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Materia: Sanità e igiene pubblica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 344 del 11 febbraio 2005
Indirizzi per il diritto della partoriente ad un parto fisiologico indolore.
La Giunta regionale(omissis)
delibera
1. recepire gli indirizzi tecnici contenuti come allegato alla relazione introduttiva, disponendo che divengano quindi parte integrante dell'atto;2. rendere disponibile, entro sei mesi dall'approvazione dell'atto, quale soglia minima di offerta, la partoanalgesia almeno in una struttura ospedaliera con punto nascita per ogni Azienda Socio-Sanitaria e presso le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, secondo un'accessibilità per almeno cinque giorni alla settimana, per tutte le donne in travaglio che giungano all'osservazione ospedaliera nella fascia 8 _ 20;3. condurre fino al 30 settembre 2006 una sperimentazione diffusa della partoanalgesia, al termine della quale la prestazione dovrà essere disponibile presso ogni punto nascita della Regione, per tutte le donne in travaglio che giungano all'osservazione ospedaliera nella fascia 8 _ 20 per cinque giorni alla settimana, nonché prevedere che lo sia su tutte le fasce orarie, per tutti i giorni, almeno presso un punto nascita per ogni Azienda;4. demandare ad un successivo provvedimento la ridefinizione delle tariffe relative al parto effettuato mediante l'impiego di tecniche analgesiche;5. promuovere la formazione del personale di anestesia e addetto alle sale parto per una corretta e sicura pratica della partoanalgesia; a tal fine, con successivo provvedimento, saranno quantificate le risorse necessarie allo svolgimento dei corsi, affidandone fin d'ora la gestione all'Osservatorio regionale del Dolore, istituito con DGR 1910/2004, secondo un programma definito dal gruppo di esperti regionale, previsto nel documento d'indirizzo tecnico, collocato operativamente nell'ambito dei compiti propri dello stesso Osservatorio.
Allegato alla DGR n. 344 del 11 febbraio 2005Indirizzi per il diritto della partoriente ad un parto fisiologico indolore: linee d'indirizzo tecnico e organizzativo.A) Diritti della donna E' diritto di ogni donna gravida usufruire di un parto fisiologico gratuito con la minor sofferenza possibile, godendo dello stesso trattamento analgesico e lo stesso livello di assistenza di qualsiasi paziente chirurgico, in condizioni di salvaguardia della salute propria e di quella del nascituro.Un parto fisiologico indolore favorisce anche una nascita più umanizzata e sicura.Il diritto è esercitato nel rispetto dei seguenti presupposti:1. accesso alla corretta e completa informazione sulle possibilità e i limiti della partoanalgesia e sugli eventuali effetti indesiderati;2. libera e consapevole espressione del consenso alla partoanalgesia, revocabile in ogni momento;3. garanzia di condizioni di sicurezza ambientale e di competenza tecnica, secondo adeguati livelli ostetrici, anestesiologici e perinatali, al fine di contenere ogni possibile fattore di rischio personale;4. reale disponibilità di luoghi e strutture nelle quali è offerta attivamente la partoanalgesia.B) Obiettivi di benessere per la partoriente1. Consentire ad ogni gestante di poter partorire libera dal dolore, nonchè dallo stress che ad esso consegue, in condizioni di sicurezza per sé e per il nascituro;2. garantire ad ogni gestante l'accesso a tutte le informazioni relative alle modalità di esecuzione della partoanalgesia e l'espressione di ogni dubbio e riserva sulla pratica;3. offrire alle partorienti la disponibilità di luoghi accessibili e relativamente vicini ai luoghi di vita dove poter ottenere in ogni momento la partoanalgesia;4. garantire la libertà di scelta della gestante del luogo di parto e d'effettuazione della partoanalgesia.C) Obiettivi organizzativi 1. Annullare la disparità di condizione tra chi non prova dolore e non soffre per il parto cesareo e chi soffre per partorire in modo fisiologico per via vaginale, offrendo alle partorienti un travaglio ed un parto senza sofferenza, mediante epidurale o tecnica equivalente di pari efficacia, affidabilità e sicurezza, con la stessa garanzia antalgica offerta per il taglio cesareo in anestesia generale o loco-regionale;2. Ridurre la percentuale di tagli cesarei effettuati su richiesta materna e come conseguenza di distocie dinamiche determinati da dolore e stress;3. Promuovere la collaborazione continua multidisciplinare, sia clinica che di aggiornamento, tra i reparti di ostetricia, di neonatologia e di anestesiologia al fine di ottimizzare gli interventi a favore della partoriente e a garanzia dello svolgimento fisiologico del travaglio e del parto, nonché a tutela della salute del nascituro e del neonato.D) Compiti della Regione Per favorire l'accessibilità e la sicurezza del parto indolore, la Regione svolge compiti di:1. incentivazione alla diffusione e attiva offerta della partoanalgesia nelle strutture ospedaliere del suo territorio;2. indirizzo tecnico, al fine di comporre condizioni minime di sicurezza e di buona pratica della partoanalgesia;3. indirizzo organizzativo, definendo criteri minimi di funzionamento e di assetto organizzativo e del personale necessario, al fine di garantire accessibilità e reale possibilità di scelta della partoanalgesia per le partorienti su tutto il territorio regionale;4. formazione di base e permanente del personale al fine di migliorare costantemente la pratica della partoanalgesia;5. valutazione complessiva della accessibilità, qualità tecnica e sicurezza della pratica di partoanalgesia su tutto il territorio regionale.Per svolgere i compiti di competenza, la Regione:a) individua eventuali incrementi di personale, per le strutture che dimostrino il conseguimento di livelli di attività e di sicurezza specifici; ovvero incentiva quelle strutture che, pur non presentando valori assoluti di attività tali da giustificare un incremento di personale, dimostrino, rispetto al proprio bacino di offerta, accessibilità e sicurezza adeguati nella partoanalgesia;b) si avvale di un gruppo di esperti delle categorie e discipline professionali implicate nella partoanalgesia per la definizione degli indirizzi tecnici, organizzativi e di sicurezza della prestazione, collocato nell'ambito delle attività proprie dell'Osservatorio regionale per il Dolore, istituito con DGR 1910/2004;c) predispone programmi formativi per il personale implicato, specifici per l'offerta di partoanalgesia nelle strutture ospedaliere;d) definisce un set minimo d'indicatori di valutazione d'esito della partoanalgesia e di valutazione d'impatto gestionale. Tale set minimo di indicatori va inteso come soglia minima informativa anche per la valutazione locale della prestazione e quindi come flusso informativo ha carattere d'obbligatorietà;e) promuove e organizza campagne informative sui diritti della partoriente e del nascituro:E) Compiti delle Aziende U.L.S.S. e Ospedaliere Le Aziende U.L.S.S. e Ospedaliere provvedono agli aspetti promozionali, organizzativi e di sicurezza per l'espletamento della partoanalgesia. In particolare:1. individuano l'assetto organizzativo maggiormente idoneo all'applicazione dei criteri di sicurezza indicati dalla Regione;2. favoriscono il confronto e i collegamenti tra operatori dei vari dipartimenti coinvolti per armonizzare ed uniformare i comportamenti assistenziali;3. adeguano le risorse umane ed economiche per garantire i livelli di assistenza necessari all'effettuazione ottimale del parto indolore da parte di personale medico ed infermieristico addestrato ad hoc;4. predispongono gli strumenti idonei alla promozione del parto indolore fornendo informazioni chiare e complete alle partorienti.In particolare, sono suggerite le seguenti raccomandazioni minime organizzative:a) per rispettare le condizioni di sicurezza per tutte le prestazioni anestesiologiche, quindi anche per lo svolgimento della partoanalgesia, presso le strutture ospedaliere dotate di rianimazione sia garantita almeno la presenza di una doppia guardia anestesiologica attiva notturna e festiva; per le strutture più grandi è opportuna anche una reperibilità aggiuntiva specifica per prestazione; per le strutture senza rianimazione, oltre alla guardia attiva ordinaria, si provveda almeno alla reperibilità specifica a prestazione, qualora non sia già operante un'altra forma di assistenza anestesiologica;b) per una consapevole decisione delle gestanti, sia prevista la fornitura di informazioni sulla partoanalgesia, da parte di personale competente, almeno nei corsi di preparazione al parto, accompagnata da depliant, opuscoli, videocassette, resi comunque sempre disponibili presso i consultori familiari e i reparti di ostetricia;c) l'andamento della partoanalgesia viene documentata con la compilazione di una cartella clinica della partoriente e del neonato, che costituisce a tutti gli effetti atto di tutela complementare;d) la gestante, informata sui benefici e sui rischi della partoanalgesia, ne richiede l'effettuazione firmando l'apposito modulo per il consenso informato. Sarà cura dell'ostetrico e dell'anestesista valutare la congruità della richiesta sulla base delle condizioni generali di salute della donna. In caso di incongruità per patologia concomitante o condizioni ostetriche non permittenti, l'ostetrico e/o l'anestesista negano la possibilità della partoanalgesia mediante epidurale, impegnandosi comunque ad offrire una forma di analgesia minore mediante la somministrazione di analgesici per altra via, purché siano rispettate le condizioni di sicurezza per la partoriente;e) l'effettuazione dell'epidurale è a cura dell'anestesista coadiuvato dall'ostetrica/o o altro componente del personale infermieristico addestrato. La preparazione della miscela analgesica è effettuata dall'anestesista o da altro medico su precisa prescrizione scritta dell'anestesista. Dopo la somministrazione della prima dose della miscela analgesica per via epidurale, l'anestesista è tenuto alla sorveglianza diretta e costante delle condizioni generali della partoriente per almeno i primi 20 minuti. Per la somministrazione di ulteriori dosi di miscela analgesica per via epidurale l'anestesista può delegare l'ostetrica/o o altro medico, secondo criteri di collaborazione e efficienza dei servizi. Solo l'anestesista, o altro medico su sua delega scritta in cartella, ha la responsabilità della continuazione o della interruzione dell'analgesia epidurale.
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