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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 35 del 28 aprile 2009


Materia: Sicurezza pubblica e polizia locale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 924 del 07 aprile 2009

L.R. n. 9 del 07.05.2002 "Interventi Regionali per la Promozione della Legalità e della Sicurezza", art. 2 comma primo. Secondo protocollo d'Intesa tra La Regione del Veneto ed il Ministero dell'Interno. Attuazione.

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.

Nel quadro di un sistema integrato di sicurezza urbana si impone il rapporto con lo Stato e gli organi preposti all'ordine pubblico, su tale piano la Regione del Veneto è stata una delle prime quattro Regioni italiane ad aver sottoscritto, nel dicembre 2002, un protocollo d'intesa col Ministero dell'Interno.

Tale accordo era volto a realizzare una serie di iniziative congiunte tra cui si ricordano: la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle Forze di Polizia nazionali e locali, si sono svolti infatti negli anni 2003 - 2004 alcuni seminari di aggiornamento congiunto interforze; la promozione di una più intensa collaborazione tra i sistemi informativi della Autorità di Pubblica Sicurezza e sistemi informativi delle Autorità regionali, provinciali e comunali; la razionale ed efficace distribuzione sul territorio regionale degli immobili adibiti o da adibire a uffici comandi e alloggi per gli operatori delle polizie nazionali e locali, con utilizzo congiunto di risorse comunali regionali; sono stati stilati gli elenchi per le priorità relativi a ciascun anno, che ad oggi ha portato alla realizzazione di 32 nuovi presidi per le forze dell'ordine.

Il protocollo scaduto nel dicembre 2005 non è stato immediatamente rinnovato anche a causa del mutato contesto di condizioni che ne favorissero il rinnovo, in quegli anni la scelta del ministero infatti è stata quella di privilegiare esclusivamente il rapporto diretto con gli Enti Locali Comuni capoluogo di Regione, come è avvenuto nel caso della stipula del Patto per Venezia Sicura, rispetto al quale comunque la Regione ha aderito onorando i suoi impegni.

Tale ultima convenzione è stata ulteriore occasione per ribadire la necessità di non subordinare il rinnovo del patto con il Veneto ad un protocollo cornice (nelle intenzioni del Ministero dell'Interno), che avrebbe dovuto essere sottoscritto da tutte le Regioni, ed invece richiedere l'estensione del patto agli altri sei comuni capoluogo di provincia veneti che come Venezia hanno bisogno di interventi immediati.

Tuttavia le mutate condizioni e preoccupazioni in cui versano alcuni centri urbani veneti, non necessariamente solo i capoluoghi, hanno portato a riproporre all'attuale Ministro la valutazione sull'opportunità di cogliere la disponibilità data dall'Amministrazione Regionale e volta da un lato a fortificare le precedenti attività avviate e dall'altro a sperimentare modalità di gestione della sicurezza partecipata che dovrebbero poi diventare modelli da diffondere sul territorio nazionale.

I contenuti per il rinnovo del protocollo sono stati oggetto di attenta valutazione e ponderazione, portando ad una rapida definizione degli ambiti progettuali di sperimentazione e mettendo a punto un innovativo protocollo operativo di collaborazione tra la Regione ed il Ministero, senza penalizzare le specifiche necessità di interlocuzione diretta con particolari entità locali.

Il secondo protocollo d'intesa, sottoscritto a Venezia il 16.03.2009 tra il Presidente della Giunta Regionale ed il Ministro dell'Interno, presenta diversi caratteri di sperimentazione nella definizione di modelli di gestione della sicurezza, come: a) sperimentare un sistema di raccordo per mettere in rete i sistemi informativi in uso alle forze di polizia nazionali e locali, di cui all'art. 4; b) rendere interoperabili le rispettive sale operative, di cui all'art. 5; c) adottare un unico piano coordinato di dislocazione dei presidi, di cui all'art. 6; nonché la necessità che vengano correttamente valorizzati i compiti che possono avere i cittadini nella cultura delle legalità quando si parla di "sicurezza partecipata", garantendo innanzitutto la formazione preventiva di chi viene coinvolto in tali processi, di cui all'art. 3, ferma restando l'attività formativa congiunta già avviata con il precedente protocollo.

Le modalità operative con cui dare attuazione agli impegni assunti con il protocollo sono stabilite dall'art. 7: è in sintesi prevista l'individuazione di un coordinatore generale per parte, il quale è incaricato di sovrintendere alle attività generali di coordinamento e di attuazione dei programmi e degli impegni assunti e d'intesa con i responsabili di progetto dovranno individuare direttamente i componenti dei gruppi paritetici di lavoro per ciascuno dei progetti previsti agli articoli 3, 4, 5 e 6.

Si propone quindi di nominare quale coordinatore generale per la Regione del Veneto, a norma dell'art. 7 del protocollo, Adriano Rasi Caldogno, Segretario Generale della Programmazione; vengono individuati inoltre quali responsabili di progetto i Dirigenti in servizio presso l'Amministrazione Regionale e suoi Enti Strumentali con specifiche competenze nelle materie oggetto dei progetti:

- Cino Augusto Cecchini, Direttore della Scuola Regionale Veneta per la Sicurezza e la Polizia Locale, quale Responsabile del Progetto Formazione e aggiornamento professionale, art. 3: con il compito di definire la programmazione su base annuale delle attività di aggiornamento nonché i contenuti e le modalità organizzative dei singoli progetti formativi e la relativa ripartizione degli oneri,

- Bruno Salomoni, Dirigente Regionale della Direzione Sistema Informatico, quale Responsabile del Progetto Sistemi informativi, art. 4: con il compito di definire i contenuti informativi da privilegiare e il programma di attività del " Sistema Informativo di Raccordo", valutandone semestralmente andamento e sviluppi, d'intesa con le rispettive Amministrazioni, stabilendo le modalità di rilevazione e di diffusione delle informazioni in sede locale, conformemente alla normativa concernente la tutela dei dati personali e alle direttive dipartimentali;

- Roberto Zanardo, Dirigente del Servizio Tecnologie e Comunicazioni, quale Responsabile del Progetto Sale operative delle forze di polizia e dei Corpi di Polizia locale, art. 5: con il compito di attuare le linee guida e sperimentare lo sviluppo delle progettualità operative, monitorando e verificando annualmente il programma di attività, definendo il prospetto di ripartizione dei costi per l'attuazione degli interventi di cui all'art. 5 con particolare riferimento alla sperimentazione del numero unico di emergenza europeo 112 NUE;

- Giorgio Vigo, Dirigente Regionale dell'U.P. Sicurezza Urbana e Polizia Locale, quale Responsabile del Progetto Piano coordinato di dislocazione dei presidi, art. 6: con il compito di predisporre un piano organico di realizzazione o ristrutturazione dei presidi e monitorare l'andamento del progetto, riferendo sulle ulteriori eventuali necessità infrastrutturali in ordine di priorità, realizzare la mappa di dislocazione dei presidi delle Polizie Locali e delle Forze di Polizia.

I responsabili di progetto, entro i mesi di giugno e dicembre di ogni anno, presentano ai responsabili del coordinamento generale una relazione sugli obiettivi raggiunti, sulle linee di indirizzo della successiva programmazione e sull'attività svolta dai Gruppi di lavoro paritetici, e comunque per le norme di dettaglio si rinvia a quanto previsto dal Protocollo, il cui testo viene allegato al presente provvedimento.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 recante "Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione";

VISTA la legge 7 marzo 1986, n. 65, recante "Legge quadro sull'ordinamento della Polizia municipale";

VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59, recante "Delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa";

VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59";

VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131 recante "Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3";

VISTO l'art. 1, comma 439, della legge n. 296 del 27 dicembre 2006, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)";

VISTO l'articolo 7 del DPCM del 12.09.2000, recante "Individuazione delle risorse finanziarie, umane, strumentali ed organizzative da trasferire alle regioni ed agli enti locali per l'esercizio delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di polizia amministrativa", ai sensi del quale sono previste forme di collaborazione, in via permanente, tra lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, per il perseguimento di condizioni ottimali di sicurezza delle città e del territorio extraurbano e di tutela dei diritti di sicurezza dei cittadini;

VISTO il Decreto del Ministro dell'Interno del 5 agosto 2008, concernente i poteri del sindaco in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana;

VISTO il Decreto Legge n. 11 del 23.02.2009, recante "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori";

VISTA la legge della Regione del Veneto n. 9 del 7 maggio 2002 "Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza";

VISTA la legge della Regione del Veneto n. 24 del 23 novembre 2006 "Istituzione della Scuola Regionale Veneta per la Sicurezza e la Polizia Locale";

VISTA l'Intesa Istituzionale di Programma stipulata il 9 maggio 2001 tra il Governo della Repubblica e la Regione del Veneto;

VISTO il Protocollo d'Intesa tra la Regione del Veneto ed il Ministero dell'Interno del 19 dicembre 2002;]

delibera

  1. di approvare con le premesse, quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, l'Allegato A "SECONDO PROTOCOLLO D'INTESA IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA E TERRITORIALE tra il Ministro dell'interno e il Presidente della Giunta Regionale del Veneto" sottoscritto in data 16.03.2009, quale rinnovo del precedente protocollo sottoscritto il 19.12.2002;
  2. di nominare, in attuazione di quanto previsto dall'art. 7 del protocollo di cui al punto che precede:
    • Adriano Rasi Caldogno, Segretario Generale della Programmazione, quale Responsabile del coordinamento generale;
    • Cino Augusto Cecchini, Direttore della Scuola Regionale Veneta per la Sicurezza e la Polizia Locale, quale Responsabile del Progetto Formazione e aggiornamento professionale, art. 3 del protocollo;
    • Bruno Salomoni, Dirigente Regionale della Direzione Sistema Informatico, quale Responsabile del Progetto Sistemi informativi, art. 4 del protocollo;
    • Roberto Zanardo, Dirigente del Servizio Tecnologie e Comunicazioni, quale Responsabile del Progetto Sale operative delle forze di polizia e dei Corpi di Polizia locale, art.5 del protocollo;
    • Gorgio Vigo, Dirigente Regionale dell'U.P. Sicurezza Urbana e Polizia Locale, quale Responsabile del Progetto Piano coordinato di dislocazione dei presidi, art. 6 del protocollo;
  3. di incaricare il Dirigente dell'U.P. Sicurezza Urbana e Polizia Locale quale vicario del coordinatore generale, nonché incaricato di supportare la Segreteria Generale della Programmazione per l'adempimento di tutti gli atti connessi all'attuazione del presente provvedimento, comprese le comunicazioni da effettuare al Ministero dell'Interno e agli interessati delle nomine di cui al punto che precede e di porre in essere idonee campagne comunicative che ne favoriscano la diffusione dei contenuti tra gli operatori e la cittadinanza

(seguono allegati)

924_AllegatoA_214624.pdf

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