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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 102 del 27 novembre 2007


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 3455 del 30 ottobre 2007

Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA): operatività e finanziamento della rete regionale

(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [L'Assessore alle Politiche Sanitarie - On. Dott.ssa Francesca Martini - riferisce quanto segue.

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si configurano oggi come problema sociosanitario specifico e particolare, che negli ultimi anni ha registrato un progressivo incremento con numeri tali da rappresentare un fenomeno di grande allarme sociale. Si tratta di un complesso di forme morbose oggi comprese nell'ampia accezione di Disturbi del Comportamento Alimentare, riassuntiva di quadri clinici d'interesse psichiatrico e internistico più specificamente noti come: Anoressia nervosa, Bulimia nervosa, Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati; tra questi ultimi va inserita la patologia nota come Obesità da iperalimentazione incontrollata (BED = Binge Eating Disorder).

Per dimensione del fenomeno e per gravita dello stato morboso i DCA rappresentano già oggi un problema socio-sanitario molto importante per i Paesi del mondo occidentale e quindi anche per l'Italia: l'epidemiologia conferma l'aumento dell'incidenza di anoressia e bulimia nella popolazione; ma è soprattutto evidente l'aumento della richiesta di cura. L'incidenza di anoressia e bulimia, nella popolazione a rischio (identificabile con quella femminile compresa tra i 14 e i 25 anni), è stimabile nel suo complesso attorno al 3-4% cui si deve aggiungere un altro 5% dei casi non ancora clinicamente rilevabili. Questo determina la necessità da un lato di monitorarne l'evoluzione e dall'altro di attivare una rete di servizi su cui puntare per garantire risposte assistenziali ottimali.

Per affrontare questa problematica sociosanitaria la Giunta regionale con provvedimento n. 3540 del 19 ottobre 1999 ha emanato un "Atto di indirizzo e coordinamento per l'avvio sperimentale di un sistema di interventi in materia di Disturbi del Comportamento Alimentare" che, tra le altre cose, prevedeva l'organizzazione di una rete di servizi per la diagnosi e cura dei DCA attraverso l'attivazione in ogni provincia (di norma nell'ambito delle Aziende ULSS capoluogo e, nel caso di Padova e Verona, presso le due Aziende ospedaliere) di un Centro di Riferimento Provinciale per i DCA (CPD) con funzioni di:

•         Promozione e coordinamento tecnico funzionale, d'intesa con la Regione, delle iniziative in materia di DCA su tutto l'ambito provinciale;

•         Integrazione dell'attività clinica rivolta ai casi inviati dalle strutture operanti nel proprio ambito provinciale, con particolare riferimento alla definizione diagnostica e alla gestione terapeutica.

Inoltre, la citata D.G.R. n. 3540 del 19 ottobre 1999 prevedeva che ai CPD localizzati all'interno delle Aziende ospedaliere di Padova e Verona, sedi di Facoltà di Medicina, venissero attribuiti compiti di Centro Regionale per i DCA, con le seguenti ulteriori funzioni a livello regionale:

-        Raccolta di dati epidemiologici attraverso la medicina di base e nelle istituzioni scolastiche;

-        Coordinamento tecnico e omogeneizzazione delle iniziative di prevenzione primaria e secondaria;

-        Promozione di iniziative per la definizione di linee guida e di protocolli diagnostici, terapeutici e di follow-up;

-        Ricerca clinica e biomedica;

-        Formazione e aggiornamento del personale medico e non medico;

-        Prestazioni assistenziali cliniche e diagnostiche di alto livello e particolarmente impegnative;

-        Predisposizione e coordinamento di programmi di controllo di qualità;

-        Supporto organizzativo alle attività diagnostiche e terapeutiche dei CPD;

-        Anagrafe e valutazione delle sperimentazioni cliniche;

-        Osservatorio della migrazione sanitaria.

Infine, la citata D.G.R. n. 3540 del 19 ottobre 1999 stabiliva di riservarsi con successivo provvedimento la puntuale individuazione dei Centri di riferimento provinciale, anche in relazione alle indicazioni di programma, attività, prospettive organizzative desunte dagli specifici dati che sarebbero stati forniti dalle Aziende ULSS presenti in ambito regionale.

Successivamente, con una pluralità di provvedimenti giuntali sono stati individuati i Centri di riferimento, e in particolare:

•         Con D.G.R. n. 2410 del 21 settembre 2001 veniva approvato il progetto di costituzione del Centro di riferimento provinciale presentato dall'Azienda ULSS n. 10 Veneto Orientale, competente per l'area provinciale di Venezia esclusa l'Azienda ULSS 12 Veneziana;

•         Con D.G.R. n. 1974 del 4 luglio 2003 veniva approvato il progetto di costituzione del Centro di riferimento provinciale presentato dall'Azienda ULSS n. 6 di Vicenza, competente per l'area provinciale di Vicenza;

•         Con D.G.R. n. 70 del 21 gennaio 2005 veniva approvato il progetto di costituzione del Centro Interaziendale e Interdipartimentale con funzione di Centro di riferimento regionale presentato dall'Azienda Ospedaliera di Padova;

•         Con D.G.R. n. 371 del 11 febbraio 2005 veniva approvato il progetto di costituzione del Centro di riferimento provinciale competente per l'area provinciale di Treviso, presentato dall'Azienda ULSS n. 7 congiuntamente con le Aziende nn. 8 e 9;

•         Con D.G.R. n. 374 del 11 febbraio 2005 veniva approvato il progetto di costituzione del Centro Interaziendale e Interdipartimentale con funzione di Centro di riferimento regionale presentato dall'Azienda Ospedaliera di Verona e dall'Azienda ULSS n. 20 di Verona.

Tutti i succitati provvedimenti giuntali di individuazione dei Centri di riferimento stabilivano quale condizione operativa il rispetto dei percorsi autorizzativi previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di autorizzazione all'esercizio e di accreditamento istituzionale.

Con nota della competente Direzione regionale Piani e Programmi socio-sanitari del 18 giugno 2007, prot. N. 344343/50.07.01.07, recante per oggetto "DCA: operatività della rete regionale", veniva chiesto ai Direttori Generali delle Aziende U.L.S.S. nn. 6, 9, 10, 16 e 20 e delle Aziende ospedaliere di Padova e Verona, in uno con i responsabili dei Centri di riferimento provinciale e regionale, di valutare la congruità degli assetti organizzativi finora previsti per lo specifico settore dei DCA e, laddove si ritenga che l'attività debba trovare un nuovo impulso ed una diversa impostazione organizzativa, di produrre un adeguato programma di sviluppo prospettico dell'attività al fine di elaborare una politica di programma di medio periodo con un'eventuale integrazione economica straordinaria a supporto della costruzione e del passaggio ad effettivo regime.

Tutti i Centri di riferimento provinciale e regionale hanno presentato, congiuntamente alle rispettive Direzioni Generali, un adeguato programma di sviluppo prospettico dell'attività con una richiesta di integrazione economica straordinaria a supporto della costruzione e del passaggio ad effettivo regime: la relativa documentazione è agli atti della Direzione regionale Piani e Programmi socio-sanitari.

Preso atto che la suddetta Direzione regionale aveva già provveduto ad iscrivere nelle previsioni del bilancio di previsione 2007 a valere sul Cap. 60009 "Quota del Fondo Sanitario Regionale - parte corrente, in gestione accentrata presso la Regione (Legge 27/12/1983, n. 730 e L.R. 20/07/1989, n. 21 art. 17) - Realizzazione progetti obiettivo, programmi e azioni programmatiche" un importo pari a € 400.000,00.= [quattrocentomila/00] in relazione alle prevedibili necessità di supportare l'operatività dei Centri di riferimento provinciale e regionale per i DCA, si pone ora la questione di individuare i criteri di riparto delle suddette risorse, che consentano uno sviluppo omogeneo su tutto il territorio regionale di un sistema di interventi in materia di Disturbi del Comportamento Alimentare.

Considerata la diversa valenza per il sistema regionale dei Centri di riferimento Regionale e dei Centri di riferimento Provinciale, caratterizzata tra l'altro dalle diverse funzioni attribuite con D.G.R. n. 3540 del 19 ottobre 1999 ed illustrate in precedenza, si ritiene opportuno proporre un contributo pari ad € 101.000,00.= [centounomila/00] per ciascun Centro Regionale e un contributo pari ad € 66.000,00.= [sessantaseimila/00] per ciascun Centro Provinciale.

In virtù della natura innovativa e sperimentale dell'intervento, si ritiene altresì essenziale:

a)      sottoporre il processo avviato ad un attento monitoraggio dell'impiego delle risorse assegnate, da attuarsi attraverso una dettagliata relazione finale sui casi trattati, le prestazioni erogate, il personale coinvolto e i risultati prodotti;

b)      istituire un apposito sistema di rilevazione dei dati relativi ai bisogni, ai casi trattati, alle prestazioni erogate, al personale coinvolto e ai risultati prodotti nel settore dei DCA: a tal fine si propone di costituire un Gruppo di lavoro regionale composto dai responsabili dei Centri di riferimento Regionale e Provinciale, con il coordinamento della Direzione regionale Piani e Programmi socio-sanitari.

L'erogazione del contributo previsto dal presente provvedimento va pertanto vincolato alla adesione al suddetto monitoraggio dell'impiego delle risorse assegnate e al sistema di rilevazione dei dati, nonché alla regolarizzazione degli atti formali relativi all'autorizzazione all'esercizio e all'accreditamento istituzionale delle strutture interessate.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

  • Il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, 2° comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la legislazione regionale e statale.
  • Vista la D.G.R n. 3540 del 19 ottobre 1999 - "Atto di indirizzo e coordinamento per l'avvio sperimentale di un sistema di interventi in materia di Disturbi del Comportamento Alimentare"
  • Viste la D.G.R. n. 2410 del 21 settembre 2001, la D.G.R. n. 1974 del 4 luglio 2003, la D.G.R. n. 70 del 21 gennaio 2005, la D.G.R. n. 371 del 11 febbraio 2005 e la D.G.R. n. 374 del 11 febbraio 2005, approvazione dei progetti di costituzione dei Centri di riferimento Regionale e Provinciale
  • Vista la nota del 18 giugno 2007, Prot. n. 344343/50.07.01.07 su "DCA: operatività della rete regionale"
  • Viste le proposte progettuali presentate dai Centri di riferimento Regionale di Padova e Verona e dai Centri di riferimento Provinciale delle Aziende U.L.S.S. n. 6 di Vicenza, n. 9 di Treviso e n. 10 di San Donà di P. (VE)
  • Vista la L.R. 29/11/2001 n. 39 art. 42 1° comma;]

delibera

  1. Di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. Di approvare le proposte progettuali sull'operatività della rete regionale in materia di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), presentate dai Centri di riferimento Regionale di Padova e Verona e dai Centri di riferimento Provinciale delle Aziende ULSS n. 6 di Vicenza, n. 9 di Treviso e n. 10 di San Donà di P. (VE);
  3. Di approvare l'assegnazione di un contributo pari ad € 101.000,00 [centounomila/00] per ciascun Centro di riferimento Regionale e un contributo pari ad € 66.000,00 [sessantaseimila/00] per ciascun Centro di riferimento Provinciale in materia di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), per un importo complessivo pari ad € 400.000,00 [quattrocentomila/00];
  4. Di impegnare l'importo di € 400.000,00 [quattrocentomila/00] sul Cap. 60009 "Quota del Fondo Sanitario Regionale - parte corrente, in gestione accentrata presso la Regione (Legge 27/12/1983, n. 730 e L.R. 20/07/1989, n. 21 art. 17) - Realizzazione progetti obiettivo, programmi e azioni programmatiche" del bilancio di previsione dell'anno corrente, che presenta la necessaria disponibilità;
  5. Di vincolare l'erogazione del contributo previsto dal presente provvedimento alla adesione da parte dei Centri di riferimento regionale e provinciale ad un attento monitoraggio dell'impiego delle risorse assegnate e al sistema di rilevazione dei dati che verrà istituito, nonché alla regolarizzazione degli atti formali relativi all'autorizzazione all'esercizio e all'accreditamento istituzionale delle strutture interessate;
  6. Di demandare al Dirigente regionale della Direzione regionale Piani e Programmi socio-sanitari la costituzione con proprio provvedimento di un Gruppo di lavoro regionale composto dai responsabili dei Centri di riferimento Regionale e Provinciale con l'obiettivo di elaborare un sistema di rilevazione dei dati relativi ai bisogni, ai casi trattati, alle prestazioni erogate, al personale coinvolto e ai risultati prodotti nel settore dei DCA;
  7. Di erogare un acconto pari al 50% del contributo assegnato di cui al punto 4. su presentazione di un progetto operativo di durata annuale e di comunicazione di avvio attività, e il saldo su presentazione di un atto amministrativo entro tre mesi dalla conclusione dell'attività oggetto del presente provvedimento che approva la rendicontazione delle spese sostenute e la relazione finale sull'attività svolta.

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