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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 107 del 30 dicembre 2008


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 3791 del 02 dicembre 2008

Approvazione delle "Linee Guida 2008 per i Servizi Sociali e Socio Sanitari: L'affido familiare in Veneto. Cultura, orientamenti, responsabilità e buone pratiche per la gestione dei processi di affidamento familiare".

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, riferisce quanto segue:

la Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia del 20 novembre 1989 ratificata in Italia nel 1991 (L. 176/91) considera i bambini e i ragazzi di minore età a pieno titolo come soggetti, con propri bisogni e necessità che devono essere soddisfatti. Soprattutto viene riconosciuto il loro diritto a crescere in un ambiente che garantisca relazioni affettive, educative e sociali stabili e significative.

Tale principio viene sancito con particolare forza dalla Legge 184/83, a partire dallo stesso Titolo che, con le modifiche apportate dalla legge 149/01 è diventato: "Diritto del minore ad una famiglia" e dall'art. 1 comma 1, che recita: "il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia".

La Legge riconosce il diritto di ogni bambino o ragazzo a crescere nella propria famiglia o nell'ambito di una famiglia affidataria e, solo se ciò non è possibile, in una comunità di tipo familiare.

L'accento posto sulla "famiglia del bambino", ha contribuito a spostare l'attenzione dei servizi, delle istituzioni, ed anche del legislatore, dalla protezione del bambino o ragazzo minore di età, al sostegno del suo mondo di vita e di relazione. Il tentativo è quello di abbandonare una visione meramente centrata sul disagio, per spostare l'attenzione sulla promozione del benessere: il sostegno alla genitorialità ne diventa uno dei cardini.

La Regione Veneto ha attuato politiche di intervento verso le famiglie vulnerabili, cercando, fra l'altro, di favorire i processi di de-istituzionalizzazione attraverso la diminuzione degli allontanamenti dal nucleo genitoriale e l'aumento del numero dei bambini e dei ragazzi in affido familiare.

A partire da questi presupposti la Delibera di Giunta Regionale n. 1855/06 ha approvato e finanziato la realizzazione di un ampio progetto "Sostegno alla genitorialità sociale: interventi per lo sviluppo dell'affidamento familiare" con l'obiettivo di superare le differenze esistenti a livello regionale in riferimento al ricorso all'affido familiare rispetto all'inserimento in comunità e di sostenere e avviare in tutto il territorio regionale percorsi che possano portare alla realizzazione, il sostegno e il potenziamento dei Centri per l'affido e la Solidarietà familiare e attraverso la realizzazione, la diffusione e la validazione di linee guida regionali per l'affidamento familiare.

Oltre al sostegno allo sviluppo in ogni ambito territoriale Ulss di un Centro per l'affido e la Solidarietà familiare (Casf), il progetto ha previsto altre tre azioni:

•        la formazione degli operatori dei nascenti Centri;

•        il monitoraggio all'implementazione dei Centri;

•        l'elaborazione delle Linee Guida in un apposito gruppo di lavoro (Gruppo tecnico).

Nel corso della loro attuazione pratica, le tre azioni sono state integrate tra loro in modo che ognuna potesse beneficiare dei risultati che si andavano via via costruendo attraverso le altre.

L'incarico di realizzare il percorso per la definizione delle linee guida regionali per l'affidamento familiare è stato dato all'azienda ULSS 3 di Bassano del Grappa - Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia, che si è avvalso di un Gruppo Tecnico coordinato dal funzionario regionale responsabile dell'Ufficio Tutela - Servizio Famiglia - e da un esperto dell'Università di Padova - Dipartimento di Scienze per la Formazione. Il Gruppo era costituito da alcuni responsabili dei Casf, dei Servizi di Protezione e Cura, da un rappresentante dell'Ufficio del Pubblico Tutore dei minori e da rappresentanti di alcune associazioni particolarmente attive nell'ambito regionale sui temi dell'affido familiare. Il Gruppo Tecnico ha inoltre accompagnato la realizzazione delle attività formative e il monitoraggio delle attività progettuali.

Il percorso formativo, della durata di 7 giornate, ha coinvolto da maggio 2007 a gennaio 2008 tutti gli operatori dei Casf della Regione e i rappresentanti delle Associazioni di famiglie; il percorso è stato strutturato realizzando anche lavori di gruppo finalizzati a far emergere aspetti problematici, proposte progettuali, punti deboli e i punti forti, delle diverse pratiche in atto.

Nello stesso arco temporale sono stati effettuati alcuni incontri con i responsabili dei Centri per l'affido (Gruppo di monitoraggio), verificandone l'implementazione nei 21 ambiti territoriali ed affrontando alcune tematiche chiave del percorso dell'affidamento familiare.

Sono state inoltre realizzate due micro-indagini attraverso l'elaborazione e la somministrazione di due schede di monitoraggio rivolte agli stessi responsabili, con lo scopo di evidenziare gli aspetti problematici del processo dell'affido e le buone pratiche già in essere.

Le indicazioni, i principi, le indicazioni operative emersi dall'elaborazione del materiale che via via si redigeva nei gruppi del percorso formativo e nel Gruppo di monitoraggio hanno consentito al Gruppo tecnico di elaborare il documento "Linee Guida 2008 per i Servizi Sociali e Socio Sanitari. L'affido familiare in Veneto. Cultura, orientamenti, responsabilità e buone pratiche per la gestione dei processi di affidamento familiare." denominato "Linee Guida per l'affido" (Allegato A, parte integrante del presente documento).

Le Linee Guida per l'affido rispondono alla necessità di promuovere la pratica dell'affido in tutto il territorio regionale, definendo una cornice progettuale e operativa comune, finalizzata a garantire ai minori in situazione di disagio e alle loro famiglie processi di presa in carico caratterizzati da alta qualità, appropriatezza, omogeneità, nel rispetto del diritto fondamentale di ogni minore di crescere nella propria famiglia.

Malgrado dal punto di vista normativo l'istituto dell'affido familiare sia previsto fin dal 1983 (Legge 184/83) e, nella normativa regionale, dal 1984 (con il R.R. 8/84), al momento di approvazione della DGR 1855/06 la realtà regionale si presentava disomogenea sia in termini quantitativi che in termini organizzativi, con la positiva presenza, tuttavia, di molte esperienze territoriali nelle quali si erano sviluppati servizi, equipes o centri dedicati specificatamente alla promozione, alla formazione e al sostegno delle famiglie affidatarie.

Le Linee Guida per l'affido che si propone di approvare con il presente provvedimento (Allegato A) vogliono valorizzare il patrimonio di esperienza e di conoscenza nato a partire da queste realtà, attraverso l'implementazione in tutto il territorio regionale di precise procedure che dovranno caratterizzare i progetti di affidamento familiare, con la consapevolezza però, che in una situazione disomogenea come quella attuale, una delle premesse per l'effettivo sviluppo dell'affido familiare è anche l'esplicitazione e la condivisione delle premesse teoriche e culturali che stanno alla base delle scelte procedurali e operative.

Le Linee Guida per l'affido che si propone di approvare (Allegato A, parte integrante del presente provvedimento) sono quindi strutturate in tre parti: la prima parte, intitolata "La cornice di riferimento", delinea la cornice di senso generale nella quale il processo di affido si realizza, descrivendone le premesse teoriche e culturali; la seconda parte, intitolata "Il processo", descrive le procedure, le prassi operative, le responsabilità e i percorsi di presa in carico che dovranno seguire gli operatori si occupano di affidamento familiare nella regione del Veneto; la terza parte, "Questioni aperte ed approfondimenti", tocca alcuni ambiti problematici presenti nella quotidianità degli operatori ma che non trovano ancora una chiara definizione normativa e, a volte, anche teorica.

Le Linee Guida per l'affido si inseriscono in un processo più ampio di qualificazione dei procedimenti di presa in carico dei bambini e dei ragazzi in situazione di disagio, segnato in particolare dall'approvazione delle "Linee Guida 2008 per la cura e la segnalazione", approvate con Delibera di Giunta Regionale n. 569/08, che rappresentano la cornice operativa e istituzionale entro la quale le Linee Guida per l'affido si inseriscono.

Al fine di favorire il recepimento e di dare attuazione alle indicazioni delle Linee Guida per l'affido, si ritiene importante darne ampia diffusione presso tutti i servizi e gli enti che nel territorio regionale si occupano di cura, protezione e tutela dei minori.

A questo proposito si ricorda che la deliberazione di Giunta Regionale n. 2416 dell' 8 agosto 2008 "Linee di indirizzo regionali per lo sviluppo dei servizi di protezione e tutela del minore - Biennio 2009/2010", fornisce indicazioni rispetto a quali dovranno essere i percorsi di recepimento e validazione delle Linee Guida per l'affido sia a livello locale che regionale, inserendone il recepimento all'interno di un più ampio percorso di analisi, riflessione e programmazione che dovrà essere realizzato in ogni ambito territoriale sul tema della protezione, cura e tutela dei bambini e dei ragazzi.

Il relatore propone pertanto:

-        di approvare il documento denominato "Linee Guida 2008 per i Servizi Sociali e Socio Sanitari. L'affido familiare in Veneto. Cultura, orientamenti, responsabilità e buone pratiche per la gestione dei processi di affidamento familiare", come definito dal Gruppo Tecnico istituito con DGR 1855/06 e riportato in allegato (Allegato A, parte integrante del presente documento);

-        di affidare all'Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia, presso l'azienda
Ulss 3 di Bassano del Grappa, la stampa del documento di cui al punto precedente e di darne ampia diffusione fra i professionisti dei servizi sociali e socio sanitari pubblici e privati e delle associazioni di privato sociale che operano nell'ambito regionale;

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, II° comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

-          vista la L. n. 184/83;

-          vista la L. n. 176/91;

-          vista la L. n. 104/92;

-          vista la L. n. 328/00;

-          vista la L. n. 149/01;

-          vista la L. n. 451/97;

-          vista la L.R. n. 55/82;

-          visto il R.R. 8/84;

-          vista la L. R. n. 42/88;

-          visto la L.R. n. 11/01;

-          vista la DGR n. 7651/92;

-          vista la DGR n. 520/04;

-          vista la DGR n. 1855/06;

-          vista la DGR n. 4588/07;

-          vista la DGR n. 3827/07;

-          vista la DGR n. 569/08;

-          vista la DGR n. 675/08;

-          vista la DGR n. 2416/08;]

delibera

  1. di approvare il documento denominato "Linee Guida 2008 per i Servizi Sociali e Socio Sanitari: L'affido familiare in Veneto. Cultura, orientamenti, responsabilità e buone pratiche per la gestione dei processi di affidamento familiare" (Allegato A, parte integrante del presente provvedimento);
  2. di affidare all'Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia, presso l'azienda
    Ulss 3 di Bassano del Grappa, la stampa del documento di cui al punto precedente e di darne ampia diffusione fra i professionisti dei servizi sociali e socio sanitari, pubblici e privati e delle associazioni di privato sociale che operano nell'ambito regionale.

(seguono allegati)

3791_AllegatoA_211709.pdf

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