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Bur n. 31 del 31 marzo 2015


Materia: Ambiente e beni ambientali

Decreto DEL DIRETTORE DELLA SEZIONE COORDINAMENTO ATTIVITA' OPERATIVE n. 111 del 22 dicembre 2014

SEZIONE REGIONALE BACINO IDROGRAFICO ADIGE PO SEZIONE DI ROVIGO - Lavori di realizzazione della difesa in pietrame e di riattivazione del fondale marino presso la sacca degli Scardovari - II° Stralcio; Comune di localizzazione: Porto Tolle (RO) - Procedura di verifica di assoggettabilità (art. 20 D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii., DGR n. 575/2013). Esclusione dalla procedura di V.I.A. con raccomandazioni.

Note per la trasparenza

Il presente provvedimento esclude dalla procedura di V.I.A. il progetto per la realizzazione della difesa in pietrame e di riattivazione del fondale marino presso la sacca degli Scardovari - II° Stralcio, presentato dalla Sezione Regionale Bacino Idrografico Adige Po Sezione di Rovigo con istanza prot. n. 413166 del 03/10/2014.

Il Direttore

VISTA   l’istanza di verifica, ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm.ii., presentata dalla Sezione Regionale Bacino Idrografico Adige Po – Sezione di Rovigo, acquisita dagli Uffici del Settore VIA con prot. n. 427579 del 13/10/2014,  relativa all’intervento in oggetto specificato;

CONSIDERATO che il progetto prevede la realizzazione di interventi di sistemazione e manutenzione del litorale da foce Adige a foce Po di Goro nei Comuni di Rosolina e Porto Tolle;

PRESO ATTO che l’intervento rientra tra quelli indicati nell’All. IV alla parte II del D.Lgs. 152/2006, al n. 7 lett. n): “Opere costiere”;

VISTO l’art. 20 del D.Lgs. 152/2006 ;

VISTA la L.R. n.10 del 26/05/1999;

VISTA la D.G.R. n. 575 del 03/05/2013 “Adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla D.G.R. n. 1539 del 27/09/2011 e sua contestuale revoca”;

PRESO ATTO che il proponente ha provveduto, ai sensi dell’art. 20 comma 2 del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., al deposito di copia integrale degli atti presso i Comuni di localizzazione dell’intervento, e che l’avviso di avvenuto deposito è stato pubblicato sul sito web del Settore VIA il giorno 17/10/2014 ed a partire da tale data decorre l'avvio del procedimento, come comunicato dagli Uffici VIA al proponente con nota prot. 440995 del 21/10/2014;

PRESO ATTO che, entro il termine di cui all’art. 20 comma 3 del D.Lgs. 152/2006, non sono pervenute osservazioni;

CONSIDERATO che il progetto è stato sottoposto all’esame della Commissione Regionale V.I.A. nella seduta del 22/10/2014, durante la quale è stato nominato un Gruppo Istruttorio, incaricato dell’approfondimento del progetto;

CONSIDERATO che la verifica di conformità alla DGR n.3173/2006 e ss.mm.ii. della dichiarazione di non necessità alla procedura per la Valutazione d’Incidenza Ambientale, fornita dal proponente, dovrà esser effettuata dall’autorità competente all’approvazione del progetto;

SENTITA la Commissione Regionale V.I.A., la quale, nella seduta del 17/12/2014, atteso che l’intervento per caratteristiche, tipologia ed entità dello stesso rientra fra le opere dell’Allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006, ha condiviso le valutazioni espresse dal Gruppo Istruttorio di seguito riportate:

  • È prevista la realizzazione di due frangiflutti, ovvero di due pennelli repellenti in massi, collegati all’esistente molo meridionale della bocca di Porto Levante, realizzati per stralci progettuali successivi.
  • L’area di intervento è costituita dal canale di bocca della foce del Po di Levante, che in parte è occupato dalla cunetta del canale navigabile (in sinistra, verso Nord) e in parte (in destra, verso Sud, cioè sul sedime delle opere in progetto) è costituito da un basso fondale in rapida evoluzione per effetto di corrente e moto ondoso.
  • Il progetto prevede la realizzazione di una barriera che si sviluppa per una lunghezza di circa 210 m, con direzione trasversale al molo e quote di coronamento digradanti procedendo verso il canale di bocca. Si ricorda infatti che lo scopo dell’opera è quello di riportare il flusso principale nella zona del canale navigabile, analogamente a quanto accadeva in presenza del relitto dello scanno oggi scomparso, e limitare la propagazione del moto ondoso verso la parte più interna della bocca e la retrostante laguna.
  • Il tratto di radice, per una lunghezza di 60 m, è emerso con quota di coronamento di +1.00 m s.m.m.; segue un tratto di lunghezza pari a 50 m con coronamento coincidente con il livello medio mare. Il restante tratto sommerso è suddiviso in due porzioni da 50 m ciascuna, caratterizzate da quote di coronamento decrescenti e rispettivamente pari a - 0.5 e -1.0 m s.m.m.. La scogliera ha sezione trasversale di forma trapezia, con larghezza al coronamento variabile da 4 m per il tratto di radice fino ad arrivare a 10 m per il tratto sommerso a quota -1.0 m s.m.m..; la pendenza delle scarpate è pari a 2:3 (verticale su orizzontale).
  • Il frangiflutti più interno ( che verrà realizzato successivamente (secondo stralcio), è radicato anch’esso al molo Sud, a circa 300 m di distanza da quello più esterno. Il frangiflutti si compone di un tratto iniziale (trasversale al molo) della lunghezza di 100 m, con quota di coronamento variabile; esso è infatti composto di tre tratti da 20 m a quota +1.0 m s.m.m (con larghezza al coronamento di 2 m), intervallati da due varchi, anch’essi larghi 20 m, ma con quota di sommità pari a -1.0 m s.m.m. (larghezza al coronamento di 8 m). A questo primo elemento, avente essenzialmente la funzione di radicare il manufatto al molo esistente e contrastare la propagazione del moto ondoso lungo la linea del molo stesso, si aggiunge un secondo tratto della lunghezza di circa 190 m, che si protende verso il canale lagunare. Si tratta di una barriera sommersa, caratterizzata da una quota di coronamento prossima al livello medio mare (-0.2 m s.m.m.) e da una larghezza a coronamento pari a 6 m;
  • Sotto il profilo programmatico è da evidenziare che il frangiflutti esterno dista circa 285 m dai confini dei siti della Rete Natura 2000. Il frangiflutti interno invece ricade all’interno dei confini di due siti della Rete Natura 2000; i siti coinvolti sono:
    ZPS IT3270023 “Delta del Po”;
    SIC IT 3270017 “Delta del Po: tratto terminale e Delta Veneto”.

Tali siti, in quanto facenti parte della Rete Natura 2000, sono oggetto di  tutela e conservazione degli habitat, delle specie animali e vegetali e, per questo motivo, ogni intervento che possa indurre impatti sulle componenti biotiche o abiotiche dei siti stessi è soggetto a Valutazione d’Incidenza, documentazione presente tra gli allegati di progetto, redatta secondo le disposizioni del D.G.R. n. 3173 del 10/10/2006 della Regione Veneto.

Visto le vigenti norme in materia,

valutate le caratteristiche del progetto, la sua localizzazione nel più ampio contesto antropico ed ambientale,

vista ed analizzata l’istanza di procedura di verifica, ai sensi dell’art.20 della D.Lgs.152/06, presentata dalla Sezione Regionale Bacino Idrografico Adige Po – Sezione di Rovigo con prot. 427579 in data 13/10/2014, relativa al progetto specificato in oggetto, con relativa documentazione progettuale e Studio Preliminare Ambientale.

visto e considerato che l’analisi degli impatti risulta adeguata all’opera in progetto;

visto e considerato  il carattere emergenziale dell’opera;

Ha ritenuto che il Progetto non debba essere assoggettato a V.I.A.. subordinatamente alle seguenti prescrizioni e raccomandazione:

PRESCRIZIONI

1. Tutti gli impegni assunti dal Proponente con la presentazione della domanda e della documentazione trasmessa si intendono vincolanti ai fini della realizzazione dell’opera proposta. Si raccomanda che vengano adottate tutte le misure di mitigazione indicate nello studio preliminare ambientale ed in particolare in fase di cantiere.

Nell’ambito dell’attività di cantiere:

2. sia previsto il coordinamento del cronoprogramma dei lavori, per la parte di interventi che ricadono all’interno del Sito di Importanza Comunitaria IT3270017 e della Zona di Protezione Speciale IT3270023, con il Settore Coordinamento Commissioni ( VAS VINCA NUVV).

3. Venga inoltrata al comune di Porto Viro ”Domanda di autorizzazione in deroga ai limiti del regolamento acustico per attivita’ rumorosa a carattere temporaneo”

RACCOMANDAZIONI

1. Nell’ambito della gestione dei materiali eventualmente risultanti dalle operazioni di scavo previste dal progetto, si raccomanda di fare riferimento alla vigente normativa vigente in materia di Terre e Rocce da scavo, ovvero:

  • D.M. n.161/2012;
  • L.98/2013 art.41 e art.41bis;
  • Circolare della Regione Veneto n. 397711 del 23/09/2013;
  • Circolare della Regione Veneto n. 1215 del 15/07/2014.

decreta

  1. Le premesse costituiscono parte integrante del presente provvedimento;
  2. Di prendere atto del parere espresso dalla Commissione Regionale VIA nella seduta del 17/12/2014 in merito al progetto, così come descritto nella documentazione allegata alla predetta istanza di verifica, e di escluderlo dalla procedura di V.I.A. di cui al Titolo III della Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 con le prescrizioni e raccomandazioni di cui alle premesse;
  3. Avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e nelle modalità previste dal Decreto Legislativo n. 104/2010;
  4. Di notificare il presente provvedimento alla Sezione Regionale Bacino Idrografico Adige Po – Sezione di Rovigo, con sede legale in, di comunicare l’avvenuta adozione dello stesso alla Provincia di Rovigo, ai Comuni di Porto Viro e Rosolina (RO), alle Sezioni regionali Difesa del Suolo, Coordinamento Commissioni ( VAS VINCA NUVV), al Parco del Delta del Po;
  5. Di pubblicare integralmente il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

Luigi Masia

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