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Materia: Consulenze e incarichi professionali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 4208 del 30 dicembre 2008
Verifica delle condizioni assistenziali presso le grandi strutture residenziali presenti nel territorio regionale del Veneto.
(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [
L'Assessore alla Politiche Sanitarie, Ing. Sandro Sandri, di concerto con l'Assessore alle Politiche Sociali, Dott. Stefano Valdegamberi, riferisce quanto segue:
"Nell'ambito delle attività assistenziali della salute mentale, una delle problematiche più complesse e di difficile soluzione è stata quella relativa al passaggio dalla fase cosiddetta "manicomiale" alla territorializzazione, avviata in applicazione della L. n. 180/78 e con le prescrizioni della L. n. 833/78 e successive integrazioni e modificazioni.
La questione manicomiale è stata risolta concretamente solo nel 1998 con la tipizzazione delle posizioni dei ricoverati presenti nei manicomi all'atto della loro chiusura; si pose infatti la problematica delle diverse tipologie di persone che furono così distinte:
Acclarato che per le prime due tipologie di persone la soluzione consisteva nella giusta riallocazione all'interno dei circuiti di cura, si pose il problema di quei soggetti che, non manifestando necessità sanitarie specifiche ascrivibili all'area psichiatrica, avevano bisogni socio sanitari di residenzialità non risolvibili, perloppiù, con il riaffidamento ai nuclei parentali di riferimento, assenti o non in grado di assumerne il carico assistenziale necessario. La stessa difficoltà logistica si è manifestata anche presso la normale offerta residenziale presente sul territorio regionale in quanto, per non scompensare soggetti con patologia psichiatrica assente all'atto della dismissione delle strutture manicomiali, si rendeva opportuno riallocare le persone bisognose di residenzialità, e non ricollocabili in ambito parentale, in strutture ad ampio respiro ricettivo che ne consentisse la sistemazione per gruppi omogenei.
Tra le strutture resesi disponibili, e con le caratteristiche di ricettività sopra descritte, vi furono alcune strutture di varie dimensioni, dedicate soprattutto all'ospitalità di disabili mentali, nelle quali proprio la grande dimensione poteva essere elemento di dubbio sulla qualità possibile dei progetti assistenziali persnalizzati; peraltro in tali strutture erano disponibili spazi di accoglienza tali da assicurare, allora, risposte al fabbisogno postosi.
Nella situazione attuale si rende necessario verificare se le condizioni allora poste alle strutture, e le valutazioni sulla collocazione dei cittadini provenienti dalla dismissione di strutture manicomiali, abbiano avuto risposte congrue in relazione al benessere psicofisico delle persone istituzionalizzate, con particolare riguardo alla loro condizione psicofisica attuale e ai rischi che la istituzionalizzazione determini ipotesi di riproposizione dello status proprio della degenza in manicomi, eventualità questa da evitarsi con decisione. Si vuole cioè verificare ex post che le ordinarie condizioni di vita delle persone ivi ricoverate siano rispettose dello spirito e della lettera della moderna concezione del superamento dei manicomi, onde evitare ogni collegamento o richiamo alle logiche manicomiali, magari anche solo adducendo a riferimento la grande dimensione della struttura di accoglienza.
La considerazione testè formulata ben si allinea con le previsioni di orientamento organizzativo di prospettiva che si stanno esaminando per la trasformazione delle strutture di grandi dimensioni, così come preconizzato in via generale dalla D.G.R. n. 4589 del 28.12.2007 e con percorsi attuativi localmente in via di attivazione.
A tal fine si ritiene utile individuare uno specialista psichiatra che, senza alcun mandato sanzionatorio, sia nelle condizioni di verificare quali siano le condizioni generali di assistenza ed accudimento delle persone ricoverate presso grandi strutture ricettive che garantiscono residenzialità assistita a persone svantaggiate, con particolare riferimento a quelle provenienti dall'esperienza manicomiale.
La persona da individuare per tale compito di particolare valenza socio assistenziale deve essere uno specialista con incarico pubblico dirigenziale apicale, dotato di esperienza pluriennale che gli consenta anche di fare raffronti, con la propria diretta esperienza, del concluso periodo manicomiale, in modo da poter valutare con incisività ogni situazione problematica, traendone delle valutazioni e considerazioni che dovranno essere descritte in una relazione che costituirà il rapporto conclusivo dell'iniziativa di verifica.
L'incarico in questione ben si attaglia alla persona del Dott. Franco Garonna, dirigente apicale psichiatra in servizio presso il DSM dell'Azienda Ulss 12 Veneziana, professionista di ampia esperienza professionale, cui viene affidato l'incarico sopra delineato, incarico che sarà svolto senza oneri aggiuntivi per la pubblica Ammnistrazione, considerato che l'attività necessaria all'assolvimento del mandato sarà svolta durante il normale orario contrattualmente in capo allo stesso; a tale scopo sarà acquisita ogni disponibilità dall'Azienda Ulss 12 per favorire la piena operatività dell'incarico qui affidato al Dott. Franco Garonna.
Il Dott. Franco Garonna opererà facendo capo per ogni aspetto relazionale ed organizzativo solo ed esclusivamente ai competenti uffici della Direzione Piani e Programmi Socio Sanitari, cui riferirà in termini di esclusività e riservatezza del prosieguo della verifica, con periodiche relazioni le cui modalità saranno concordate direttamente.
L'incarico di verifica avrà una prima valutazione di risultato entro il primo semestre 2009, valutando in tale occasione la conclusione dell'indagine ovvero della sua motivata prosecuzione".
A conclusione delle premesse sopra descritte, il relatore propone l'approvazione del seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
delibera
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