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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 49 del 16 giugno 2009


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1566 del 26 maggio 2009

Politiche attive per il contrasto alla crisi occupazionale.

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'Assessore alle Politiche dell'Istruzione, Formazione e Lavoro Elena Donazzan riferisce quanto segue:

La crisi economica in atto, che sta investendo l'economia a livello mondiale, sta mettendo a dura prova i governi e le istituzioni ai diversi livelli, chiamati a mettere in campo interventi congiunturali e strutturali forti, volti, da un lato, ad arginarne, nell'immediato gli effetti, mitigandone quindi l'impatto dirompente sul tessuto economico e sociale, dall'altro a porre in essere, con una lungimirante regia, quelle misure che consentano di ricostruire un sistema economico e produttivo capace di rinnovarsi creando occupazione, sviluppo e ricchezza.

Lo sforzo che i diversi livelli istituzionali, in ragione delle rispettive responsabilità, sono chiamati a fare per fronteggiare l'emergenza è notevole, nella piena consapevolezza che un approccio coordinato ed unitario diventa condizione imprescindibile per la ripresa.

Risulta oltremodo evidente, poi, che altrettanto ineludibile è un'azione strategica che contempli interventi volti a sostenere in primis e certamente i redditi delle famiglie e dei lavoratori, ma che preveda nel contempo di estendere tali interventi anche al mondo delle imprese. Queste ultime, in questo delicato momento, hanno la reale necessità di essere sostenute nei processi di ripresa e di eventuale riconversione, sull'assunto che esse costituiscono il vero volano per la ripresa economica. E' di tutta evidenza, infatti, che la ripresa del sistema imprenditoriale crea occupazione, lavoro, e, in buona sostanza , ricchezza.

Per quanto riguarda i lavoratori, poi, nell'ambito delle azioni di contrasto alla crisi e di supporto alle condizioni di vita degli stessi, non va dimenticata una componente rilevante del mondo del lavoro, sia per l'elevato numero di soggetti coinvolti, sia per le peculiari condizioni dei lavoratori interessati, che devono spesso affrontare condizioni di particolare difficoltà, connesse alla discontinuità dei rapporti di lavoro, ai bassi livelli di retribuzione, alle condizioni di insicurezza rispetto alle prospettive future, ecc... Ci si riferisce ai lavoratori atipici, ai quali va data una particolare attenzione, proprio in ragione delle considerazioni testè evidenziate, e, in particolare su una componente del vasto e variegato mondo dei lavoratori atipici: ai collaboratori, molto spesso privi di tutele.

La Regione del Veneto, nella piena consapevolezza della necessità di intervenire tempestivamente a sostegno dell'economia del proprio territorio, in data 5 febbraio 2009 ha stipulato con le parti sociali un accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga e concordate le prime linee guida per far fronte alla crisi occupazionale.

Successivamente, in data 12 febbraio 2009, è stato sottoscritto a livello nazionale, tra Governo, Regioni e Province Autonome un accordo in merito agli interventi da porre in essere per il sostegno al reddito ed alle competenze. In tale accordo è stato quantificato in termini previsionali, sulla base di diverse valutazioni degli effetti sul mercato del lavoro, un determinato fabbisogno, che è stato quantificato in 8 milioni di euro nel biennio 2009/2010, a fronte del quale le regioni si sono impegnate a contribuire, in un'azione di convergenza con lo Stato, per il 30%, destinando quota parte delle risorse, a valere sul Fondo Sociale Europeo, ad azioni di sostegno al reddito e di politica attiva del lavoro.

In data 16 aprile 2009 infine, la Regione del Veneto ha stipulato un altro accordo con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali per l'assegnazione delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga, sulla base del fabbisogno rilevato dalla Regione stessa per l'anno 2009. Ciò in ossequio al disposto di cui all'art.19, comma 9, del D.L.29 novembre 2008 n.185, convertito in legge 28 gennaio 2009 n.2.

In ambito nazionale il Governo, con la citata legge 28 gennaio 2009 n.2, così come modificata dalla legge 9 aprile 2009 n.33, ha voluto fornire, a livello normativo, ulteriore risposta al problema della crisi occupazionale ed economica in atto, modificando l'istituto della sospensione e rendendo più flessibile l'istituto della Cassa integrazione guadagni in deroga.

Va da ultimo e a questo proposito ricordato che, in data 30 marzo 2009, la nostra regione ha sottoscritto un ulteriore accordo con le parti sociali in virtù del quale l'istituto della Cassa Integrazione guadagni (CIGS) in deroga è stato esteso a settori e categorie di lavoratori per i quali l'istituto stesso non era operante e che il 16 maggio 2009 è stato sottoscritto il protocollo per l'applicazione delle relative linee guida.

Occorre altresì segnalare che si pongono in stretta connessione con gli interventi inquadrabili nel contesto cui ci si riferisce quelli di cui alla legge regionale n.3/2009 recentemente approvata. Tale legge invero prevede espressamente, tra gli altri, la costituzione di un fondo regionale per il sostegno al reddito ed all'occupazione al fine di rendere effettiva la partecipazione agli interventi di politica attiva del lavoro di cui alla legge stessa, fondo destinato quindi a finanziare interventi a favore di disoccupati, di lavoratori sospesi dal lavoro privi di ammortizzatori sociali e di lavoratori senza vincolo di subordinazione di cui all'articolo 409, primo comma, numero 3, del codice civile.

Alla luce di quanto innanzi evidenziato, si tratta ora di intervenire in modo ancora più incisivo, mettendo a sistema i vari strumenti e le varie azioni e ponendo in essere un intervento strategico, di regia, ove possano venire intercettati i vari segmenti bisognevoli di sostegno, con azioni mirate e coordinate, che non si sovrappongano ma che siano tra loro complementari e interagiscano per una maggior efficacia.

Per tal motivo, appare opportuno prevedere delle linee di intervento finalizzate, da un lato, al rafforzamento del sostegno ai lavoratori coinvolti nei processi di crisi, attraverso l'estensione delle tutele e l'ottimizzazione dell'utilizzo degli strumenti ordinari e straordinari, la valorizzazione delle competenze ed infine il rafforzamento dell'occupabilità attraverso misure di politica attiva del lavoro, e dall'altro a rafforzare il sistema delle imprese prevedendo, nell'ambito di piani integrati a sostegno delle imprese venete azioni volte all'innovazione, alla riconversione, alla ristrutturazione dei sistemi produttivi. Ciò al fine di innestare per tal via processi virtuosi che assicurino, nel contempo, la ripresa del tessuto economico ed il potenziamento dell'occupazione, il rafforzamento delle competenze utilizzabili, a seconda del target coinvolto, sia nello stesso contesto aziendale di partenza sia nel processo di ricollocazione in altro ambito lavorativo.

Tutto ciò in una logica di interconnessione degli strumenti, mettendo a sistema gli stessi e le varie risorse, regionali, nazionali e del Fondo Sociale Europeo.

Più specificamente si prevedono, come più diffusamente esplicitato nell'allegato A) che si propone all'approvazione, quattro linee di intervento.

Nello specifico, si prevede dunque l'implementazione di quattro linee di intervento:

1) interventi di politica attiva per il reinserimento, la riqualificazione, il reimpiego dei lavoratori (beneficiari degli ammortizzatori in deroga ex.art.19 c.8 L.2/2009) del sistema produttivo colpiti dalla crisi economica;

2) interventi di inserimento/reinserimento lavorativo per i soggetti privi delle protezioni previste dalla linea precedente;

3) piani Integrati a supporto delle imprese venete;

4) progetti ministeriali Pari e Arco.

Tutte le linee si propongono di assicurare, anche mediante una razionale combinazione dei trattamenti ordinari e dei trattamenti in deroga ed il ricorso aggiuntivo a fondi comunitari e regionali, a tutti i lavoratori coinvolti nei processi di crisi sia un adeguato sostegno al reddito che l'attivazione di processi di riqualificazione, aggiornamento, adattamento delle competenze e, laddove necessario, di accompagnamento in percorsi di reimpiego. Tornando al tema delle risorse e più precisamente alle risorse regionali e del FSE che si intendono rendere disponibili per gli interventi di cui trattasi, si prevede di destinare, quale stanziamento iniziale, complessivamente circa 63 milioni di euro a valere sulle risorse del POR FSE 2007/2013 e 7 milioni di euro sugli stanziamenti di cui alla citata L.R.3/2009.

La realizzazione delle quattro linee, per la cui più diffusa descrizione si fa rinvio all'allegato A), viene demandata ad appositi e specifici bandi attuativi ove verranno definite, nel rispetto delle finalità delineate per ogni singola linea nel presente atto, le concrete modalità attuative ed operative.

Tutto ciò premesso e considerato, il relatore conclude la propria relazione e propone alla Giunta regionale il seguente provvedimento

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art.33, 2°comma dello Statuto, il quale da atto che la struttura competente ha attestato la regolare avvenuta istruttoria della pratica, anche in ordine alla vigente legislazione nazionale e regionale;

VISTO l'accordo 5 febbraio 2009 tra Regione e Parti sociali;

VISTO l'accordo 12 febbraio 2009 tra Governo, Regioni e Province Autonome;

VISTO l'accordo 30 marzo 2009 tra Regione e Parti sociali e relativo protocollo attuativo del 19 maggio 2009;

VISTO l'accordo 16 aprile febbraio 2009 tra Regione del Veneto e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali;

VISTA la L. 28 gennaio 2009 n.2;

VISTA la L. 9 aprile 2009 n.33;

VISTA la L:R. 13 marzo 2009 n.3;]

delibera

1.       di approvare, per le motivazioni in premessa espresse e che si danno qui per integralmente riportate, le"Politiche attive per il contrasto alla crisi occupazionale", così come descritte nell'allegato A) al presente provvedimento del quale costituisce parte integrante e sostanziale;

2.       di demandare l'attuazione delle politiche di cui all'allegato A) al presente atto e, più specificatamente, delle quattro linee dì intervento nel documento stesso individuate, a successivi emanandi provvedimenti con i quali si provvederà all'approvazione dei relativi bandi e all'assunzione dei pertinenti impegni di spesa.


(seguono allegati)

1566_AllegatoA_215961.pdf

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