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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 104 del 04 dicembre 2007


Materia: Programmazione

Deliberazione della Giunta Regionale n. 3517 del 06 novembre 2007

Programmazione decentrata - Riconoscimento Intese Programmatiche d'Area (IPA). (Art. 25 l.r. 35/2001; DGR 2796/2006).

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'Assessore alle Politiche dell'Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell'Innovazione e alle Politiche Istituzionali, avv. Fabio Gava, riferisce quanto segue.

La legge regionale del Veneto 29 novembre 2001, n. 35 "Nuove norme sulla programmazione", ha ridisegnato e rafforzato l'impianto programmatorio previsto dalla precedente l.r. n. 40/1990 fondando l'attività di programmazione regionale su cinque strumenti base: il Programma Regionale di Sviluppo (PRS), i Piani regionali di settore, il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF), il Piano di Attuazione e Spesa (PAS) e il Bilancio (annuale e pluriennale).

In attesa della messa a pieno regime degli istituti della legge regionale di programmazione, l'attività di programmazione regionale negli scorsi anni ha beneficiato delle possibilità offerte da due preesistenti strumenti normativi, sia di fonte regionale che statale.

Nello specifico ci si riferisce alla legge regionale n. 13/1999 "Interventi regionali per i Patti territoriali" e al complesso delle norme generate dalla legge 662/1996 "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica" e specificate da numerose delibere CIPE (nn. 142/1999, 84/2000, 138/2000, 36/2000, 17/2003, 20/2004, 35/2005, 3/2006), a cui la Regione ha affiancato una consistente quota di cofinanziamento.

Pertanto, nella logica di avvicinare tali strumenti alle nuove forme di programmazione della citata l.r. 35/2001, sono state apportate - con disposizioni delle leggi finanziarie per gli anni 2003 e 2004 - alcune variazioni ed integrazioni che allargavano l'originale latitudine di intervento.

D'altra parte, contestualmente alla formazione del primo PAS, la Giunta regionale ha inteso avviare anche le Intese Programmatiche d'Area (IPA), dato che l'art. 25 della l.r. 35/2001 prevede che il PAS, con l'intesa delle Amministrazioni provinciali, delle Comunità montane e dei Comuni, possa essere sviluppato per aree subregionali.

Le IPA sono lo strumento con cui la Regione Veneto offre la possibilità agli Enti pubblici locali e alle Parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione regionale, attraverso la definizione di accordi e la formulazione di proposte finalizzate allo sviluppo socio-economico.

Le IPA rappresentano, dunque, momenti di concertazione con funzioni di analisi del territorio e di proposta in ordine alle azioni di sviluppo che si rilevano come prioritarie per il territorio stesso.

Si tratta di un metodo di co-decisione attraverso il quale vengono formulate proposte politiche con l'obiettivo di incidere non solo sulla programmazione regionale ma anche su quella degli stessi Comuni coinvolti, "vincolando" su base volontaria le politiche e gli strumenti di programmazione dei soggetti agli obiettivi e alle strategie comuni.

Finora, la Regione del Veneto ha lasciato che le iniziative locali si sviluppassero spontaneamente, approvando, con D.G.R. n. 2796/2006, soltanto alcune linee di orientamento per la costituzione e la gestione delle IPA.

I Patti territoriali (l.r. 13/1999) hanno modificato la propria organizzazione evolvendo nella direzione delle IPA. Trattasi di realtà poste in aree sottoutilizzate che avevano già sottoscritto un Protocollo d'intesa fra le parti e che, usufruendo delle possibilità offerte dalla l.r. 13/1999 "Interventi regionali per i Patti territoriali" e dalla d.g.r. 1070/2003, hanno prodotto tra l'altro documenti di programmazione locale che sono risultati nella maggior parte dei casi un effettivo avanzamento rispetto a quanto previsto dall'art.25 della l.r. 35/2001.

Inoltre, dato che, a partire dalla nuova fase di programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 - Regolamento CE 1083/2006, non è più prevista la zonizzazione Obiettivo 2, anche altre tre aree, diverse da quelle precedentemente coinvolte nei Patti territoriali, hanno messo in essere iniziative locali spontanee per costituirsi in IPA. Queste sono: Camposampierese, Castellana e Alpago.

La proposta di IPA del Camposampierese riguarda 11 comuni della Provincia di Padova, otto dei quali appartenenti all'Unione dei Comuni del Camposampierese (Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, S. Giorgio delle Pertiche, S. Giustina in Colle, Villa del Conte, Villanova di Camposampiero e Campodarsego), altri tre all'Unione dei Comuni dell'Alta Padovana (Massanzago, Piombino Dese e Trebaseleghe), per un totale di circa 90.000 residenti per una superficie di 225,87 kmq.

L'area così costituita ha sottoscritto un Protocollo d'Intesa per l'attivazione dell'IPA del Camposampierese il 19 maggio 2005, cui hanno aderito anche Enti locali come la Provincia di Padova, l'Unione dei Comuni del Camposampierese e l'Unione dei Comuni dell'Alta Padovana; Parti economiche e sociali come Unindustria, la CIA, la CNA, l'UPA, l'ASCOM, la Confesercenti, la CISL, la CGIL e la UIL; nonché altri Enti pubblici come l'AATO Brenta, la SE.TA Spa e il Consorzio Sinistra Medio Brenta.

Tale Protocollo d'Intesa ha individuato nel metodo della collaborazione tra enti pubblici e della concertazione tra le Parti economiche e sociali, la modalità di elaborazione, di gestione e di attuazione dell'IPA del Camposampierese, istituendo a tal fine come sede di concertazione permanente un "Tavolo di concertazione", espressione del partenariato istituzionale ed economico-sociale locale, al quale far partecipare i rappresentanti legali (o loro delegati) dei singoli Comuni e delle relative Unioni, della Provincia di Padova, delle Parti economiche e sociali, nonché di altri enti pubblici e altre associazioni rappresentative di interessi collettivi, insediati nel territorio del Camposampierese.

Il Tavolo di concertazione si è dotato inoltre di un Regolamento interno che ne disciplina finalità e funzioni, garantisce trasparenza e certezza delle scelte e prevede i tempi e le modalità di convocazione, le regole dello svolgimento delle riunioni e le forme delle decisioni.

Come soggetto capofila, in qualità di Soggetto responsabile dell'IPA per lo svolgimento delle funzioni amministrative connesse all'attività di segreteria tecnica, è stato individuato il Presidente pro-tempore dell'Unione dei Comuni del Camposampierese.

L'IPA del Camposampierese ha predisposto una prima analisi socio-economica del territorio e una relazione sugli esiti dell'attività di concertazione locale nel mese di dicembre 2005, aggiornata poi con la "Proposta di documento programmatico d'area 2007 - 2009" approvata dal Tavolo di concertazione il 10 aprile 2007.

Tale documento contiene la definizione dell'area, la diagnosi territoriale, la descrizione dell'idea - forza e l'individuazione degli obiettivi strategici di sviluppo locale, la descrizione delle azioni necessarie per risolvere i problemi fondamentali, l'elenco delle iniziative e degli interventi strutturali strategici in ordine di priorità, la definizione degli impegni e delle modalità di cooperazione tra i soggetti, le modalità e gli strumenti che saranno attivati per il monitoraggio degli interventi, i tempi, le modalità e gli esiti dell'attività di concertazione locale.

Nel giugno 2007 l'Elenco degli interventi strutturali e delle iniziative è stato ulteriormente specificato e articolato in ordine di priorità per Assi, Misure e Azioni.

Nei Comuni dell'IPA Camposampierese è stato attivato anche un PATI (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale) - Legge urbanistica 11/2004, per rispondere all'esigenza di coordinare le scelte urbanistiche dell'area con la programmazione socio - economica locale.

L'IPA della Castellanasi è costituita nel territorio di 7 comuni della Provincia di Treviso: Altivole, Catelfranco Veneto, Castello di Godego, Loria, Resana, Riese Pio X e Vedelago (231,70 kmq, popolazione residente pari a 88.698 ab.).

Il 19 aprile 2006 è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa per l'attivazione dell'IPA della Castellana, cui hanno aderito anche Parti economiche e sociali come l'Associazione ARCA-CNA, l'Associazione Artigianato Trevigiano, l'Associazione AS.COM. - Associazione Commercianti ed Esercenti, l'Associazione Coltivatori Castellana, l'Associazione Confartigianato A.A.M.T., l'Associazione Confesercenti, la Confederazione Italiana Agricoltori, la Federazione Coltivatori diretti e l'Unione degli Industriali della Provincia di Treviso - Unindustria Treviso.

Il Protocollo d'Intesa ha previsto l'istituzione di un Tavolo di concertazione permanente, espressione del partenariato istituzionale ed economico-sociale locale, al quale far partecipare i rappresentanti legali, o loro delegati, dei singoli Comuni e delle Parti economiche e sociali.

Il Tavolo di concertazione si è dotato di un Regolamento interno che ne disciplina finalità e funzioni, garantisce trasparenza e certezza delle scelte e prevede i tempi e le modalità di convocazione, le regole dello svolgimento delle riunioni e le forme delle decisioni.

Come soggetto capofila, in qualità di Soggetto responsabile dell'IPA per lo svolgimento delle funzioni amministrative connesse all'attività di segreteria tecnica, è stato individuato il Comune di Castelfranco Veneto.

L'IPA della Castellana ha predisposto una prima diagnosi territoriale comprensiva di una rilevazione della dotazione infrastrutturale dell'area nel novembre 2006 che ha consentito di descrivere e mettere in evidenza le principali caratteristiche del territorio e di individuarne i punti di forza e di debolezza. La loro visione complessiva ha permesso di definire la strategia di sviluppo locale, con un documento approvato dal Tavolo di concertazione l'11 aprile 2007.

Tali documenti contengono nel loro complesso la definizione dell'area, la diagnosi territoriale, la descrizione dell'idea - forza e l'individuazione degli obiettivi strategici di sviluppo locale, la descrizione delle azioni necessarie per risolvere i problemi fondamentali e l'individuazione di tipologie di interventi strutturali, la cui definizione specifica è stata affidata a più Tavoli di lavoro e verrà successivamente approvata in via definitiva dal Tavolo di Concertazione. I documenti definiscono anche gli impegni e le modalità di cooperazione tra i soggetti, i tempi, le modalità e gli esiti dell'attività di concertazione locale.

L'area dell'Alpago, comprendente i comuni di Chies d'Alpago, Farra d'Alpago, Pieve d'Alpago, Puos d'Alpago e Tambre situati in Provincia di Belluno (un'area di circa 182,1 kmq per 9873 abitanti),ha anch'essa avviato un primo nucleo di iniziative al fine di costituirsi in IPA.

Il territorio, così raggruppato, ha sottoscritto un Protocollo d'Intesa per l'attivazione dell'IPA dell'Alpago il 2 maggio 2007, cui ha però partecipato la sola Comunità montana dell'Alpago ed i relativi Comuni; non è stata però completata la concertazione prevista con le parti economiche e sociali, in particolare per quanto riguarda l'individuazione degli interventi e l'ordine della loro priorità.

Pertanto, ora che i soggetti che si sono attivati sono abbastanza numerosi, la Regione del Veneto riconosce come Intese Programmatiche d'Area (IPA):

-        gli ex Patti Territoriali generalisti del Veneto (l.r. 13/1999) che, per il momento, hanno maturato "ope legis" le condizioni necessarie per essere considerati IPA, avendo già la Regione del Veneto riconosciuto e sottoscritto i rispettivi Protocolli d'Intesa:

1.      IPA Altopiano dei Sette Comuni;

2.      IPA Agno - Chiampo;

3.      IPA Area Centro Sud della Provincia di Venezia;

4.      IPA Area Berica;

5.      IPA Montagna Veronese;

6.      IPA Basso Veronese e Colognese;

7.      IPA Comprensorio Feltrino;

8.      IPA Cadore Centrale;

9.      IPA Pedemontana del Grappa e dell'Asolano;

10.   IPA Comelico e Sappada;

11.   IPA Riviera del Brenta;

12.   IPA Dolomiti Venete;

13.   IPA Dall'Astico al Brenta;

14.   IPA Astico Leogra;

15.   IPA Bassa Padovana;

16.   IPA Sistema Polesine;

17.   IPA Veneto Orientale;

18.   IPA Miranese;

-        i soggetti pubblici e privati (in forma associata) che, secondo quanto previsto dall'art. 25 della l.r. n. 35/2001 e dalla d.g.r. n. 2796/2006, hanno già provveduto a sottoscrivere un Protocollo d'Intesa, a costituire il Tavolo di concertazione, ad individuare un soggetto capofila in qualità di Soggetto responsabile dell'IPA e a predisporre un'analisi socio-economica del territorio ed una relazione sugli esisti dell'attività di concertazione locale:

19.   IPA Camposampierese;

20.   IPA Castellana.

Oltre a queste realtà nelle quali si è maturata o si sta maturando il processo di formalizzazione delle IPA, sono stati tenuti contatti preliminari informali per l'avvio dei processi istruttori e decisori volti alla ulteriore estensione dei processi aggregativi che conducono alla formazione delle IPA.

I territori interessati sono quelli che fanno riferimento ai Comuni di Cittadella, di Bassano del Grappa, dell'Alta Marca Trevigiana, dell'Alto Vicentino e dell'Alto Bellunese.

L'IPA dell'Alto Vicentino, in particolare, comprenderà i territori dell'ex Patto territoriale dell'Astico-Leogra, i Comuni di Recoaro Terme e Valdagno che appartenevano al Patto territoriale dell'Agno Chiampo e ulteriori comuni che precedentemente non appartenevano a nessun Patto.

Come si può ben capire, il processo voluto dalla legge regionale n. 35/2001 di creazione di un circuito di soggetti capaci di essere effettivi interlocutori della programmazione regionale in un rapporto di sussidiarietà verticale e orizzontale ad un livello territorialmente decentrato, può dirsi ben avviato.

Purtuttavia l'architettura complessiva deve essere notevolmente completata.

Vi è innanzitutto una prima questione che riguarda la copertura territoriale, come precedentemente esposto; le IPA esistenti provengono prevalentemente da trasformazioni evolutive dei Patti territoriali, e pertanto, essendo questi ammissibili solo nelle aree dei Fondi strutturali, hanno riguardato poco meno della metà del territorio regionale.

Vi è, quindi, da osservare che la dimensione territoriale, sia di quelle già esistenti che di quelle di nuova costituzione, è abbastanza lontana da quanto previsto con DGR n. 2796 del 12/09/2006, con la quale si è ipotizzato che le IPA siano per tutta la Regione del Veneto complessivamente un numero compreso tra 20 e 30.

Ed è forse da attribuire a tale insufficienza dimensionale, in prima ipotesi, oltre che alla storia della loro formazione (derivazione dai Patti territoriali) se le proposte delle IPA esistenti si manifestano più in termini di progetti da finanziare (molto spesso di livello urbano) piuttosto che di politiche di sviluppo. A conferma di ciò vi è da dire che le ultime IPA, generate specificatamente per la partecipazione al processo programmatorio regionale, sembrano avviate nella giusta strada.

Al fine di accelerare il processo evolutivo delle iniziative esistenti, è da prevedere fin da ora che i processi concertativi (Tavoli di partenariato), attuati per il prossimo futuro per la definizione di progetti o azioni su cui chiedere la contribuzione regionale o comunitaria, siano attivati su base territoriale ampia, fermo restando, al momento, la responsabilità amministrativa dei "Soggetti Responsabili" esistenti.

Infine, sotto il profilo della "governance" vi è da osservare che, una volta che il processo organizzativo avrà raggiunto una copertura territoriale significativa, sarà necessario istituzionalizzare le modalità di interfacciamento tra le istanze formulate dalle IPA e i processi di formazione dei piani di settore attivati dai diversi comparti regionali.

In attesa che l'articolazione delle IPA trovi un assestamento definitivo, vengono confermate le attività svolte per i Patti territoriali ed estese a tutto il territorio regionale, ivi comprese le attività di individuazione dei progetti da finanziare nell'ambito delle linee di bilancio "Cofinanziamento regionale di interventi previsti nei patti territoriali ed in altri strumenti di programmazione negoziata e decentrata (l.r. 06/04/1999, n. 13) (capitolo 100345).

Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all'approvazione della Giunta regionale il presente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi del'art. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione nazionale e regionale;

VISTO il regolamento CE 1083/2006;

VISTA la l. n. 662/1996;

VISTE la l.r. n. 13/1999, la l.r. n. 35/2001 e la l.r. n. 11/2004, e successive modificazioni ed integrazioni;

VISTE la d.g.r. n. 1070/2003 e la d.g.r. 2796/2006;

CONSIDERATE le motivazioni esposte in premessa dal relatore;]

delibera

1.       Di prender atto delle indicazioni descritte in premessa per il perfezionamento delle modalità della "governance" delle IPA, dando mandato alla Segreteria Generale della Programmazione di attuarla anche mediante note informative e di merito;

2.       Di riconoscere, allo stato attuale, come Intese programmatiche d'Area della Regione del Veneto i soggetti individuati in premessa e di seguito elencati:

    1. IPA Altopiano dei Sette Comuni
    2. IPA Agno - Chiampo
    3. IPA Area Centro Sud della Provincia di Venezia
    4. IPA Area Berica
    5. IPA Montagna Veronese
    6. IPA Basso Veronese e Colognese
    7. IPA Comprensorio Feltrino
    8. IPA Cadore Centrale
    9. IPA Pedemontana del Grappa e dell'Asolano
    10. IPA Comelico e Sappada
    11. IPA Riviera del Brenta
    12. IPA Dolomiti Venete
    13. IPA Dall'Astico al Brenta
    14. IPA Astico Leogra
    15. IPA Bassa Padovana
    16. IPA Sistema Polesine
    17. IPA Veneto Orientale
    18. IPA Miranese
    19. IPA Camposampierese
    20. IPA Castellana.

3.       Di prendere atto della loro attuale delimitazione geografica evidenziata nell'Allegato A che è parte integrante della presente delibera.

(seguono allegati)

3517_AllegatoA_201460.pdf

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