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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 67 del 06 agosto 2013


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1235 del 16 luglio 2013

Recepimento dei documenti Ministeriali di sintesi delle più recenti evidenze scientifiche rispetto ad obiettivi di salute in particolare:"Documento di indirizzo sullo screening per il cancro della prostata, Documento di indirizzo sullo screening per il tumore del polmone con CT scan a bassa dose e il Documento di indirizzo sull'utilizzo del test HPV - DNA come test primario per lo screening del cancro del collo dell'utero".

L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

Le neoplasie costituiscono una priorità che il complesso delle istituzioni sanitarie e sociali sono chiamate ad affrontare sia per migliorare la risposta del Servizio Sanitario Nazionale, che per contribuire a ridurre le diseguaglianze. L'Italia ha assunto un impegno in ambito europeo (Council of the European Union - Council conclusion on reducing the burden of cancer 10 june 2008) allo scopo di definire strategie e programmi per contrastare tale patologia.

Nel novembre del 2011 l'Osservatorio Nazionale Screening (ONS) ha ricevuto dal Ministero della Salute l'incarico di produrre un documento di indirizzo sullo screening per il cancro alla prostata, sul tumore del polmone e sull'utilizzo del test HPV-DNA come test primario per lo screening del cancro al collo dell'utero.

Il cancro alla prostata, secondo i dati forniti dall'Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM) rappresenta a tutt'oggi la neoplasia più frequente tra i maschi a partire dai 50 anni di età. Il test maggiormente utilizzato per eseguire diagnosi di cancro alla prostata è il PSA (antigene prostatico specifico). Nonostante le recenti dimostrazioni di efficacia, lo screening di popolazione con PSA non è raccomandato a causa del rapporto sfavorevole tra benefici ed effetti negativi come la sovra diagnosi e il sovra trattamento.

Il tumore del polmone è la prima causa di morte per malattia neoplastica negli uomini (28.1%) e la terza nelle donne (10.4%).

Il più importante fattore di rischio nel tumore del polmone è rappresentato dal fumo di sigaretta anche se vi sono altre importanti situazioni di rischio legate ad esposizioni professionali (in particolare è nota la relazione con l'esposizione ad amianto), che continuano a rappresentare un grave pericolo e un'importante fonte di preoccupazione. Inoltre, lo stile di vita urbano e l'inquinamento da emissioni di qualsiasi provenienza sono una componente importante nell'aumento delle patologie di tipo respiratorie che rischia di danneggiare a lungo termine anche coloro che non hanno stili di vita a rischio.

La diagnosi precoce è attualmente la soluzione più valida per combattere il tumore del polmone e la prevenzione secondaria nei soggetti ad alto rischio deve poter disporre di strumenti efficaci per individuare un cancro polmonare in uno stadio iniziale. Questo permetterebbe di anticipare le cure e di diminuire il tasso di mortalità relativa con una prognosi ragionevolmente favorevole con tassi di sopravvivenza a 5 anni, variabili dal 60% all'80%, ma sfortunatamente questo si verifica solo nel 20-25% di tutti i casi di cancro polmonare.

Al fine di contrastare le emergenze di sanità pubblica dipendenti dall'adozione di scorretti stili di vita, la Regione Veneto ha aderito a diversi progetti che affrontano tali problematiche stipulando Accordi di Collaborazione sia con il Ministero della Salute che con altre Regioni.

Il Piano Regionale Prevenzione 2010-2012, approvato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 3139 del 14/12/2010, ha finanziato numerosi Progetti che prevedono a livello regionale azioni di diffusione delle informazioni e di orientamento della popolazione su tali tematiche, nonché di formazione continua degli operatori sanitari e di sorveglianza dei bisogni di salute degli utenti per poter valutare le criticità da affrontare prioritariamente.

Per quanto riguarda, invece, l'utilizzo del test HPV-DNA come test primario per lo screening del cancro al collo dell'utero, il direttivo dell'ONS ha fatto proprio il rapporto di Health Technology Assessment,pubblicato nell'agosto del 2012 sulla rivista scientifica Epidemiologia e Prevenzione in sintonia con le indicazioni europee.

L'introduzione del test HPV-DNA come test di screening primario impone un cambiamento rispetto allo screening per il carcinoma della cervice uterina finora basato sulla citologia o pap-test. Occorre, pertanto, valutare i benefici per la popolazione sottoposta a screening, il costo economico, la fattibilità e l'impatto sull'organizzazione dei servizi specifici di tale politica nella realtà italiana. Proprio al fine di dare attuazione a tale documento ed introdurre tale test la Direzione Regionale Prevenzione ha attivato un gruppo di lavoro incaricato di verificare la fattibilità e l'estensione dell'offerta a livello regionale.

Il documento Ministeriale composto dal "Documento di indirizzo sullo screening per il cancro della prostata, Documento di indirizzo sullo screening per il tumore del polmone con CT scan a bassa dose e il Documento di indirizzo sull'utilizzo del test HPV - DNA come test primario per lo screening del cancro del collo dell'utero", contenuto nell'Allegato "A" al presente provvedimento e di cui costituisce parte integrante, che si intende recepire con la presente delibera, ha l'obiettivo di assicurare interventi preventivi di comprovata efficacia in osservanza degli atti di pianificazione/programmazione statale e regionale a tutela della salute della popolazione

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il presente provvedimento. 

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

VISTO l'articolo 4 della L.R. 1/1997, successivamente integrato e modificato dalla L.R 54/2012;

VISTA la D.G.R. n. 3139 del 14/12/2010;

delibera

  1. di recepire, per le motivazioni indicate in premessa, il documento esecutivo per l'"Attuazione delle azioni centrali del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012", allegato al presente provvedimento (Allegato A)di cui costituisce parte integrante;
  1. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  1. di demandare tutti gli adempimenti amministrativi successivi e conseguenti alla gestione della presente iniziativa a successivi provvedimenti del Dirigente Regionale della Direzione Prevenzione;
  1. di incaricare il Dirigente Regionale della Direzione Prevenzione all'esecuzione del presente atto;
  1. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

 

(seguono allegati)

1235_AllegatoA_253784.pdf

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