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Bur n. 28 del 29 marzo 2016


Materia: Ambiente e beni ambientali

Decreto DEL DIRETTORE DELLA SEZIONE COORDINAMENTO ATTIVITA' OPERATIVE n. 38 del 15 marzo 2016

ITIRECYCLING S.r.l. - Centro di recupero apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse e ossidi metallici sito in Via Abruzzi n. 11, Schio (VI) - Comune di localizzazione: Schio (VI) - Procedura di verifica di assoggettabilità (art. 20 D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii., DGR n. 575/2013). Rigetto dell'istanza di verifica di assoggettabilità.

Note per la trasparenza

Il presente provvedimento respinge l'istanza di verifica di assoggettabilità per il progetto di realizzazione di un centro di recupero apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse e ossidi metallici nel comune di Schio (VI) proposto da Itirecycling S.R.L..

Il Direttore

VISTA  l’istanza di verifica, ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm.ii., presentata dalla ditta Itirecycling S.r.l., acquisita dagli Uffici del Settore VIA con prot. n. 218548 del 25/05/2015, relativa all’intervento in oggetto specificato;

CONSIDERATO che il progetto prevede la realizzazione di un centro di recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse e ossidi metallici, all’interno del territorio comunale di Schio;

PRESO ATTO che l’intervento rientra tra quelli indicati nell’All. IV alla parte II del D.Lgs. 152/2006, al n. 7 lett. z.a) z.b);

VISTO l’art. 20 del D.Lgs. 152/2006 ;

VISTA la L.R. n.10 del 26/05/1999;

VISTA la D.G.R. n. 575 del 03/05/2013 “Adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla D.G.R. n. 1539 del 27/09/2011 e sua contestuale revoca”;

PRESO ATTO che il proponente ha provveduto, ai sensi dell’art. 20 comma 2 del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., al deposito di copia integrale degli atti presso il Comune di localizzazione dell’intervento, e che l’avviso di avvenuto deposito è stato pubblicato sul sito web del Settore VIA il giorno 10/06/2015 ed a partire da tale data decorre l'avvio del procedimento, come comunicato dagli Uffici VIA al proponente con nota prot.n. 251180 del 17/06/2015;

VISTA la nota prot.n. 251180 del 17/06/2015 con la quale gli Uffici VIA hanno comunicato l’avvio del procedimento alla ditta Itirecycling S.r.l. e contestualmente al Comune di Schio;

PRESO ATTO che, entro il termine di cui all’art. 20 comma 3 del D.Lgs. 152/2006, non sono pervenute osservazioni;

CONSIDERATO che il progetto è stato sottoposto all’esame della Commissione Regionale V.I.A. nella seduta del 01/07/2015, durante la quale è stato nominato un Gruppo Istruttorio, incaricato dell’approfondimento del progetto;

CONSIDERATO che il gruppo Istruttorio ha ritenuto opportuno svolgere un sopralluogo in data 23/07/2015, con la partecipazione degli enti e dei soggetti interessati;

PRESO ATTO che la ditta Itirecycling S.r.l. ha chiesto la sospensione del procedimento al fine di produrre integrazioni e approfondimenti spontanei, con nota del 27/07/2015 trasmessa via PEC nella medesima data, acquisita dal Settore VIA con prot. n. 314923 del 31/07/2015;

PRESO ATTO che la Commissione V.I.A. nella seduta del 29/07/2015 ha accordato una sospensione pari a 60 giorni a partire dalla notifica della comunicazione.

PRESO ATTO che, oltre il termine di cui all’art. 20 comma 3 del D.Lgs. 152/2006, sono pervenute osservazioni espresse in data 15/09/2015 dal Servizio Ambiente del Comune di Schio, acquisite con prot.n. 376269 del 21/09/2015;

CONSIDERATO che nella documentazione depositata agli atti contestualmente all’istanza e nelle successive integrazioni risulta che:

Allo stato di fatto è presente un complesso di strutture che si compone di tre blocchi:

1. capannone artigianale
2. blocco uffici – servizi
3. tettoia in carpenteria metallica

Rispetto a tale situazione sono previsti i seguenti interventi:

  • realizzazione dei servizi igienici e dello spogliatoio all’interno del capannone;
  • realizzazione di una tettoia in carpenteria metallica sul lato Nord;
  • realizzazione di un locale interno per svuotamento ceneri ed impianto di recupero basso fondenti;
  • nuove aperture e finestrature;
  • realizzazione di opere di mitigazione ambientale;
  • individuazione di aree di stoccaggio.

Le modifiche saranno realizzate in ragione dell’organizzazione interna dell’impianto e dell’adeguamento del fabbricato alla normativa vigente in tema di antincendio, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Non si prevedono interventi all’interno del settore ufficio e servizi presente nella porzione di fabbricato in prossimità dell’accesso carraio, se non la realizzazione di una porta interna per l’accesso ai servizi igienici. I locali, ufficio e servizi igienici, presenti risultano adeguati alle esigenze dell’attività.

Dal punto di vista delle acque di scarico non si prevedono modifiche, in quanto non viene modificato l’attuale assetto dei servizi interni al capannone.

CONSIDERATO che il progetto prevede la realizzazione di un centro di recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (denominati RAEE) e di ossidi metallici, al fine di separare le parti recuperabili e recuperare energia elettrica dal syngas, prodotto applicando la tecnologia della pirogassificazione;

- in particolare l’impianto realizza in un unico processo:

1)  la pirolisi di solidi organici di sintesi (polimeri organici, gomme, compositi) e di solidi organici naturali (legno, derivati della cellulosa, cuoio e residui proteici) con recupero dei solidi incombusti (metalli leggeri e non ferrosi, ossidi inorganici) in assenza di residui carboniosi;
2)  la combustione dei prodotti organici della pirolisi in un post-combustore operante in condizioni variabili in funzione della natura dei solidi sottoposti a pirolisi, con eliminazione del particolato, dei solidi sospesi, ed ossidazione dei prodotti organici volatili presenti nell'effluente gassoso di pirolisi;
3)  l’abbattimento di inquinanti gassosi dal gas di scarico, previo recupero energetico e riduzione della temperatura, per lavaggio in una torre a piatti, operante con circolazione forzata di soluzione acquosa satura di bicarbonato di sodio.

CONSIDERATO che la Commissione Regionale V.I.A. nella seduta del 06/10/2015 ha espresso parere per l’assoggettamento alla procedura di V.I.A. sul progetto in esame, per le motivazioni di seguito riportate:

La documentazione presentata risulta incompleta. Il progetto non comprende, o non ha considerato, tutti gli elementi necessari di Verifica di Assoggettabilità dell’intervento prospettato.

Per quanto riguarda lo Studio Preliminare Ambientale risulta che:

1.   Il Quadro di riferimento Programmatico esamina in maniera sufficiente gli strumenti di pianificazione e di programmazione a livello regionale e comunale afferenti all’area d’intervento, non viene riportata l’analisi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali.

2.   Il Quadro di riferimento Progettuale non è riportato nell’elaborato C01 – Studio Preliminare Ambientale – Relazione tecnica ma le relative informazioni possono essere ricavate negli elaborati A01 – Progetto preliminare e A02 – Relazione tecnica specialistica. Lo stesso approfondisce in maniera esaustiva alcuni gli elementi progettuali.

3.   il Quadro di Riferimento Ambientale non risulta adeguato alla normativa vigente, infatti fa riferimento al D.Lgs 133/2005 e non al D.lgs 152/2006 aggiornato secondo il D.Lgs 4 marzo 2014 n.46; non è stato redatto nel rispetto delle normative in materia e non approfondisce in maniera esaustiva alcuni delle componenti ambientali, infatti dalla documentazione presentata non risulta possibile valutare gli impatti ambientali correlati al progetto presentato, in particolare:

3.1  Il processo proposto di pirogassificazione non è stato adeguatamente sperimentato.
3.2  Non sono definite le caratteristiche chimiche del syngas prodotto e delle potenziali emissioni.
3.3  Non è escluso l’incenerimento di prodotti contenenti PVC o altre plastiche contenenti cloro.
3.4  Non sono valutate le interazioni tra l’impianto in continuo di pirogassificazione e quello in discontinuo, in particolare non è valutato il carico all’impianto di cogenerazione con l’uso contemporaneo dei due sistemi.
3.5  E’ citato un quarto processo di vetrificazione: “le ceneri vengono fuse in un forno a bacino alla temperatura di circa 1.200°C, dove si trasformano in una massa vetrosa; è prevista l’aggiunta eventuale di rottame di vetro (proveniente dai centri di trattamento del vetro o direttamente dalle vetrerie), al fine di rendere le sabbie un inerte non lisciviabile”, di tale processo non si conoscono: le quantità di materiale destinato alla vetrificazione, il combustibile utilizzato per il processo di vetrificazione, i sistemi di abbattimento dei fumi prodotti, infine non è prodotta alcuna evidenza che il composto vetrificato risulti un inerte.
3.6  Non è valutata la gestione di rifiuti pericolosi, in particolare di 19.01.17*,in una quantità di produzione stimata superiore alle 400 t/anno.

4.  Inoltre non vengono riportate alternative progettuali.

In definitiva va preso atto delle numerose carenze motivazionali, descritte in precedenza, da parte della ditta che hanno portato il gruppo istruttorio verso una valutazione complessivamente negativa sull’istanza presentata.

Troppi sono infatti gli aspetti tecnici la cui sostanziale mancanza o insufficienza di chiarimenti, specie per quanto riguarda il progetto e le modalità di funzionamento dell’impianto, appaiono allo stato non superabili.

Tutto ciò premesso, si rileva anche la carenza di analisi del progetto in essere rispetto al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali.

VISTA la nota prot.n. 435451 del 28/10/2015 con la quale gli Uffici VIA hanno comunicato alla ditta Itirecycling S.r.l. ai sensi dell’art. 10-bis della L. 241/1990 e ss.mm.ii il parere della Commissione regionale V.I.A. e sono stati resi noti i termini per la presentazione di eventuali controdeduzioni;

VISTA la nota della ditta Itirecycling S.r.l. del 18/11/2015, acquisita agli atti con prot. n. 476714 del 23/11/2015, con la quale il proponente ha presentato controdeduzioni corredate dalle seguenti integrazioni documentali:

  • All. 1 – Relazione tecnica specialistica (All. A02 REV) che annulla e sostituisce quanto precedentemente prodotto;
  • All. 2 – Relazione tecnica sull’impianto di pirolisi dell’Ing. Antonio Salviati.

SENTITA la Commissione la quale, riunita nella seduta del 10/12/2015, con riferimento alle integrazioni della ditta contenute nella nota del 18/11/2015, ha espresso parere favorevole per il rigetto dell’istanza per carenza e imprecisione documentale con le seguenti motivazioni :

Nel progetto proposto in riduzione in risposta all’art. 10 bis delle L. 241/1990 e ss.mm.ii., si rileva che:

  • l’intero impianto riportato nello schema a pagina 8 della relazione tecnica specialistica, composto da forno per pirolisi, gassificatore, scambiatore di calore gas-aria, lavaggio gas, depuratore acque, gruppo elettrogeno, deve considerarsi nel suo insieme un impianto di incenerimento e pertanto deve essere sottoposto alla relativa normativa sia per le emissioni in atmosfera che per i tempi di contatto nella camera di combustione, e pertanto non sono valutabili gli impatti in quanto:
  • I dati forniti in merito al processo proposto di pirogassificazione non permettono una valutazione esaustiva del suo processo e delle performance ambientali; la ditta ha presento una relazione tecnica prodotta dall’Università di Trento composta da una parte redatta il 30 Agosto 1996, una parte redatta il 3 marzo 2000 e due analisi a camino datate il 06/06/2012, in tale relazione sono presentate sperimentazioni relative alla pirogassificazione di: cavi coassiali; minuterie metalliche con adesivi e riporti polimerici; residui di imballaggio composti da materiali polimerici, metallici e cellulosici; fanghi secchi di cartiera; fango proveniente da concerie. I dati forniti non permettono una valutazione esaustiva dell’intero processo e delle performance ambientali essendo relative ad un impianto parzialmente difforme da quanto proposto in progetto e con materiali da trattare differenti, le ultime due analisi inoltre non sono corredate da una necessaria descrizione, che permetta di ricondurre i fumi analizzati ad un processo.
  • Non sono state fornite le caratteristiche chimiche del syngas, sono state invece fornite le analisi chimiche dei gas prodotti dal pirogassificatore e dei gas combusti, le analisi di questi ultimi fornite nella relazione tecnica presentano concentrazioni, soprattutto di metalli pesanti, tali da non poter garantire i limite di legge per un inceneritore.
  • Il progetto non prevede una procedura codificata per la selezione del PVC.
  • Non è più presente l’interazione tra l’impianto in continuo di pirogassificazione e quello in discontinuo ed in particolare il carico all’impianto di cogenerazione con l’uso contemporaneo dei due sistemi.
  • Non è più presente un quarto processo di vetrificazione: “le ceneri vengono fuse in un forno a bacino alla temperatura di circa 1.200°C, dove si trasformano in una massa vetrosa; è prevista l’aggiunta eventuale di rottame di vetro (proveniente dai centri di trattamento del vetro o direttamente dalle vetrerie), al fine di rendere le sabbie un inerte non lisciviabile”. anche se a pagina 10 della relazione tecnica specialistica di novembre 2015 si è mantenuta la seguente frase: “la parte non gassificabile (la frazione solida al termine della gassificazione) costituita dalle ceneri è vetrificata in un apposito forno (forno del vetro) per renderle del tutto inerti”, tale frase non permette di escludere del tutto la volontà di mantenere un processo di vetrificazione.
  • In relazione alla gestione dei rifiuti pericolosi, il proponente dichiara che verranno trattati come potenzialità massima dell’impianto di pirogassificazione 288 t/anno di schede in ingresso e alla fine del processo in esame circa 80% viene avviato a recupero R4 presso altri impianti, ma si evidenzia che dagli elaborati di cui all’art. 10 bis si presenta una totale incongruenza rispetto ai bilanci di massa tra la parte scritta e lo schema di “Processo in batch” di cui a pag. 17 della Relazione tecnica specialistica del Novembre 2015, per 37,125 t/anno e pertanto non è definito in maniera chiara e univoca il tempo di funzionamento dell’impianto. Questo non permette di valutare in modo compiuto gli impatti ambientali dell’intero progetto relativo al pirogassificatore. Non è inoltre valutato l’apporto di ulteriori materiali proveniente dai processi di disassemblaggio.

Rimangono, pertanto numerose carenze e imprecisioni documentali, anche in seguito alla riduzione del processo di pirogassificazione proposto all’interno della procedura di cui all’art. 10 bis della L.241/1990 e ss.mm.ii..

CONSIDERATO che nella seduta della Commissione Regionale VIA del 21/10/2015 è stato approvato il verbale della seduta del 06/10/2015;

CONSIDERATO che nella seduta della Commissione Regionale VIA del 23/12/2015 è stato approvato il verbale della seduta del 10/12/2015;

decreta

  1. Le premesse costituiscono parte integrante del presente provvedimento;
  2. Di prendere atto del parere espresso dalla Commissione Regionale VIA nella seduta del 10/12/2015;
  3. Di rigettare per le motivazioni di cui alle premesse l’istanza della ditta Itirecycling S.r.l. acquisita in data 25/05/2015 acquisita con prot. n. 218548;
  4. Avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e nelle modalità previste dal Decreto Legislativo n. 104/2010;
  5. Di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Itirecycling S.r.l., con sede legale in Via Kolbe n. 73, Thiene (VI), di comunicare l’avvenuta adozione dello stesso alla Provincia di Vicenza, al Comune di Schio (VI), alla Sezione regionale Urbanistica, ai Settori Gestione Rifiuti, Tutela Atmosfera, alla Direzione generale di Arpav, al Dipartimento provinciale Arpav di Vicenza;
  6. Di pubblicare integralmente il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

Luigi Masia

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