblicazione dei bandi sul BUR ed entro 60 giorni della predetta data secondo le indicazioni previste dal Vademecum.

La valutazione dei progetti sarà effettuata da apposita commissione interna nominata con decreto del dirigente della Direzione Servizi Sociali e composta dall'Assessore ai Servizi Sociali o suo delegato, in qualità di Presidente, dal dirigente della Direzione Servizi Sociali o suo delegato, dal Presidente del Comitato Direttivo di Elisan, dal dirigente e da un funzionario del Servizio Famiglia, dal Coordinatore e da un componente dell'Osservatorio Regionale Politiche Sociali e da eventuali esperti.

Successivamente alla valutazione dei progetti da parte della commissione nominata dal Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sociali, seguirà l'approvazione delle graduatorie dei progetti ritenuti idonei ai quali sarà riconosciuto un contributo economico rapportato al progetto stesso, secondo i criteri previsti nei bandi medesimi.

La Direzione Servizi Sociali, per il bando di cui al precedente punto A., propone l'approvazione dell'Allegato A, "Programmi locali dei tempi e degli orari", parte integrante il presente Atto, i cui beneficiari sono Comuni o Unioni di Comuni.

Sulla scorta della documentazione presentata, si provvederà a stilare la graduatoria e ad assegnare a ciascun beneficiario la quota spettante.

Per il presente bando è previsto uno stanziamento totale pari ad € 500.000,00.

Il bando di cui all'Allegato B, "Programmi Aziende Family Friendly e Audit Famiglia & Lavoro", parte integrante del presente Provvedimento, dettagliato nel precedente punto B., sono individuati quali soggetti beneficiari Enti pubblici e aziende private.

Sulla scorta della documentazione presentata, si provvederà a stilare la graduatoria e ad assegnare a ciascun beneficiario la quota spettante.

Per il presente bando è previsto uno stanziamento totale pari ad € 1.000.000,00.

Il relatore propone, pertanto, l'indizione dei n. 2 suddetti bandi e che, con successivi provvedimenti, il Dirigente Regionale della Direzione dei Servizi Sociali:

-  nomini la suddetta Commissione di valutazione dei progetti presentati;

- approvi la graduatoria dei partecipanti ai due bandi, di cui all'Allegato A e Allegato B, con relativa assegnazione fino ad esaurimento del fondo a disposizione;

- disponga l'impegno di spesa di € 1.500.000,00 sul capitolo 102039 ad oggetto "Fondo nazionale per le politiche sociali (Art. 20, L.8/11/2000, n. 328 - Art. 80, c. 17, L. 23/12/2000, n. 388) " dell' UPB U0156;

- disponga l'erogazione ai beneficiari con le seguenti modalità:

  • 40% della quota assegnata a comunicazione dell'avvio dell'attività approvata;
  • 60% a comunicazione documentata circa la realizzazione dell'attività medesima con presentazione della relativa rendicontazione riferita ai processi in corso nonché l'impegno assunto per la prosecuzione dell'attività in essere nel rispetto della temporalità prevista dal progetto presentato;

- disponga inoltre che i progetti siano monitorati anche successivamente all'inoltro della rendicontazione al fine di assicurare il corretto svolgimento dell'attività. Qualora dal monitoraggio emergesse il mancato rispetto degli impegni assunti, la quota assegnata ed erogata, corrispondente al saldo del 60% dovrà essere restituita;

- provveda ad ogni altro atto conseguente alla realizzazione del Programma, oggetto della presente deliberazione.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA la legge 53/2000;

VISTA la legge 328/2000;

VISTA la legge 383/2000;

VISTA la L.R. 27/2001;

VISTA la Legge Regionale 29 novembre 2001, n. 39;

VISTA la Legge Regionale del 4 aprile 2013, n.4;

VISTO il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze del 26 giugno 2013.

delibera

1.       di approvare quanto in parte motiva espresso;

2.       di approvare gli Allegati A e B, integranti ilpresente Atto che riportano rispettivamente "Programmi locali dei tempi e degli orari" e "Programmi aziende Family Friendly e Audit Famiglia & Lavoro",

3.       di determinare in € 1.500.000,00, l'importo massimo delle obbligazioni di spesa, alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Dirigente Regionale della Direzione dei Servizi Sociali, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 102039 ad oggetto "Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (art. 20, Legge 8/11/2000, 328 - art. 80, c.17, Legge 23/12/2000, 388)"

4.       di rinviare a successivi provvedimenti del Dirigente Regionale della Direzione dei Servizi Sociali:

- la graduatoria dei partecipanti ai due bandi di cui all'Allegato A e Allegato B con relativa assegnazione fino ad esaurimento del fondo a disposizione;

- l'impegno di spesa di € 1.500.000,00 sul capitolo 102039 ad oggetto "Fondo nazionale per le politiche sociali (Art. 20, L.8/11/2000, n. 328 - Art. 80, c. 17, L. 23/12/2000, n. 388) " dell' UPB U0156;

-  l'erogazione ai beneficiari con le seguenti modalità:

  • 40% della quota assegnata a comunicazione dell'avvio dell'attività approvata;
  • 60% a comunicazione documentata circa la realizzazione dell'attività medesima con presentazione della relativa rendicontazione riferita ai processi in corso nonché l'impegno assunto per la prosecuzione dell'attività in essere nel rispetto della temporalità prevista dal progetto presentato.

-  di disporre che i progetti siano monitorati anche successivamente all'inoltro della rendicontazione al fine di assicurare il corretto svolgimento dell'attività. Qualora dal monitoraggio emergesse il mancato rispetto degli impegni assunti, la quota assegnata ed erogata, corrispondente al saldo del 60% dovrà essere restituita.

-  ogni altro atto conseguente alla realizzazione del Programma, oggetto della presente deliberazione

5.       di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

6.       di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Veneto o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente, entro 60 e 120 giorni dalla data di comunicazione del medesimo;

7.       di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi degli artt. 26 e 27 del Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

8.       di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

6_AllegatoA_267557.pdf
6_AllegatoB_267557.pdf

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