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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 1 del 01 gennaio 2008


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 3827 del 27 novembre 2007

Piano Regionale Infanzia, Adolescenza, Famiglia: biennio gennaio 2008-dicembre 2009

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'Assessore alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, riferisce quanto segue:

La legge 328 dell'8 novembre 2000 art. 1 (principi generali e finalità) dispone che la Repubblica assicuri alle persone e alle famiglie un sistema integrato di azioni, progetti e servizi sociali, e promuova interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza.

Al comma 3. la legge specifica che la programmazione e l'organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli enti locali, alle regioni ed allo Stato, in ottemperanza a quanto disposto dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

Nel ricordare che la legge in questione individua nei Comuni la titolarità delle funzioni amministrative concernenti gli interventi da svolgersi a livello locale e la concorrenza alla programmazione regionale che appunto è funzione specifica delle Regioni oltre che il coordinamento e l'indirizzo degli interventi sociali nonché di verifica della rispettiva attuazione a livello territoriale, assume una posizione di rilievo quanto indicato all'Art. 16 (Valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari).

Quest'ultimo fa esplicito riferimento ad un sistema integrato di interventi e servizi sociali in cui peculiare è la famiglia nella formazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale, nel sostegno e nella valorizzazione dei molteplici compiti che essa svolge.

Alle famiglie è riconosciuto il ruolo fondamentale che ricoprono sia nei momenti critici e di disagio, sia nello svolgersi della vita quotidiana; ragione per cui viene messa in risalto l'esigenza di favorire le relazioni, la corresponsabilità e la solidarietà fra generazioni, di sostenere le responsabilità genitoriali, di promuovere le pari opportunità e la condivisione di responsabilità tra donne e uomini, di riconoscere l'autonomia di ciascun componente della famiglia.

La Programmazione Regionale nell'ambito sociale muove da questi presupposti, ai quali deve necessariamente abbinare gli esiti delle precedenti programmazioni che hanno visto il loro sviluppo negli ultimi decenni; infatti la Regione del Veneto ha colto il nuovo orientamento delle politiche e dei servizi all'infanzia e adolescenza anticipando alcuni strumenti innovativi e affiancando a modalità preesistenti di erogazione dei servizi, specifici e compositi interventi negli ambiti della prevenzione, tutela e della promozione.

Evidenziando che il dettato della L. 328/00 ha trovato piena sintonia nella programmazione regionale del Veneto, seppur antecedente alla sua promulgazione, e che la legge 285/97 ha innescato, tra diverse difficoltà, un processo culturale di rispetto e riconoscimento, del valore della persona anche nei periodi di crescita, si mette in risalto che la "programmazione sociale veneta" ha riconosciuto a pieno titolo soggetti di diritto anche i minori d'età, includendo il percorso che va dal concepimento, alla nascita al periodo neonatale, all'infanzia e all'adolescenza. Si è costituita così la premessa per l'avvio e il consolidamento di una attenzione diffusa verso i diritti dei cittadini in crescita.

Considerato come in questi ultimi anni ha assunto valore e importanza la genitorialità adottiva, e che il Veneto ha saputo creare una rete di iniziative e servizi a favore della coppia che si avvicina all'adozione, della famiglia e del minore adottato, caratterizzata dalla qualificazione degli operatori e degli interventi, dalla ricerca di forme di integrazione fra tutti i soggetti impegnati, dalla ricerca di forme di accompagnamento e dalla valorizzazione, unitarietà e continuità degli interventi.

Considerato che la Regione del Veneto ha accolto il mandato della legge 285/97 protraendo ben oltre la sua scadenza la progettazione da essa scaturita, valutata l'importanza e la priorità nel tener conto, nella programmazione sociale, delle fasce d'età infanzia e adolescenza in quanto prodromiche allo sviluppo delle persone e della società "per e in" un contesto di benessere.

L'esperienza e gli interventi fino ad oggi realizzati, hanno determinato la convinzione che per il rispetto e l'esigibilità dei diritti dei bambini e dei ragazzi, devono maturare politiche per l'infanzia che rispondano a requisiti di unitarietà e globalità e dove i diversi attori e soggetti che popolano i mondi di vita, siano tra loro in dialogo.

L'eredità lasciata dalla L. 285/97, sia in termini di finalità che di risorse ad esse destinate, va ricondotta alla programmazione specifica delle politiche sociali regionali, impegnando risorse, all'interno del piano sociale regionale dettagliatamente destinate all'area minori e della famiglia, mediante un Piano Infanzia Adolescenza Famiglia, da ora denominato PIAF.

Riconosciuta la priorità degli interventi rivolti ai soggetti in crescita ed alle loro famiglie e la volontà di sostenere e rilanciare un processo di collaborazione ed integrazione degli interventi e dei servizi rivolti all'infanzia, all'adolescenza e alle famiglie, il PIAF, con la finalità appunto di promuovere appieno una programmazione biennale che ponga in primo piano Infanzia, Adolescenza e Famiglia, prevede:

  1. di sostenere in parte la programmazione locale definita nei Piani di Zona;
  2. di delineare una programmazione regionale dove si individuano obiettivi precisi a cui lavorare con modalità condivise a livello dell'intero territorio regionale;
  3. che siano garantite, soprattutto nell'ambito dell'adozione e dell'affido forme di coordinamento a livello provinciale o interprovinciale; 
  4. che ogni ambito territoriale ULSS provveda ad armonizzare ed ottimizzare interventi e risorse derivanti dai precedenti punti a. e b. con le realtà locali.

Per la programmazione di cui al precedente punto a., la Giunta Regionale individua nei Piani di Zona lo strumento principe atto a garantire la realizzazione della piena integrazione programmatica ed operativa tra servizi sociali, sanitari, socio-sanitari e tra le loro rispettive articolazioni interne entro ambiti territoriali omogenei.

Il PIAF prevede il suo svolgersi nel biennio 2008-2009 al fine di pervenire ad un collegamento temporale con il Piano di Zona.

Il PIAF si riferisce agli ambiti territoriali coincidenti con le n. 21 Conferenze dei Sindaci che sono chiamate a definire obiettivi, priorità e progetti per ogni territorio coinvolgendo i soggetti interessati; indica nella figura del Direttore Sociale delle ULSS il soggetto referente per l'area Infanzia, Adolescenza e Famiglia che si avvale, per la parte amministrativa, degli Uffici di Piano posti in seno all'Azienda ULSS.

Per il biennio 2008-2009, il PIAF focalizza le seguenti aree:

1.       Piano di Zona: sostegno di alcune progettualità definite dalla Conferenza dei Sindaci nei nuovi Piani di Zona in merito all'Area che corrisponde all'Infanzia, Adolescenza e Famiglia.

2.       Consolidamento del sistema di Reti di famiglie, reti di solidarietà per l'infanzia e l'adolescenza: promozione e sostegno di capitale sociale familiare per l'animazione e lo sviluppo di un tessuto sociale comunitario. Si tratta di sollecitare gli attori che abitano il territorio a mobilitare e rendere efficaci e visibili le risorse presenti nel territorio per favorire la creazione di reti di solidarietà stabili, che si configurino quali reti per la normalità. Politiche che pongono la famiglia nelle condizioni di assolvere alle sue molteplici funzioni sociali, potenziando le reti di famiglie, e l'associazionismo familiare, la promozione di interventi socio-educativi per favorire forme di accoglienza del minore e della famiglia in difficoltà, in una rete integrata di servizi e con particolare riferimento alla promozione e valorizzazione dell'affido familiare in tutte le sue espressioni.

3.       Riconoscimento e valorizzazione dell'adolescenza. Nel riconoscere che l'adolescenza nella vita della persona, è un periodo di transizione tumultuoso e delicato in cui si verifica il difficile passaggio dalla condizione di "bambino" a quella di "adulto" determinando problemi che sono, logicamente, numerosi e che, pur rientrando in genere nella fisiologia più che non nella patologia, comportano uno stato di ansia e di timore per l'adolescente. Nella trasformazione del giovane sono indubbiamente coinvolte la famiglia, la scuola e la società intera. In questa cornice è necessario individuare modalità e progettualità che siano rivolte all'adolescente e alla famiglia, alla scuola e ai momenti ricreativi presenti a livello locale, per valorizzare e favorire la creazione e il riconoscimento dello spazio e del tempo necessari per decifrare i passaggi di crisi. Valorizzare altresì la produttività degli adolescenti e soprattutto creare un sistema valoriale che dia riconoscimento a tale produttività anche attraverso la promozione degli adolescenti al volontariato in ambito sociale, ambientale, culturale e sanitario ecc..

4.       Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo. Si tratta principalmente di dare continuità agli interventi in essere e che si sono via via sviluppati in questi ultimi anni (prima in relazione alla sensibilizzazione e all'informazione, poi in relazione al post adozione ed infine nel periodo dell'attesa), di bilanciare l'attenzione nei confronti della fase dell'attesa e di ridurre la frammentazione, rischio insito nella procedura adottiva, così come disegnata dalla normativa nazionale in vigore, di sviluppare percorsi di accompagnamento unitari e coerenti lungo tutte le fasi del procedimento adottivo, cercando forme di integrazione fra enti autorizzati ed équipe territoriali sia nelle fasi di programmazione e monitoraggio delle iniziative, sia in quelle di realizzazione.
Si vuole quindi: valorizzare la dimensione dell'accompagnamento alla scelta e in tutte le fasi del procedimento, con l'aggiunta degli interventi nella fase dell'attesa anche da parte delle équipe adozioni e, anche per le adozioni nazionali come per le internazionali, sviluppare e dare stabilità agli interventi di sostegno della famiglia e del minore sia nella fase dell'attesa che nel post adozione; individuare forme di verifica ed intervento che coinvolgono sia le équipe adozioni che gli enti autorizzati, anche su singole segnalazioni.

L'Allegato A, parte integrante il presente provvedimento, riporta la scheda grazie alla quale vengono specificati i progetti dei Piani di Zona (area Infanzia, Adolescenza e Famiglia) recentemente approvati, che ogni Conferenza dei Sindaci intende finanziare con il 30% dei fondi regionali (punto 1).

L'Allegato B, parte integrante il presente provvedimento, riporta la scheda grazie alla quale vengono specificate le azioni e i progetti del PIAF, di cui ai punti 2. e 3., ritenuti prioritari e le modalità di attuazione, specificando gli obiettivi che si intendono raggiungere e la relativa tempistica.

Le schede Allegato A e Allegato B, parti integranti del presente provvedimento, compilate e approvate dalla Conferenza dei Sindaci, saranno raccolte dalla Direzione Regionale per i Servizi Sociali, Servizio Famiglia, Ufficio Politiche e Coordinamento Piani e Programmi per la Famiglia, al fine di una verifica sulla coerenza e congruità agli obiettivi regionali.

Le modalità di predisposizione e raccolta delle progettualità di cui al punto 4. "Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo" saranno definite mediante un successivo provvedimento del Dirigente Regionale competente, in relazione alla revisione del nuovo Protocollo Operativo, previsto ai sensi dell'art. 39 bis della legge 184/03, oggetto di uno specifico provvedimento deliberativo in via di approvazione.

Per l'analisi e la valutazione delle complessive progettualità locali, si rende necessario istituire un gruppo di lavoro coordinato dal Dirigente Regionale del Servizio Famiglia e composto da Funzionari Regionali del Servizio Famiglia, da referenti dell'Osservatorio Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia, supportati dal contributo di esperti esterni di comprovata esperienza nei diversi settori.

Il gruppo di lavoro, successivamente alla raccolta di tutte le progettualità presentate, dovrà predisporre un modello finalizzato ad individuare le modalità di monitoraggio per conoscere l'efficacia e la sintonia dei PIAF locali con le disposizioni regionali.

Premesso che con deliberazione n. 4139 del 19 dicembre 2006, la Giunta Regionale ha approvato la riorganizzazione della rete di rilevazione, elaborazione e analisi dei dati relativi alle dinamiche dell'utenza e delle attività dei servizi, afferenti alle Direzioni della Segreteria Regionale Sanità e Sociale.

Considerato che l'attività dell'Osservatorio Regionale Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia è finalizzata a:

  1. supportare l'Amministrazione Regionale nella definizione di un sistema di monitoraggio e di valutazione degli interventi delle azioni assicurate dalla rete dei servizi sociali e socio-sanitari;
  2. sviluppare un sistema informativo sociale regionale capace di garantire uno stretto raccordo con il più ampio e articolato Sistema Informativo Regionale sul piano metodologico, della tipologia dei dati e delle informazioni trattate, delle responsabilità e degli strumenti di gestione.

Considerati inoltre gli obiettivi nel presente atto individuati, in relazione ad Infanzia, Adolescenza e Famiglia, nonché al fine di garantire la coerente continuità tra quanto attuato dall'Osservatorio Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia, in relazione: ai servizi prima infanzia, ai servizi attivati in virtù del Bando Regionale Mamma per Mamme, alla L. 285/97, alla Tutela, al Marchio Famiglia al sostegno a tutte le attività di monitoraggio delle progettualità e sostegno alle sperimentazioni attivate.

Il relatore propone che l'Osservatorio Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia sia incaricato a supportare la Direzione Regionale per i Servizi Sociali, in particolare, Servizio Famiglia:

  • nell'accompagnamento e nel monitoraggio delle progettualità territoriali;
  • nel garantire adeguata collaborazione allo svolgimento delle funzioni necessarie alla lettura degli aspetti determinanti l'evoluzione e il cambiamento dell' infanzia, adolescenza, famiglia nel Veneto;
  • nel coordinamento per la realizzazione di una indagine finalizzata ad evidenziare criticità e livelli di soddisfazione nel rapporto fra l'insieme del sistema dei servizi, delle coppie, famiglie e dei bambini che sono interessati dai procedimenti adottivi nel Veneto.

Le spese di realizzazione del PIAF nelle diverse articolazioni ed aree, troveranno copertura sui fondi stanziati per gli esercizi 2008 e 2009, al capitolo di spesa 61231 del Bilancio Regionale, "Fondo per Infanzia e Adolescenza" destinando, in previsione, per tali progettualità, € 3.500.000,00 per anno.

Precisato che ogni Conferenza dei Sindaci, nell'individuare le priorità del proprio Piano di Zona e nel predisporre la progettazione del PIAF si impegna a compartecipare alla spesa preventivata per un importo non inferiore al 20%, sulla disponibilità di tale Fondo si prevede di destinare:

  1. il 30% dell'importo assegnato per il 2008 alla realizzazione delle priorità individuate in ogni Piano di Zona secondo quanto dichiarato nelle schede di cui all'Allegato A, parte integrante del presente atto. Gli Enti beneficiari sono individuati nelle 21 Aziende ULSS del Veneto;
  2. l'1 % dell'importo assegnato per il 2008, agli Uffici di Piano delle 21 Aziende ULSS del Veneto per le attività connesse alla conduzione di ogni PIAF;
  3. il 50% dell'importo assegnato per il 2008, a favore delle 21 Aziende ULSS del Veneto per la realizzazione del PIAF, secondo quanto dichiarato nelle schede di cui all'Allegato B, parte integrante del presente atto;
  4. il 17,50% dell'importo assegnato per il 2008 in relazione al raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 4. "Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo";
  5. l'1,50% dell'importo assegnato per il 2008, a favore della Azienda ULSS 3 Bassano del Grappa, sede dell'Osservatorio regionale Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia per l'accompagnamento ed il monitoraggio delle progettualità territoriali rientranti nel PIAF e per coordinare la realizzazione una indagine finalizzata a far emergere criticità e livelli di soddisfazione nel rapporto fra l'insieme del sistema dei servizi, delle coppie, famiglie e dei bambini che sono interessati dai procedimenti adottivi nel Veneto

Consecutivamente all'approvazione della Legge Regionale di Bilancio, con ulteriore atto, la Giunta Regionale assegnerà, proporzionalmente, ad ogni ambito territoriale ULSS, una quota utile per realizzare quanto indicato da ogni Conferenza dei Sindaci con proprio provvedimento.

Il riparto del fondo ai 21 Ambiti territoriali ULSS, affinché predispongano quanto necessario per rendere coerente ed efficace l'adesione al futuro piano regionale infanzia, adolescenza e famiglia sarà effettuato adottando i seguenti criteri :

1)      Tasso minorile su popolazione generale (Dati ISTAT)

15%

2)      N. di minori presenti sul territorio (Dati ISTAT)

60 %

3)      Minori stranieri (Dati Ufficio Statistico Regionale)

10%

4)      Minori in struttura e in affido familiare (Dati Osservatorio Regionale Infanzia, Adolescenza Giovani e Famiglia)

5%

5)      Rapporto minori in struttura e affido fam./minori presenti sul territorio ( Dati Osservatorio Regionale per l'Infanzia e Adolescenza e dati ISTAT)

10%

I criteri di ripartizione saranno disposti con successivo provvedimento di Giunta Regionale che nel medesimo atto, definirà le modalità di assegnazione della parte del fondo relativa allo "Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo".

Entro e non oltre il 18.12.2007, il Direttore dei Servizi Sociali dovrà trasmettere con atto deliberativo e previa approvazione dell'Esecutivo della Conferenza dei Sindaci, le schede di cui agli Allegati A e B, parti integranti il presente provvedimento.

Sulla base delle schede compilate, la Direzione Regionale dei Servizi Sociali provvederà con proprio Decreto all'approvazione dei progetti territoriali.

Il relatore conclude la propria relazione sottoponendo all'approvazione della Giunta Regionale il

LA GIUNTA REGIONALE

-          udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, II° comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

  • vista la L.R. 11/01;
  • vista la L.R. n. 39/01;
  • vista la L.R. n. 3/07 ;
  • vista la legge 4.5.1983, n.184;
  • vista la legge 8.6.1990, n.142;
  • vista la legge 8.8.1997, n. 285;
  • visto il D.Lgs. 112/98;
  • vista la legge. 328/2000;
  • vista la L.R. 3/07 "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2007 e pluriennale 2007-2009;
  • visto il Piano Nazionale di Azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva anni 2002-2004;
  • vista la DGR 1855/06;
  • vista la DGR 4239/06;
  • vista la DGR 2640/07. ]

delibera

1.    di approvare la parte in premessa del presente provvedimento;

2.    di approvare l'Allegato A el'Allegato B parti integranti del presente provvedimento, che dovranno pervenire compilati alla Direzione Regionale per i Servizi Sociali entro il 18 dicembre 2007;

3.    di recepire ed attuare le indicazioni espresse nella presente deliberazione, confermando la referenza tecnica ed amministrativa dei PIAF in capo ai Direttori Sociali delle 21 ULSS coadiuvati dal punto di vista amministrativo dagli Uffici di Piano delle medesime;

4.    di disporre che ogni Conferenza dei Sindaci, nell'individuare, relativamente al punto 1., le priorità del proprio Piano di Zona e nel predisporre, relativamente al punto 2., la progettazione del PIAF, si impegna a compartecipare alla spesa preventivata per un importo non inferiore al 20%;

5.    di incaricare l'Osservatorio Infanzia, Adolescenza, Giovani e Famiglia con sede presso l'Azienda ULSS 3 di Bassano del Grappa, a supportare la Direzione Regionale per i Servizi Sociali, in particolare, Servizio Famiglia, per l'accompagnamento ed il monitoraggio delle progettualità territoriali rientranti nel PIAF; nonché assicurare adeguata collaborazione allo svolgimento delle funzioni necessarie alla lettura e analisi degli aspetti determinanti l'evoluzione e il cambiamento dell' infanzia, adolescenza, famiglia nel Veneto e di coordinare la realizzazione di una indagine finalizzata a far emergere criticità e livelli di soddisfazione nel rapporto fra l'insieme del sistema dei servizi, delle coppie, famiglie e dei bambini che sono interessati dai procedimenti adottivi nel Veneto.

6.    di prenotare la spesa per la realizzazione del PIAF, pari ad € 3.500.000,00, sullo stanziamento del capitolo di spesa 61231"Fondo per Infanzia e Adolescenza" del Bilancio pluriennale della Regione 2007-2009 relativo all'esercizio 2008, articolando tale finanziamento nel modo seguente :

  • il 30% alla realizzazione delle priorità individuate in ogni Piano di Zona secondo quanto dichiarato nelle schede di cui all'Allegato A, parte integrante del presente atto. Gli Enti beneficiari sono individuati nelle 21 Aziende ULSS del Veneto;
  • l'1 % dell'importo assegnato per il 2008, agli Uffici di Piano delle 21 Aziende ULSS del Veneto per le attività connesse alla conduzione di ogni PIAF
  • il 50% a favore delle 21 Aziende ULSS del Veneto per la realizzazione del PIAF, secondo quanto dichiarato nelle schede di cui all'Allegato B, parte integrante del presente atto;
  • il 17,50% per il raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 4. "Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo";
  • l'1,50% a favore della Azienda ULSS 3 Bassano del Grappa, sede dell'Osservatorio regionale Infanzia, Adolescenza Giovani e Famiglia per le attività di cui al precedente punto 5.

7.       di incaricare la Direzione Regionale per i Servizi Sociali, a provvedere con Decreto Dirigenziale, all'approvazione dei progetti territoriali di cui al punto 2, in riferimento ai Piani di Zona e ai Piani Infanzia, Adolescenza, Famiglia, dettagliati in parte motiva;

8.       di dare mandato al Dirigente Regionale per i Servizi Sociali di individuare con proprio provvedimento le modalità di predisposizione e raccolta delle progettualità che hanno per obiettivo lo "Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo" in relazione alla revisione del nuovo Protocollo Operativo, previsto ai sensi dell'art. 39 bis della legge 184/03, oggetto di uno specifico provvedimento deliberativo in via di approvazione;

9.       di rinviare ad un successivo provvedimento di Giunta Regionale la definizione dei criteri di ripartizione nonché la modalità di assegnazione della parte del fondo relativa allo "Sviluppo e consolidamento delle iniziative a favore della coppia che intende adottare e per il sostegno del bambino adottato e della sua famiglia in tutte le fasi dell'iter adottivo";

10.   di rinviare a successivo atto del Dirigente della Direzione Regionale per i Servizi Sociali l'assegnazione del fondo suddetto ad ogni ambito territoriale ULSS ed il relativo impegno di spesa sul Bilancio di Previsione della Regione per l'esercizio 2008.

(seguono allegati)

3827_AllegatoA_202203.pdf
3827_AllegatoB_202203.pdf

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