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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 78 del 08 ottobre 2010


Materia: Venezia, salvaguardia

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2203 del 21 settembre 2010

Proposta di designazione di Porto Marghera (VE) e zone limitrofe, in particolare dell'isola di Murano, quale area di crisi industriale complessa ai sensi del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2010.

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [

Note per la trasparenza:

Nell'ambito della riforma del sistema degli interventi di reindustrializzazione nelle aree e nei distretti in situazione di crisi industriale e crisi industriale complessa, per quanto disposto dall'art. 2, comma 7, della legge 23 luglio 2009 n. 99, si propone al Ministero dello Sviluppo Economico di riconoscere il polo industriale di Porto Marghera e zone limitrofe, in particolare l'isola di Murano, come "area di crisi industriale complessa".

L'Assessore Renato Chisso, di concerto con l'Assessore Massimo Giorgetti e con l'Assessore Marialuisa Coppola, riferisce quanto segue.

L'area di Porto Marghera, si configura come polo industriale e hub economico di primaria importanza sia a livello regionale che nazionale.

Una tra le prime aree industriali del paese, ha subito a partire dagli anni '70 un lento declino con degrado della situazione socioeconomica e ambientale.

Il territorio è caratterizzato da una forte compromissione ambientale, dinamiche occupazionali costantemente volte al decremento, crisi dei settori principali, una molteplicità dei portatori di interesse, la sua collocazione in un ecosistema fragile quale la Laguna di Venezia, ma anche da una ubicazione privilegiata rispetto agli assi logistici e da eccellenze in vari settori.

Rappresenta un'area strategica, per la quale è necessaria un'azione di riqualificazione, facendo leva sulle sue potenzialità e specificità: la necessaria rivitalizzazione economica e sociale deve passare attraverso la valorizzazione del bagaglio di competenze e professionalità, delle capacità imprenditoriali e di innovazione e delle volontà di investire su Porto Marghera.

L'area è stata oggetto di numerosi accordi e provvedimenti volti a perseguire il triplice obiettivo di risanare e tutelare l'ambiente, incentivare gli investimenti e difendere l'occupazione, in un'ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

La situazione di inquinamento risulta confermata dalla definizione e dalla successiva perimetrazione del Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera (rispettivamente Legge 9 dicembre 1998, n. 426 e DM Ambiente 23 febbraio 2000) e dall'inserimento nel Programma Nazionale di Bonifica e Ripristino Ambientale (D.M. 468/01).

Con l'Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera, approvato con DPCM del 12 febbraio 1999 e il relativo Atto Integrativo, approvato con DPCM il 15 novembre 2001, sono state poste le basi per costituire e mantenere nel tempo le condizioni ottimali di coesistenza tra la tutela dell'ambiente e lo sviluppo produttivo nel settore chimico.

Con l'Atto Integrativo sopraccitato è stato individuato nel "Master Plan per la Bonifica dei Siti Inquinati di Porto Marghera" (approvato il 22 aprile 2004) lo strumento per l'individuazione e la pianificazione degli interventi di risanamento ambientale di quest'area.

Provincia e Comune di Venezia, Unindustria e Organizzazioni Sindacali, in data 13.12.2005 hanno sottoscritto un documento, denominato "Intesa per Porto Marghera", prefigurante la necessità di avviare un percorso sostenibile di riqualificazione ambientale, infrastrutturale e produttiva.

Il Gruppo di Lavoro "Nuovo Patto per Marghera", coordinato dalla Regione, ha quindi elaborato un Documento Congiunto, in evoluzione dell'Accordo di Programma del 1998, che individua una serie di interventi, riconducibili a 'aree-progetto', ritenute strategiche per il futuro dell'area.

Il successivo Protocollo di Condivisione delle linee strategiche per la riqualificazione e lo sviluppo di Porto Marghera, siglato dagli enti pubblici e dalle parti economiche e sociali il 30 ottobre 2007, fa proprie le aree progetto e le azioni individuate dal Documento Congiunto, enfatizzando le priorità.

Tuttavia, le problematiche connesse al settore chimico a Porto Marghera, per l'interdipendenza insita nei processi, che investono tutto il comparto produttivo nazionale ha richiesto l'attivazione di un apposito Tavolo di Lavoro presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha portato alla sottoscrizione, in data 14 dicembre 2006, del Protocollo d'Intesa su Porto Marghera.

Il documento, sottoscritto da Ministero dello Sviluppo Economico, Regione del Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Venezia, Unindustria di Venezia, alcune tra le principali aziende, e le Organizzazioni Sindacali Nazionali e Territoriali, preso atto degli impegni previsti dall'Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera, impegna i sottoscrittori al perseguimento di obiettivi comuni per la soluzione dei nodi irrisolti dell'Accordo del 1998.

L'attività della Regione e del Gruppo di Lavoro coordinato dalla stessa è proseguita con la predisposizione della candidatura di Porto Marghera a sito di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale, ai sensi dell'articolo 252 bis del Codice dell'Ambiente (D.lgs n. 152/06, come modificato dal D.lgs. n. 4/08), nell'ambito del "Programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati", a valere sulle risorse dei Fondi FAS, come previsti dalla Delibera CIPE del 21.12.2007.

La Regione del Veneto, con Deliberazioni n. 480 del 4 marzo 2008 e n. 2358 del 08.08.2008, vista l'aderenza dell'area ai requisiti richiesti , aveva candidato Porto Marghera a sito di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale. La candidatura è stata supportata da un "Documento di Progetto", recante, oltre ai dati ambientali, le molteplici progettualità insite sull'area.

Con la rimodulazione delle destinazioni dei fondi FAS da parte del CIPE, alla fine del 2008, vi è stato un blocco delle attività del Programma.

Il Presidente della Regione, ha comunque richiesto, in data 16.02.2009 al Ministero dello Sviluppo Economico di procedere comunque alla decretazione del sito di Porto Marghera, allo scopo di avviare la fase di definizione dell'Accordo di Programma Quadro per accelerare la realizzazione degli interventi.

Ora, nell'ambito della riforma del sistema degli interventi di reindustrializzazione, la pubblicazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2010, ha recato le modalità di individuazione delle aree di crisi industriale e di crisi industriale complessa.

Le "aree di crisi industriale", ai sensi dell'art. 1 del D.M. 24.03.2010, ai fini dell'applicazione delle agevolazioni previste dalla legge 15 maggio 1989, n. 181, sono definite da apposita Commissione sulla base di indicatori di crisi occupazione al e aziendale e di contesto economico.

Le "situazioni di crisi di industriale complessa", nonché con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, definite dall' art. 3 del D.M. 24.03.2010, sono quelle che non risultano risolvibili in via ordinaria con gli strumenti e le risorse di competenza regionale.

Porto Marghera, in quanto compresa nell'elenco completo e tassativo dei comuni ricadenti nelle aree di crisi (allegato al decreto MISE del 8 gennaio 2009) risulta già in sede di prima applicazione e fino alla pubblicazione del primo decreto di revisione "area di grave crisi industriale" (art. 5 del D.M. 24.03.2010).

Si ricorda inoltre che la Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013 individua nell'area "Veneto" - VEN1.H10.VE - oltre ad altre zone di Venezia, quali tra le altre, l'isola di Murano, l'area di Porto Marghera che, anche a causa del declino nei settori metallurgico/siderurgico, petrolifero e chimico, soddisfa le condizioni di cui al punto 30.h) degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato (2006/C 54/08).

Da sottolineare inoltre che, il polo industriale si avvale di servizi comuni, i cui costi aumentano, a scapito della competitività di chi resta, mentre l'area lagunare sconta maggiori costi dovuti soprattutto ai trasporti e all'introduzione di tecnologie ed accorgimenti tecnici per la tutela ambientale.

Si ritiene quindi che l'area di Porto Marghera e le limitrofe zone individuate dalla Carta degli Aiuti di Stato possano essere qualificate come un'unica grande area di crisi industriale complessa e debba essere presentata in questo senso apposita istanza al competente Ministero dello Sviluppo Economico per ottenerne il formale riconoscimento (in quanto l'individuazione delle aree avviene su istanza delle Regioni o d'ufficio ai sensi dell'art. 4 del DM 24.03.2010).

Nel caso specifico, Porto Marghera appare quindi ricadere nella fattispecie di crisi che "coinvolgono una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto"

Con il riconoscimento della situazione di crisi complessa avente impatto significativo sulla politica industriale nazionale, attraverso la promozione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di un accordo di programma e del programma complessivo di interventi si realizza l'integrazione ed il coordinamento delle attività e delle risorse di amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, di regioni , enti locali e altri soggetti pubblici e privati aderenti all'accordo.

Tale strumento appare consono alla situazione contingente dell'area e coerente con il percorso di allineamento istituzionale e coinvolgimento degli stakeholders fin qui perseguito: azioni sinergiche che trovano la loro ragione di essere in strategie condivise e che può fondarsi su una serie di iniziative in essere, pubbliche eprivate, che possono già rappresentare una base concreta - anche per il livello di spesa già attivato e di opere realizzate - su cui poggiare altri progetti ed iniziative.

A tale scopo, giova ricordare che il Consiglio Regionale ha introdotto nel Bilancio Regionale 2010 apposita posta finanziaria per la costituzione di un Tavolo permanente su Porto Marghera, che può rappresentare la "cabina di regia" del prospettato accordo di programma. 

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTO l'Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera, approvato con DPCM del 12 febbraio 1999 e il relativo Atto Integrativo approvato con DPCM il 15 novembre 2001;

VISTO il Protocollo d'Intesa su Porto Marghera del 14 dicembre 2006;

VISTO il Protocollo di Condivisione delle linee strategiche per la riqualificazione e lo sviluppo di Porto Marghera, siglato il 30 ottobre 2007;

VISTO il D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e succ. mod.;

VISTA la propria Deliberazione n. 480 del 4 marzo 2008, "Proposta di designazione di Porto Marghera come sito di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale ai sensi dell'art. 252-bis del D.lgs 3 aprile 2006, n. 152";

VISTA la propria Deliberazione n. 2358 del 8 agosto 2008, "Deliberazione CIPE n. 61 del 2 aprile 2008: Progetto Strategico Speciale (PSS). Conferma della candidatura di Porto Marghera come sito di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale ai sensi dell'art. 252-bis del D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 (DGR 480/2008)";

VISTO il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2010;

VISTAla decisione C(2007) 5618 def. "Aiuto di Stato N 324/2007 - Italia - Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013";]

delibera

  1. di ritenere, per le motivazioni espresse in premessa, che all'area di Porto Marghera e zone limitrofe, in particolare per l'isola di Murano, come risultanti nella Carta degli Aiuti di Stato, sia applicabile la definizione di area di crisi industriale complessa, ai sensi degli artt. 3 e 4 del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2010;
  2. di inoltrare apposita istanza al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere il formale riconoscimento di tale qualifica;
  3. di demandare al Dirigente della Direzione Progetto Venezia lo svolgimento degli adempimenti conseguenti;
  4. di notificare il presente provvedimento al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Provincia di Venezia ed al Comune di Venezia.


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