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Bur n. 47 del 04 giugno 2013


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Decreto DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO n. 68 del 29 maggio 2013

Eccezionali avversità atmosferiche dal 16 al 24 maggio 2013 per l'intero territorio del Veneto L.R. 11/2001 art. 106: Dichiarazione dello "STATO DI CRISI".

Note per la trasparenza:      

Provvedimento necessario per fronteggiare l’emergenza verificatasi nel territorio della Regione a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche dal 16 al 24 maggio 2013

Il Presidente

PREMESSO che a partire dalla metà giornata del 15/05/2013 una profonda saccatura in quota, in estensione dalle isole britanniche verso l’Africa settentrionale, ha determinato un significativo flusso di correnti umide meridionali, via via più instabili, che hanno portato sul territorio Veneto precipitazioni diffuse e localmente persistenti, a tratti intense, con rovesci temporali e quantitativi di pioggia anche molto abbondanti, nonchè forti venti meridionali e rinforzi di scirocco sulla costa e pianura limitrofa.

VISTI i documenti di condizioni meteorologiche instabili emessi da ARPAV-DRST-Servizio meteorologico, per i giorni dal 16 al 24 maggio 2013 con i quali sono state evidenziate precipitazioni intense che hanno causato, conseguentemente, criticità idrogeologica e idraulica elevata su molte parti del territorio Veneto. In particolare:

•     dalle prime ore di giovedì 16 maggio 2013 le precipitazioni, dapprima deboli e sparse sulle aree occidentali, si sono intensificate dalle ore 06 coinvolgendo la provincia di Padova, il basso vicentino, il basso veronese e l’alto rodigino con intensità anche superiori a 10 mm/h. Nelle ore seguenti le precipitazioni si sono diffuse su tutte le zone occidentali della regione, intensificandosi sulla provincia di Vicenza. Dalle ore 19 della stessa giornata sulle provincie di Verona e Vicenza si sono sviluppati dei sistemi convettivi a carattere temporalesco che hanno portato nuovi quantitativi di pioggia proprio sulle zone pedemontane e prealpine occidentali maggiormente interessate dalle precipitazioni già in atto dalla mattinata. Le precipitazioni associate principalmente ai rovesci sulle zone prealpine e pedemontane sono state forti (>10 mm/h) con valori anche oltre i 20 mm/h (21 mm/h a Passo Xomo e 20 mm/h Crespadoro). I quantitativi cumulati totali hanno superato i 200 mm sulle zone prealpine tra Vicenza e Verona (224 mm a Recoaro, 216 mm Rifugio la Guardia) e nelle zone prealpine tra Vicenza e Belluno (200 mm a Valpore). Dalla fascia prealpina verso la pianura valori di precipitazioni cumulate meno elevati con valori tra 100 e 75 mm su veronese, alta padovana e trevigiano, e valori tra 75 e 20 mm su basso veronese, bassa padovana, veneziano e portogruarese. Sulle Dolomiti meridionali valori tra 75 e 50 mm, mentre sulle Dolomiti settentrionali tra 50 e 30 mm. Quantitativi minimi, inferiori a 20 mm su rodigino costa meridionale e delta del Po. Venti moderati/forti hanno soffiato con continuità su tutta la costa veneziana.

•    nella giornata di venerdì 17 ha piovuto a tratti, con qualche rovescio o temporale, ma con accumuli in prevalenza inferiori ai 10 mm tra le province di Rovigo, Venezia, Treviso e Padova. Nelle province di Verona, Vicenza e Belluno invece ci sono state piogge, rovesci e temporali più frequenti e con accumuli maggiori, in prevalenza di 10-30 mm con punte di 75 a Taibon Agordino (BL), 76 a Laghi (VI) e 89 a Passo Xomo (VI). Precipitazioni generalmente assenti su Rovigo.

•    nella giornata di sabato 18 le precipitazioni sono state pressoché assenti sul territorio fatta eccezione di qualche fenomeno locale a carattere temporalesco nella serata.

•    nella giornata di domenica 19 una veloce perturbazione, a partire da occidente, ha interessato l’intero territorio veneto con precipitazioni di debole/moderata intensità.

•    nelle successive giornate dal 20 al 22 maggio 2013 si sono verificate precipitazioni sparse, solo localmente a carattere di rovescio soprattutto lungo le zone montane e pedemontane.

VISTI, altresì, gli avvisi di criticità idrogeologica e idraulica emanati dal Centro Funzionale Decentrato (C.F.D) per i giorni dal 16 al 24 maggio 2013 che evidenziano le seguenti situazioni.

•    Per il giorno 16 la criticità idrogelogica-idraulica elevata è stata registrata nei bacini idrografici dell’Alto Piave, alto Brenta-Bacchiglione, Adige-Garda e monti Lessini, Basso Piave, Sile e bacino scolante della laguna. In particolare, dal punto di vista idrografico, la situazione è stata critica nel veronese e nel vicentino. Il sistema Chiampo-Alpone ha esondato, allagando la zona di San Bonifacio (VR); il Frassine è stato interessato da livelli sostenuti, pure il Bacchiglione a Vicenza è stato interessato da picchi di piena di notevole livello. Anche nel resto della regione si sono registrati livelli dei fiumi piuttosto elevati. 

•    Per il giorno 17 la criticità idrogelogica-idraulica elevata, è stata registrata nei bacini idrografici: dell’Alto Piave, alto Brenta-Bacchiglione, Adige-Garda e monti Lessini, del Basso Brenta-Bacchiglione, del Basso Piave, Sile e bacino scolante della laguna. La piena del Bacchiglione è transitata a Vicenza (Ponte degli Angeli) alle ore 23:00 del 16; ma, le successive precipitazioni del giorno 17, avvenute nell’alto vicentino, hanno determinato un ulteriore incremento del livello idrometrico; a Longare il picco di piena è transitato nella giornata del 17 con un livello 6.00 m; a Montegalda il livello ha raggiunto i 6.60 m . I livelli idrometrici dell’Agno si sono mantenuti elevati; a Ponte Guà ha registrato un secondo picco di 2.38 m, per poi diminuire a Lonigo dove il picco è stato di 2.78 m. Durante la giornata del 17 si sono segnalati livelli sostenuti e in crescita anche lungo la parte planiziale dei fiumi Brenta, Piave, e Livenza.

•    Per il giorno 18, pur non essendosi manifestate intense precipitazioni, la criticità idrogeologica e idraulica è rimasta elevata su gran parte del territorio veneto e in particolare sui bacini idrografici: dell’Alto Piave, alto Brenta-Bacchiglione, Adige-Garda e monti Lessini, del Basso Brenta-Bacchiglione, del Basso Piave, Sile e bacino scolante della laguna. A metà della giornata del 18 si registrava la seguente situazione: il colmo del Bacchiglione transitava presso Padova con un’onda di piena piuttosto lunga. I livelli idrometrici del Fratta-Gorzone si mantenevano elevati e in crescita; livelli sostenuti si registravano ancora lungo la parte planiziale dei fiumi Brenta, Piave, e Livenza;  il colmo di piena del Piave era transitato a S. Donà di Piave, quello del fiume Brenta a Limena mentre il livello a Meduna di Livenza era ancora in aumento; sul fiume Adige si segnalava il transito del colmo di piena a Verona; i livelli sostenuti dei fiumi Brenta e Bacchiglione a valle dell’abitato di Padova, rendevano difficile il deflusso delle acque del corso principale del fiume Bacchiglione. In particolare nei pressi dell’abitato di Bovolenta vi sono stati registrati livelli idrometrici con valori prossimi a quelli registrati nell’anno 2010 (7.89 m). Nei tratti terminali dei fiumi Livenza ed Adige i livelli continuavano ad essere sostenuti per il transitare dei picchi di piena, e lo stesso scenario si osservava  per il sistema del Fratta-Gorzone alle sezioni di Valli Mocenighe e Stanghella. Livelli sostenuti per le successive 24-36 ore venivano altresì previste per il tratto regionale del fiume Po.

•    Per il giorno 19 le precipitazioni deboli/moderate hanno consentito che la criticità idrogeologica e idraulica, rimasta di livello elevato nella prima parte della giornata per i bacini idrografici dell’Alto Piave, alto Brenta-Bacchiglione, Adige-Garda e monti Lessini, del Basso Brenta-Bacchiglione, del Basso Piave, Sile e bacino scolante della laguna, potesse passare al livello moderato nella seconda parte della giornata.

•    Nei successivi giorni dal 20 al 24 maggio, le condizioni meteorologiche migliori con precipitazioni scarse, non hanno determinato criticità idrogeologiche-idrauliche significative sul territorio. Tuttavia son rimasti sostenuti i livelli dei fiumi Adige e Fratta Gorzone, nonche quelli del Po che hanno determinato, anche una criticità elevata lungo il tratto finale del Po di Goro.

DATO ATTO che a seguito degli eventi meteo sopra descritti sono state segnalate alla Sala Operativa COREM della Protezione Civile Regionale le principali situazioni di emergenza diffuse sull’intero territorio come segue.

•    Nel veronese si sono verificate le situazioni di maggior emergenza. L’ondata di maltempo dei giorni dal 16 al 24 maggio, associata alle forti e prolungate piogge anche dei giorni precedenti, hanno determinato una serie di frane e smottamenti che hanno comportato la chiusura di diverse strade e l’isolamento di abitazioni. Maggiore è stato il rischio idraulico nell’area dell’est veronese, interessando l’intera rete idraulica ricompresa nel territorio dei Comuni di Soave, Monteforte d’Alpone e San Bonifacio. A causa delle forti piogge e del transito della piena, il giorno 16 si è verificata una rottura arginale in destra idrografica del torrente Aldegà in Comune di Monteforte d’Alpone, determinando l’evacuazione dei cittadini residenti nella zona meridionale del comune. Successivamente si è verificata anche una rottura arginale in destra del Tramigna, alla confluenza con l’Alpone, interessando soprattutto i territori del comune di San Bonifacio. Sulle rotte dei fiumi è prontamente intervenuto il Genio Civile di Verona con opere di sistemazione e ripristino della sicurezza idraulica. Il torrente Mezzane ha rotto per un tratto di ca. 30 m in comune di Mezzane di Sotto, provocando l’allagamenti fino al centro abitato di San Pietro di Lavagno (VR). Esondazioni sono state causate altresì dai fiumi Fibbio, Antanello, Squaranto, Tione e Alpone provocando diffusi allagamenti che hanno interessato i comuni di Arcole, Belfiore, San Martino Buon Albergo, Verona, Villafranca, Montecchia Crosara, Vestenanova. Situazioni di criticità si sono registrate anche nei comuni di Santa’Ambrogio Valpolicella, Caldiero, Roverchiara, Cazzano di Tramigna. A seguito delle precipitazioni intense si sono manifestate sul territorio veronese numerose frane che, in particolare, hanno interessato la S.P n. 36 in comune di Badia Calavena, la S.P n. 17 in località Santa Margherita del Comune di Roncà. Anche il torrente Alpone ha tracimato in alcuni punti interessando soprattutto la strada provinciale nei pressi del comune di Soave. Tale emergenza ha comportato la chiusura delle scuole in molti Comuni e l’evacuazione di molte persone. E’ da registrare anche un decesso, in Comune di Lavagno, a causa dell’improvviso crollo di un muro. Nei comuni di San Bonifacio e Monteforte d’Alpone sono stati allestiti due centri di accoglienza dove sono stati accolti i cittadini evacuati, un altro centro di accoglienza è stato allestito nel comune di San Martino Buon Albergo.

•    Nel vicentino sono state segnalate alla sala operativa regionale del Co.R.Em. criticità nel comune di Vicenza dovute ad allagamenti in zona Tribunale, Borgo Berga e Ponte degli Angeli. Nel comune di Zermeghedo, si è verificata una rottura arginale sul Rio Rodegotto. Dal Comune di Montebello Vicentino sono stati segnalati fenomeni di allagamento e smottamento, nonché cedimenti franosi che hanno provocato danni sia la patrimonio pubblico che privato. In comune di Recoaro Terme è stata attivata la consueta sorveglianza alla storica frana del Rotolon al fine di garantire la pubblica incolumità degli abitati vicini. Nei comuni di Altavilla Vicentina e Nogarole Vicentino le intense piogge a carattere di nubifragio hanno comportato allagamenti diffusi e frane che hanno causato danni a vari impianti pubblici, strade ed edifici adibiti a civile abitazione. Il comune di Cornedo Vicentino ha segnalato vari movimenti franosi sul territorio ed in particolare sulla strada intercomunale che collega detto comune con località dei comuni di Monte Malo, Malo e Castelgomberto. Anche nel comune di Trissino le intense piogge hanno causato allagamenti e vari movimenti franosi comportando danni a numerose abitazioni e al patrimonio pubblico. Il comune di Zermeghedo ha segnalato che il maltempo ha causato gravi danni alla zona industriale danneggiando macchinari, con sversamento di sostanze oleose stivate in cisterne travolte da acqua e fango.

•    Nel bellunese il comune di Mel ha segnalato una frana in località Pianazzo; il comune di Limana ha comunicato delle erosioni di sponde sul torrente Cicogna. Nel comune di Seren del Grappa allagamenti hanno investito le strutture sportive e nel comune di Sovramonte una frana ha interessato la strada comunale per la località Zorzoi. Altresì le intense piogge hanno causato l’allagamento della galleria S.P. n. 1 tra i comuni di Vas e Segusino.

•    Nel Trevigiano l’innalzamento dei livelli dei fiumi e torrenti, sopra il livello di guardia, quali il Sile, Piave, Livenza, Monticano, Muson e Brenton, hanno portato, in alcune zone, a tracimazioni ed esondazioni, allagando campagne, coinvolgendo i piani terra di edifici abitativi, comportando la chiusura di strade e sottopassi. Anche la rete consortile è andata in sofferenza idraulica causando allagamenti diffusi nell’area settentrionale della provincia di Treviso. Nel comune di Preganziol, sono tracimati il canale Dosson e Rio Serva provocando allagamenti su strade e coinvolgendo le abitazioni limitrofe. Anche a Casale sul Sile l’esondazione del fiume Bigonzo e del Canal Serva hanno provocato allagamenti diffusi investendo strade e abitazioni. Nel Comune di Silea l’esondazione del fiume Nerbon e del fiume Sile hanno causato allegamenti nella zona artigianale con gravi danni alle attività produttive, alle colture, investendo altresì le abitazioni della zona.

•    Nel padovano sono state segnalate criticità sul territorio del camposampierese, nonchè allagamenti nel comune di Santa Giustina in Colle dovuti all’esondazione del Vandura, affluente del fiume Tergola. A Bovolenta in borgo “La Ponta” a causa dell’innalzamento dei livelli del Bacchiglione e del Cagnola, sono state evacuate alcune persone. Anche a Veggiano per i livelli sostenuti del fiume Bacchiglione venivano evacuate le famiglie di via dei Molini al fine di salvaguardare la incolumità pubblica e privata. Molte squadre di volontari sono state attivate dalla Provincia per le attività di soccorso e per garantire la sicurezza del territorio con attività di monitoraggio di strade, ponti e lungo i corsi dei fiumi Bacchiglione, Fratta-Gorzone, Frassine-Brancaglia, Adige, Brenta, Canale Bisatto e Vigenzone.

•    Nel veneziano le città di Spinea, Martellago, Scorzè, Noale, Salzano, Marcon, Noventa di Piave, Fossalta di Piave, Meolo, Ceggia, Gruaro hanno segnalato intense precipitazioni che hanno causato diffusi allagamenti su strade e abitazioni. Il comune di Venezia ha segnalato ingenti quantità di rifiuti sulle spiagge, portate dal maltempo, con conseguenti gravi danni ambientali, nonchè al turismo balneare.

•    Nel rodigino, la piena del Po, transitata tra i comuni di Polesella e Cavanella, ha registrato soglie di criticità idraulica tra i livelli moderata/elevata. Sul Po di Goro, alla sezione di Ariano, i livelli massimi hanno raggiunto valori di criticità idraulica prossimi alla soglia elevata. Segnalazioni di criticità sono state segnalate anche sulla rete idraulica minore con danni alle difese di sponda e cedimenti. Molte le squadre di volontari attivate per azioni di monitoraggio della piena e primi interventi atti a garantire la sicurezza idraulica del territorio.

PRESO ATTO che sulle zone colpite dal fenomeno sono immediatamente intervenute le Istituzioni, il Sistema di Protezione Civile con il coinvolgimento di molte squadre di Volontariato, i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine, al fine di portare i primi soccorsi alle popolazioni, nonchè per garantire la sicurezza del territorio e la pubblica incolumità;

CONSIDERATO, altresì che per affrontare l’emergenza sono state aperte le strutture di coordinamento dei soccorsi (CCS) delle Prefetture di Treviso, e Vicenza; le sale operative delle province di Padova, Treviso, Verona e Vicenza nonchè numerosi COC di livello intercomunale e comunale.

VISTE, le note finora pervenute, anche da parte delle Province di Vicenza, Padova, Venezia, Verona, con le quali sono state segnalate, a causa degli eventi meteorici sopra descritti, situazioni critiche e danni al patrimonio pubblico-privato nei seguenti Comuni, nonché richiesta la dichiarazione dello “Stato di Crisi”, ai sensi della L.R. n. 11/01: San Bonifacio (VR), Soave (VR); Lavagno (VR),San Martino Buon Albergo (VR), Monteforte d’Alpone (VR); Arcole (VR), Mezzane di Sotto (VR), S.Mauro Saline (VR), Cazzano di Tramigna (VR) Belfiore (VR), Verona (VR), Villafranca (VR), Montecchia Crosara (VR), Vestenanova (VR), Sant’Ambrogio Valpolicella (VR), Caldiero (VR), Roverchiara(VR), Badia Calavena (VR), Roncà (VR); Vicenza (VI), Arcugnano, Arzignano (VI), Recoaro Terme (VI), Trissino (VI), Longare (VI), Nogarole Vicentino (VI), Altavilla Vicentina (VI), Montebello Vicentino (VI), Montegalda (VI); Cornedo Vicentino (VI), Sovizzo (VI), Villaverla (VI), Zermeghedo (VI); Seren del Grappa (BL), Sovramonte (BL), Mel (BL), Feltre (BL), Vallada Agordina (BL), Veggiano (PD), Bovolenta (PD), Padova, Camposanpiero (PD), Santa Giustina in Colle (PD), Cervarese Santa Croce (PD), Saccolongo (PD), Pontelongo (PD), Pernumia (PD), Monselice (PD), Borgoricco (PD), Campodarsego (PD), Loreggia (PD), Piombino Dese (PD), Trebaseleghe (PD), San Giorgio delle Pertiche (PD), Massanzago (PD), Villa del Conte (PD), Villanova di Camposanpiero (PD), Torreglia (PD), Piacenza d’Adige (PD), Silea (TV), Preganziol (TV), Carbonera (TV), Mogliano Veneto (TV), Quinto (TV), Monastier (TV), Loria (TV), Casale sul Sile (TV), Casier (TV), Crocetta del Montello (TV), Istrana (TV), Zero Branco (TV), Breda di Piave (TV), Treviso (TV), Resana (TV), Morgano (TV), Zenson di Piave (TV), Ponte di Piave (TV), Spresiano (TV), Valdobbiadene (TV), Venezia (VE) Spinea (VE), Martellago (VE), Scorzè (VE), Noale (VE), Salzano (VE), Marcon (VE), Noventa di Piave (VE), Fossalta di Piave (VE), Meolo (VE), Ceggia (VE), Gruaro (VE).

RITENUTO necessario, pertanto, attivare, secondo la normativa vigente, le procedure necessarie per fronteggiare l’emergenza al fine di affrontare con mezzi e risorse adeguate le situazioni di rischio causate dagli eventi sopra descritti;

VISTO, l’art. 106, comma 1, lettera a), della LR 11/2001, con cui si dispone che, al verificarsi di eventi calamitosi di rilevanza regionale, il Presidente provvede alla dichiarazione dello Stato di Crisi per calamità ovvero per eccezionali avversità atmosferiche, allo scopo di attivare  le componenti utili per interventi di protezione civile;

VISTO anche l’art. 105, comma 1, della medesima LR 11/2001, con cui si stabilisce che, per interventi urgenti in caso di crisi determinata da eventi calamitosi, si procede anche con opere di pronto intervento, secondo le modalità della LR 58/84 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la L.R. n. 58/84 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la L. n. 225/92 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il D.Lgs. n.112/98;

VISTA la L.R.  n. 11/01

decreta

1.    E’ dichiarato lo “Stato di crisi” per le eccezionali avversità atmosferiche verificatesi dal 16 al 24 maggio 2013 per l’intero territorio regionale;

2.   Lo Stato di Crisi, ai sensi della LR 11/2001 art. 106, comma 1, lettera a), costituisce declaratoria di evento eccezionale;

3.   E’ riconosciuta l’attivazione delle componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile per garantire il coordinamento e l’assistenza agli Enti Locali per l’intervento di soccorso e superamento dell’emergenza;

4.   Vengono attivati e garantiti i benefici per il personale volontario attivato, come definito dalla LR 11/2001, art. 106, comma 1, lettera d);

5.   L’Unità di Progetto Protezione Civile è incaricata dell’esecuzione del presente atto;

6.   L’Unità di Progetto Protezione Civile è autorizzata, qualora gli Enti e le Strutture competenti formulassero specifiche richieste, a ricorrere alle risorse di cui al “Fondo regionale di Protezione civile”, nei limiti delle disponibilità di bilancio, al fine di:

a.   consentire l’attivazione del Volontariato, ove necessario, in affiancamento all’opera delle strutture periferiche regionali nonché delle Amministrazioni provinciali e comunali;

b.   consentire l’esecuzione di interventi di carattere urgente, necessari a garantire la pubblica incolumità, nonché  le operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione;

c.   acquisire con procedure d’urgenza eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza;

7.   Si fa riserva di trasmettere, ai sensi della L.R. n. 11/2001, art. 106, comma 1, lettera c), il presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di richiedere l’eventuale dichiarazione dello “stato di emergenza” di cui alla Legge n.  225/1992;

8.   Di pubblicare il presente decreto nel BURVET.

Luca Zaia

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