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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 78 del 22 settembre 2009


Materia: Designazioni, elezioni e nomine

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2520 del 04 agosto 2009

DGR n. 4049 del 22 dicembre 2004 - DGR n. 2870 del 5 ottobre 2005 - Comitato regionale per la Bioetica. Modifica.

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'assessore alle Politiche Sanitarie - Ing. Sandro Sandri - riferisce quanto segue.

"Con deliberazione n. 4049 del 22 dicembre 2004, la Giunta regionale ha approvato interventi in materia di bioetica quali in particolare l'istituzionalizzazione del Comitato regionale per la Bioetica, già avviato, in via sperimentale, con deliberazione n. 1309 del 21 aprile 1998, connotandolo quale organismo di consulenza della Giunta regionale afferente l'Assessorato alle Politiche Sanitarie.

Al Comitato regionale per la Bioetica sono state attribuite le seguenti funzioni:

·         fornire alla Giunta regionale pareri sulle implicazioni etiche delle scelte di programmazione. In particolare fornire consulenza bioetica alla Giunta nell'attività di indirizzo politico ed amministrativo attinente al campo della ricerca e dell'assistenza socio-sanitaria, con particolare riguardo alla programmazione socio-sanitaria regionale, all'allocazione delle risorse, al controllo della qualità dei servizi con riferimento ai processi di umanizzazione della medicina e dell'assistenza, ed agli effetti che ne derivano per la persona e la sua dignità;

·         fornire ad istituzioni sociali che operano nella Regione del Veneto pareri sui temi generali di carattere bioetico e sugli aspetti etici degli interventi affidati agli operatori in campo socio-sanitario nonché su questioni specifiche qualora presentino rilevanza regionale;

·         mettere a disposizione della comunità veneta e dei cittadini che usufruiscono delle prestazioni socio-sanitarie, strumenti di valutazione e riflessione sugli aspetti bioetici delle prestazioni stesse;

·         promuovere una diffusa sensibilizzazione ai problemi della bioetica;

·         promuovere la cultura bioetica e specifiche attività di formazione e costante aggiornamento sulla materia;

·         fornire supporto per riorganizzare i comitati etici per la sperimentazione e definire le linee-guida per il loro accreditamento;

·         fornire supporto per costituire la rete dei comitati etici per la pratica clinica e definire linee-guida per il loro accreditamento;

·         offrire punto di riferimento per il funzionamento e l'attività dei comitati etici per la sperimentazione e dei comitati etici per la pratica clinica, svolgendo funzione di stimolo e supporto, promuovendo la loro formazione, la trasparenza e l'uniformità delle procedure seguite nonché adeguata pubblicizzazione dei pareri emessi;

·         fornire supporto agli uffici regionali competenti nei rapporti con istituzioni che nel mondo si occupano di bioetica, in particolare i Comitati di Bioetica di altre regioni e nazioni e le Commissioni di Bioetica internazionali e sovranazionali.

La composizione del Comitato regionale per la Bioetica, inizialmente prevista dal medesimo provvedimento è stata successivamente integrata con deliberazione n. 2870 del 5.10.2005 come di seguito:

·         il difensore civico regionale;

·         il pubblico tutore dei minori;

·         due esperti in bioetica;

·         un esperto in filosofia della scienza;

·         un esperto in sociologia;

·         un esperto in storia delle idee filosofiche e scientifiche;

·         due giuristi;

·         uno psicologo;

·         un farmacologo clinico;

·         un medico legale;

·         un dirigente medico esperto in organizzazione dei servizi;

·         un farmacista pubblico;

·         il dirigente regionale della Direzione Piani e Programmi Socio-Sanitari;

·         un esperto in pedagogia e formazione degli operatori sanitari;

·         un esperto in economia sanitaria;

·         un esperto in antropologia;

·         un esperto in comunicazione sanitaria;

·         quattro medici di cui: un anestesista, un pediatra, uno dell'area chirurgica, uno dell'area medica, uno dell'area medica specialista in geriatria;

·         un medico di medicina generale;

·         un designato dal Consiglio regionale del Veneto dei giornalisti;

·         tre designati dai Collegi provinciali degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d'infanzia, di cui almeno uno di area intensiva;

·         un designato dal Coordinamento dei Direttori Generali delle Aziende ULSS ed Ospedaliere del Veneto;

·         un designato della Federazione regionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri del Veneto.

I componenti del comitato regionale di bioetica sono stati nominati con Decreti del Presidente della Regione n. 312 del 14.06 2005 e n. 429 del 25.10.2005 e con successivi decreti n. 26 del 7.02.2006 e n. 162 del 6.6.2008 si è provveduto alla sostituzione di due componenti.

La disciplina dell'organizzazione e del funzionamento del Comitato sono stati regolati da apposito regolamento adottato con il citato provvedimento regionale n. 4049/2004.

In questo triennio il Comitato ha svolto la propria attività interpretando correttamente il mandato affidato quale supporto alla Giunta regionale, fungendo da punto di riferimento e stimolo per le tematiche bioetiche, sostenendo e accompagnando il percorso di implementazione della rete dei Comitati etici locali, sia quelli per la sperimentazione clinica che per la pratica clinica, al fine di realizzare compiutamente il sistema delineato dalla succitata delibera.

Secondo quanto sopra riportato il Comitato regionale di Bioetica ha concluso il proprio mandato alla fine dell'anno 2008. Pertanto, in occasione del rinnovo del medesimo, si ritiene necessario, sulla base dell'esperienza maturata ed al fine di superare alcune criticità gestionali, procedere contestualmente ad una revisione dello stesso.

Va rilevato, innanzitutto, che la numerosità dei componenti ha reso più volte difficile il raggiungimento del quorum necessario per la validità delle sedute comportando talune difficoltà che hanno inciso negativamente sulla funzionalità dell'organismo impedendo il regolare e continuativo svolgersi dei lavori. A tal proposito si propone di valutare l'opportunità di ridurre il numero dei componenti del Comitato al fine di rafforzarne la capacità operativa e garantire maggiore speditezza ai lavori dell'assemblea plenaria assicurando comunque pluridisciplinarietà, molteplicità dei punti di vista, pluralità delle sensibilità etiche e culturali, elementi fondanti un costruttivo confronto sulle questioni etiche.

Al fine di assicurare condizioni di maggiore operatività dell'organismo si propone, pertanto, di rivedere la composizione del Comitato senza peraltro stravolgerne l'impianto e la mission né intaccarne l'autonomia.

Si propone che il Comitato regionale per la Bioetica sia così composto:

AREA SANITARIA

1        medico anestesista -rianimatore;

1        medico dell'area chirurgica;

1        medico dell'area internistica;

1        medico palliativista;

1        medico legale;

1        medico di medicina generale;

1        medico pediatra;

1        infermiere professionale;

1        ostetrica;

1        tecnico sanitario;

1        farmacologo clinico;

AREA NON SANITARIA

2        bioeticisti;

1        psicologo;

1        giurista;

1        assistente sociale;

1        economista;

1        sociologo;

1        esperto in comunicazione;

1        direttore generale di Azienda ULSS o ospedaliera;

il difensore civico regionale;

il pubblico tutore dei minori.

Alla nomina dei componenti, che restano in carica tre anni, rinnovabili, ed alle eventuali sostituzioni, provvede con proprio decreto il Presidente della Giunta regionale

Alle sedute del Comitato regionale di Bioetica assiste il Dirigente regionale della Direzione Piani e Programmi Socio-Sanitari o un suo delegato.

Con riferimento ai compiti del Comitato regionale di Bioetica, anche alla luce dell'esperienza maturata nel corso di questi anni, si ritiene opportuno modificarli come di seguito specificato:

·         fornire consulenza bioetica alla Giunta nell'attività di indirizzo politico ed amministrativo attinente al campo della ricerca e dell'assistenza socio-sanitaria, con particolare riguardo alla programmazione socio-sanitaria regionale, all'allocazione delle risorse, al controllo della qualità dei servizi con riferimento ai processi di umanizzazione della medicina e dell'assistenza, ed agli effetti che ne derivano per la persona e la sua dignità;

·         fornire ad istituzioni sociali che operano nella Regione del Veneto pareri sui temi generali di carattere bioetico e sugli aspetti etici degli interventi affidati agli operatori in campo socio-sanitario nonché su questioni specifiche qualora presentino rilevanza regionale;

·         mettere a disposizione della comunità veneta e dei cittadini che usufruiscono delle prestazioni socio-sanitarie, strumenti di valutazione e riflessione sugli aspetti bioetici delle prestazioni stesse;

·         promuovere una diffusa sensibilizzazione ai problemi della bioetica;

·         promuovere la cultura bioetica e specifiche attività di formazione e costante aggiornamento sulla materia;

·         fornire orientamento e supporto ai comitati etici locali;

·         fornire supporto agli uffici regionali competenti nei rapporti con istituzioni che nel mondo si occupano di bioetica, in particolare i Comitati di Bioetica di altre regioni e nazioni e le Commissioni di Bioetica internazionali e sovranazionali.

Per quanto riguarda le modalità di organizzazione e funzionamento del Comitato si conferma quanto previsto dal regolamento approvato con DGR n. 4049 del 22 dicembre 2004.

Al fine di rafforzare, ulteriormente, il coordinamento della rete regionale dei comitati etici si propone, inoltre, la costituzione di un "tavolo di lavoro permanente" composto dal Presidente del Comitato regionale di Bioetica, dai Presidenti dei comitati etici per la sperimentazione clinica, dai Presidenti dei comitati etici per la pratica clinica e dal Dirigente regionale della Direzione Piani e Programmi Socio-Sanitari, che lo insedia e presiede. Il tavolo è lo strumento di coordinamento e indirizzo di tutti i comitati etici della rete regionale finalizzato a favorire e accrescere il dialogo fra le diverse componenti, a rafforzare la condivisione di esperienze e risultati, a promuovere le massime sinergie tra i comitati stessi su problematiche etiche, metodologiche, scientifiche e giuridiche relative alla pratica clinica, alla ricerca biomedica ed alla sperimentazione clinica valorizzando il contributo di ciascuno allo sviluppo e alla diffusione di una cultura etica.

Considerata la complessità della materia bioetica che si caratterizza per essere un approccio interdisciplinare che richiede adeguate conoscenze, formazione e informazione ed al fine di supportare le esigenze di aggiornamento e ricerca di tutti i Comitati etici in ragione della necessità di poter disporre di strumenti informativi, di documentazione e letteratura scientifica nelle materie di interesse si ritiene necessario avvalersi di adeguati strumenti di supporto e fra questi si segnala sin d'ora il Centro di documentazione in Bioetica della Fondazione Lanza, centro culturale di ricerca e formazione in diversi ambiti dell'etica applicata, che dispone di una biblioteca specializzata, unica nel suo genere nel territorio regionale che si ritiene adeguata a soddisfare le crescenti esigenze dei comitati, e si rinvia pertanto a successivo provvedimento ogni determinazione in merito.

Si rinvia infine ad un successivo provvedimento, sentito il Presidente del Comitato regionale per la Bioetica, la definizione organizzativa della Segreteria Scientifica del Comitato, già istituita con la citata deliberazione n. 4049/2004, tenuto conto degli obiettivi attribuiti al Comitato e valutata l'esperienza sino ad oggi maturata.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

  • Udito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento ai sensi dell'articolo 33, comma 2, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
  • Vista la deliberazione n. 4049 del 22 dicembre 2004;
  • Vista la deliberazione n. 2870 del 4 ottobre 2005;
  • Visti i Decreti del Presidente n. 312 del 14.06 2005, n. 429 del 25.10.2005, n. 26 del 7.02.2006, n. 162 del 6.6.200;]

delibera

1.      di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2.      di modificare la composizione del Comitato regionale per la Bioetica di cui alla deliberazione n. 4049 del 22 dicembre 2004 e successiva deliberazione n. 2870 del 4 ottobre 2005 nel seguente modo:

AREA SANITARIA

1 medico anestesista -rianimatore;

1 medico dell'area chirurgica;

1 medico dell'area internistica;

1 medico palliativista;

1 medico legale;

1 medico di medicina generale;

1 medico pediatra;

1 infermiere professionale;

1 ostetrica;

1 tecnico sanitario;

1 farmacologo clinico;

AREA NON SANITARIA

2 bioeticisti;

1 psicologo;

1 giurista;

1 assistente sociale;

1 economista;

1 sociologo;

1 esperto in comunicazione;

1 direttore generale di Azienda ULSS o ospedaliera;

il difensore civico regionale;

il pubblico tutore dei minori;

3.      di attribuire al Comitato regionale per la bioetica le seguenti funzioni a modifica di quanto previsto dalla deliberazione n. 4049 del 22 dicembre 2004:

a.       fornire consulenza bioetica alla Giunta nell'attività di indirizzo politico ed amministrativo attinente al campo della ricerca e dell'assistenza socio-sanitaria, con particolare riguardo alla programmazione socio-sanitaria regionale, all'allocazione delle risorse, al controllo della qualità dei servizi con riferimento ai processi di umanizzazione della medicina e dell'assistenza, ed agli effetti che ne derivano per la persona e la sua dignità;

b.       fornire ad istituzioni sociali che operano nella Regione del Veneto pareri sui temi generali di carattere bioetico e sugli aspetti etici degli interventi affidati agli operatori in campo socio-sanitario nonché su questioni specifiche qualora presentino rilevanza regionale;

c.       mettere a disposizione della comunità veneta e dei cittadini che usufruiscono delle prestazioni socio-sanitarie, strumenti di valutazione e riflessione sugli aspetti bioetici delle prestazioni stesse;

d.       promuovere una diffusa sensibilizzazione ai problemi della bioetica;

e.       promuovere la cultura bioetica e specifiche attività di formazione e costante aggiornamento sulla materia;

f.        fornire orientamento e supporto ai comitati etici locali;

g.       fornire supporto agli uffici regionali competenti nei rapporti con istituzioni che nel mondo si occupano di bioetica, in particolare i Comitati di Bioetica di altre regioni e nazioni e le Commissioni di Bioetica internazionali e sovranazionali.

4.      di stabilire che alla nomina dei componenti del Comitato di cui al punto 2, che rimangono in carica 3 anni, rinnovabili, ed alle eventuali sostituzioni, provvede il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto;

5.      di dare atto che all'insediamento del Comitato regionale per la Bioetica, che dovrà avvenire entro 90 giorni dalla data del presente provvedimento, provvede il Presidente della Giunta regionale o un suo delegato;

6.      di istituire il "tavolo di lavoro permanente" composto dal Presidente del Comitato regionale, dai Presidenti dei comitati etici per la sperimentazione clinica, dai Presidenti dei comitati etici per la pratica clinica e dal Dirigente regionale della Direzione Piani e Programmi Socio-Sanitari che lo insedia e presiede, con i compiti e per i motivi esplicitati in premessa;

7.      di rinviare a successivo provvedimento, sentito il Presidente del Comitato regionale per la Bioetica, la definizione organizzativa della Segreteria Scientifica del Comitato, già istituita con la citata deliberazione n. 4049/2004, tenuto conto degli obiettivi attribuiti al Comitato e valutata l'esperienza sino ad oggi maturata.


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